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Glass-Steagall: inizia la battaglia nel nuovo Congresso americano

9 gennaio 2013 (MoviSol) - Durante le vacanze di Natale, il movimento di LaRouche si è mobilitato a Washington, inondando il Congresso di messaggi sull’urgenza di mettere fine agli assurdi negoziati sul "fiscal cliff" e di muoversi per approvare immediatamente un disegno di legge per il ripristino della separazione bancaria (Glass-Steagall). Il 3 gennaio, il giorno in cui si è riunito il nuovo Congresso, il LaRouchePAC era presente e guidava la battaglia sullo stesso fronte.

La mobilitazione del movimento di LaRouche ha dato i suoi frutti, in quanto nelle prime ore della nuova legislatura la congressista democratica Marcy Kaptur ed il suo collega repubblicano Walter B. Jones hanno ripresentato il progetto di legge per il ripristino della legge Glass-Steagall. Il nuovo disegno di legge, col numero HR 129, raccoglie il testimone di quello della Kaptur che aveva il numero HR 1489 nella precedente legislatura, e godeva del sostegno di 84 co-firmatari ma non era stato ancora discusso in aula. Attualmente è all’esame della Commissione Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti.

Il LaRouche PAC si sta attivando non solo per far approvare il disegno di legge HR 129 come misura di emergenza, ma anche per far introdurre un disegno di legge corrispondente al Senato, dove cresce il sostegno per la separazione bancaria. Le prospettive sono buone, perché non sono pochi i neoeletti che avevano fatto la campagna per Glass-Steagall. Da un primo esame, sono almeno dieci i neodeputati che si aggiungono ai 66 degli 85 co-firmatari rimasti dalla legislatura precedente. Al Senato, dove c’è molto sostegno per la separazione bancaria, almeno cinque senatori neoeletti si sono pronunciati a favore del ripristino della legge Glass-Steagall.

Dal lato opposto, il Presidente Obama ha fatto di tutto per impedire che questo disegno di legge venisse discusso in aula durante la precedente legislatura. Quest’anno, col ministro del Tesoro Tim Geithner che lascia alla fine di gennaio, dovrà cercare altri alleati. E’ uno dei motivi per cui Barney Frank, che non si è ricandidato nel 2012, ha chiesto al governatore del Massachusetts Deval Patrick di nominarlo ad interim al seggio vacante lasciato dal Sen. John Kerry, se quest’ultimo verrà confermato segretario di Stato al posto di Hillary Clinton, per i pochi mesi prima finché non sarà organizzata l'elezione suppletiva. Frank, che si oppone fermamente alla legge Glass-Steagall ed è co-autore della falsa "riforma finanziaria" che porta il suo nome e quello del senatore Frank, sostiene di voler essere presente quando inizieranno i negoziati sul tetto del debito ed i tagli automatici.

LaRouche ha commentato recentemente che siamo agli sgoccioli, prima che l’iperinflazione provocata dai salvataggi bancari della Federal Reserve e della BCE metta in moto una crisi irrefrenabile. Nello stesso settore bancario molti sono consapevoli del pericolo di una simile catastrofe, e questo spiega perché economisti e media inglesi si pronuncino a favore della Glass-Steagall.

Tra questi, il prof. Tony Dolphin ha spiegato all'EIR la proposta che il suo centro, l'Institute for Public Policy Research, ha fatto in un recente rapporto intitolato Don't bank on it: The financialisation of the UK economy. Il rapporto suggerisce che le banche siano separate nettamente secondo il principio della Glass-Steagall e non secondo lo schema del "Ringfencing" propugnato dal governo britannico. Informato della campagna del movimento di LaRouche su Glass-Steagall come primo passo per eliminare il debito tossico e riavviare l'economia con il credito produttivo, il prof. Dolphin ha detto: "sono completamente d'accordo".

Anche la rivista americana Forbes si è nuovamente pronunciata a favore della Glass-Steagall nel numero del 4 gennaio, in un articolo sulla frode di Madoff.

Quello che molti, anche al Congresso, non capiscono, è che questa misura di emergenza va presa subito, nel giro di poche settimane, per poter varare la fase successiva di un programma di ripresa: un sistema creditizio che finanzi unicamente la ricostruzione dell’economia fisica.

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