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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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"Consiglio di Prevenzione delle Atrocità": la nuova atrocità di Obama per giustificare le guerre preventive

2 maggio 2012 (MoviSol) - Barack Obama ha dichiarato che le violazioni dei diritti umani – secondo la sua definizione - in qualsiasi parte del mondo costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Ergo, se ne deduce che le forze armate americane interverranno ovunque il Presidente americano lo ritenga necessario, in flagrante violazione del diritto internazionale. Con questo, Obama si è spinto un altro passo avanti nel ruolo di moderno Nerone.

La sua intenzione è stata resa chiara durante un intervento al Museo dell'Olocausto a Washington il 23 aprile, quando ha annunciato una serie di misure unilaterali da parte del governo americano:

  • convocazione, nello stesso giorno, della prima riunione del Consiglio di Prevenzione delle Atrocità (Atrocities Prevention Board, AFB) da lui recentemente creato, per preparare nuove avventure militari. Il consiglio è presieduto da Samantha Power, rabbiosa fautrice della dottrina R2P (responsability to protect) promossa da Tony Blair e George Soros in particolare, così come del bombardamento "umanitario" della Libia (vedi sotto);
  • ordine impartito ai 15 enti di intelligence americani di preparare una Valutazione di Intelligence Nazionale sui rischi di atrocità di massa che richiedono l'intervento americano. Stando ad alcune fonti, almeno 80 paesi sono sull'elenco dei bersagli compilato dal National Security Council, che fa parte del consiglio APB. In cima alla lista, oltre a Siria e Iran, c'è il Sudan.
  • un decreto per nuove sanzioni contro le società che forniscono tecnologia internet a Iran e Siria, compresa la confisca dei beni. Il decreto del 23 aprile dichiara chiaramente: "Io, Barack Obama… stabilisco con il presente che le gravi violazioni dei diritti umani del popolo di Iran e Siria da parte dei loro governi, facilitate dal monitoraggio, l'identificazione e il disturbo alla rete via internet, e commesse da entità in Iran e Siria che sono complici col malvagio uso della tecnologia da parte di tali governi per i propri scopi, minacciano la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti" (enfasi aggiunta).

Si noti che Obama ha preso questa decisione proprio nel momento in cui erano stati fatti dei progressi nei colloqui P5+1 con l'Iran, e mentre i russi, Kofi Annan ed altri tentano di far funzionare il cessate il fuoco in Siria.

La creazione dell'APB ha suscitato numerose proteste all'interno degli Stati Uniti in quanto apre i cancelli a guerre preventive illimitate sotto le mentite spoglie di interventi umanitari. Il rovesciamento di Gheddafi è stato citato dal Presidente Obama come un precedente per il tipo di intervento che raccomanda l'APB, così come gli interventi in Uganda e nel Sudan meridionale.

Come ha scritto il rinomato giurista Bruce Fein, il principio di interventismo di Obama giustificherebbe "guerre presidenziali senza fine ovunque". "A meno che non venga ripudiato dalla leadership politica degli Stati Uniti, il principio se ne starà lì come un'arma carica pronta ad essere utilizzata da qualche futuro Caligola che si proclama dio da solo per giustificare la legge marziale".

La questione sottostante è: che cosa definisce le "atrocità"? Non c'è alcuna definizione di questo nel diritto internazionale. In effetti, si tratta di un semplice strumento politico, escogitato presumibilmente dal Presidente stesso. Esattamente come i diritti umani che sono un concetto molto flessibile. Come abbiamo visto ripetutamente negli ultimi anni, un regime può passare da un giorno all'altro dall'essere un "solido alleato" a diventare un "protettore di terroristi" o "colpevole di abusi sui diritti umani" a seconda delle esigenze geopolitiche del momento. Nel frattempo, le dittature dell'Arabia Saudita e del Qatar non vengono menzionate. A quale punto, ci si potrebbe chiedere, la Casa Bianca deciderà di accusare ufficialmente Russia e Cina di abusi dei diritti umani?

Questa è la realtà che molti europei, ancora accecati dalle proprie illusioni su Barack Obama, fingono di non vedere. Non così il New York Times che, in un articolo di fondo il 29 aprile, intitolato "Guerriero in Capo", ha scritto che il Presidente che ha vinto il Nobel per la Pace "si è rivelato uno dei leader militarmente più aggressivi da decenni".


Vedi il recente scritto di LaRouche: "Sogni di un moderno Nerone", in lingua originale.

Sulla sindrome di Obama, "Nella crisi il narcisista Obama sguazza" e "Sulla depressione di Obama".

Sulla flessibilità del concetto di diritto umano, vedi "Che cosa sono davvero i diritti umani?"

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