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On. Gozi, che errore non riconoscere gli errori

15 agosto 2011 (MoviSol) - Pubblichiamo un intervento del 12 agosto di Nicola Oliva, consigliere comunale di Prato. Recentemente, Oliva ha presentato un ordine del giorno in favore della legge Glass-Steagall e di linee di credito per l'Africa, ha promosso un'ampia discussione sulla costruzione di una linea di trasporti a levitazione magnetica tra Firenze e Pisa e ha invitato nella sua città Robert Reich, ministro del lavoro della prima amministrazione di Bill Clinton, per discutere della svolta da imprimere all'Italia con il credito pubblico produttivo.


Alla lettura della presa di posizione politica dell'On. Sandro Gozi [1] mi è venuta voglia di scrivere un commento ragionato sui principi che guidano i nostri rappresentanti, dato che lui ricopre l'incarico di rilievo nel Partito Democratico di responsabile delle politiche europee.

Leggo sul quotidiano Europa che l'On. Gozi difende con vigore l'agenda politica che i due banchieri centrali, Mario Draghi e Jean-Claude Trichet, consigliano all'Italia. A questo link potrete leggere la ricetta prescritta: liberalizzazioni, cessioni di asset di imprese italiane, aprendo a una nuova stagione di privatizzazioni, e riforme sul mercato del lavoro. Non lontano da qui, a Pistoia, si è tenuta pochi giorni fa una manifestazione contro l'ipotesi di vendere AnsaldoBreda ad un gruppo straniero per far fronte alla crisi economica. In quella manifestazione il presidente della Regione Enrico Rossi, la presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni, il sindaco Renzo Berti, il vicepresidente del Senato Vannino Chiti si sono espressi in maniera categorica contro questa cessione. Sono tutti del PD. Un solo grido: giù le mani dalla Breda.

Onorevole Gozi, proprio non condivido affatto questa sua presa di posizione. Non è con la politica dei tagli che si risolverà il problema del debito. E con che cosa rilanceremo dopo? Si è mai visto un medico che prescrive una dieta ferrea ad una persona gracile che riesce a camminare a stento, secondo il convincimento che dopo una dieta il paziente ne uscirà rinvigorito da poter prendere a correre? No.

Alla BCE pensano di commissariare l'Italia con un programma di liberalizzazioni, privatizzazioni ed ulteriori misure sul mercato del lavoro. Ma non si tratta di una crisi del debito! È una crisi dovuta all'assenza di crescita, di lavoro e di redditi! È una crisi causata dalla bolla speculativa, che potrà essere risolta solo con una riforma del tipo Glass-Steagall che separi le banche commerciali dalle banche d'affari.

Si legga l'intervista sul quotidiano Il Messaggero del 9 agosto 2011 dell'economista Galbraith Jr. dal titolo «Un pugno di burocrati vuol distruggere il Welfare State», in cui si invoca la misura Glass Steagall per le banche.

"Hanno sbagliato nel non affrontare la situazione delle banche…Si dovevano commissariare le banche, ripulirle e riaprirle ridimensionate. Non si è fatto nulla di ciò. E ora l'economia non marcia perchè il mercato immobiliare è fermo. Le banche non vogliono dare prestiti, non c'è attività, non c'è credito disponibile, e la gente è ancora affogata dai mutui."

Si legga anche l'editoriale di Mario Sechi, "I Lanzichenecchi della borsa", che descrive la verità storica di ciò che sta accadendo al sistema economico transatlantico. Accenna anche alla soluzione: far fallire le banche. Tuttavia, se non vogliamo il caos, serve una procedura fallimentare regolamentata dai governi secondo lo standard Glass Steagall a livello internazionale.

Ai nostri rappresentanti politici chiedo un supplemento di impegno per uscire dalle secche di un pensiero economico corretto che si oppone alle riforme fondamentali per restituire benessere alla gente.

Sino ad oggi per salvare i gruppi bancari si sono indebitati gli stati, adesso si impongono misure ulteriori di austerità ai cittadini per sanare i conti pubblici.

C'è qualcosa che non quadra.

Scrolliamoci di dosso il rispetto dell'ortodossia economica e prendiamo in mano la guida politica. Il Partito Democratico riscopra il coraggio di stare dalla parte della gente:

"Noi uomini politici siamo un pò come gli artisti, i quali hanno un ideale che brilla nel loro cuore e che debbono applicarlo. Qual è questo ideale che mi brillò subito alla mente?[...] Che se la gente non ha casa, occorre dargliela, se c'è poca assistenza occorre aumentarla, se manca il lavoro occorre cercare tutti i mezzi possibili per diminuire la disocccupazione…"

Giorgio La Pira
(Discorso in consiglio comunale del 3 ottobre 1951)


Nota:

[1] - Sandro Gozi ricopre l'incarico di Capogruppo del Partito Democratico per la Commissione per le politiche dell'Unione Europea e di responsabile nazionale per le Politiche Europee. Nelle primarie del 2009 per la Segreteria PD è stato Responsabile nazionale rapporti politici, istituzionali e comunicazioni della Mozione Marino, e coordinatore politico per l'Emilia-Romagna della Mozione Marino. Dal 2010 è il Responsabile delle politiche europee del Partito Democratico.
http://www.sandrogozi.it/

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