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Le banche francesi accusate di essere le principali beneficiarie del denaro stampato dalla BCE

18 gennaio 2013 (MoviSol) - L'opinione pubblica tedesca discute del ruolo svolto dalla BCE nel favorire alcune banche private, specialmente francesi. In un lungo articolo dal titolo "Fuori controllo le stampanti di denaro europeo" l’edizione domenicale di Die Welt del 6 gennaio punta il dito contro il ruolo opaco del mercato Short Term European Paper (STEP), un mercato poco regolamentato, che consente alle principali banche europee di scambiare titoli tossici con denaro contante stampato dalla BCE. Due giorni dopo il settimanale economico Wirtschaftswoche ha accusato la Banca di Francia di complicità in un altro schema non regolamentato che potrebbe condurre all’iperinflazione.

Alla fine del dicembre 2012, il mercato STEP aveva raggiunto un volume di 441,3 miliardi di Euro di titoli a breve termine. Di questi, 370 miliardi sono obbligazioni bancarie emesse quasi all'unico scopo di usarle come collaterale per la BCE. Dopo il crac del 2008, la BCE cominciò ad offrire liquidità alle banche in cambio di collaterale. All'inizio si trattava di titoli con la tripla A, come da statuto, ma ben presto la BCE finì con l'accettare anche titoli con BBB-. Dopo due anni di sospensione, il programma di acquisti fu riavviato nel 2012, senza limiti di tempo. Tra i titoli accettati ci sono quelli STEP.

Il mercato STEP fu creato il 9 giugno 2006 dall’Euribor ACI (Association cambiste international) e dall’ Euribor FBE (European banking federation) entrambe con sede a Bruxelles, organismi che fissano il tasso Euribor e sono attualmente al centro dell’inchiesta sulla frode omonima.

Il principale attore del mercato STEP è Euroclear, una società privata che gestisce milioni di transazioni finanziarie per tutte le principali banche d’affari e fondi di investimento. Oggi gestisce quasi 22.000 miliardi di Euro di titoli. Ciò che disturba, secondo Die Welt, è il fatto che la filiale francese, Euroclear France, funga da principale fonte di dati per la Banca di Francia, che trasmette direttamente i dati alla BCE. In pratica, questo significa che la BCE, che in teoria deve valutare il rischio di ogni collaterale prima di concedere il contante ad una banca, usa i dati che la Banca di Francia raccoglie delle banche stesse. La BCE ha ammesso di aver già identificato 113 casi di dati scorretti, sostenendo però che ciò non incide sulla politica monetaria.

Gli esperti finanziari ricordano vivamente come le banche d’affari pagassero le agenzie di rating per falsificare il valore dei loro titoli tossici, e come questo abbia condotto al crac del 2008. Oggi il mercato ombra STEP consente alle banche francesi, in particolare, di avere accesso alle enormi somme di liquidità della BCE di cui hanno bisogno. In effetti, le banche francesi sono al centro del mercato STEP, con un totale di 190 miliardi di Euro ricevuti (44.5 miliardi di Euro per BNP Paribas, 35 per Société Générale e Dexia, 27 per Crédit Agricole, 25 per Crédit Mutuel, 21 per Natixis, ecc.).

Mentre la Francia ed altri vogliono trasformare la BCE nel principale regolatore dell’Unione bancaria europea, lo scandalo del mercato STEP è un buon motivo per paesi come la Germania o l’Italia per lasciare l’Eurozona. Perché alla fine, come scrive Wirtschaftswoche, lo scandalo STEP potrebbe distruggere la già tenue credibilità della BCE una volta per tutte. A Berlino "ci si chiede se sia possibile continuare a partecipare a tale unione monetaria. Quanto meno bisognerebbe considerare se sia davvero il caso di affidare la supervisione ad una banca centrale che è incapace di tenere in ordine casa propria".

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