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La legge Glass-Steagall porta voti...

6 febbraio 2013 (MoviSol) - Ora i candidati alle elezioni in Italia sono tutti a favore della separazione bancaria. Ma fatta eccezione per chi lo chiede da tempo ed è stato ispirato direttamente o indirettamente dal movimento di LaRouche, c'è una gran confusione in giro, e spesso si parla di Glass-Steagall, della proposta Likkanen o addirittura della legge Frank-Dodd (riforma Obama) come se fossero la stessa cosa.

Negli ultimi giorni abbiamo visto pronunciarsi a favore della separazione bancaria Niki Vendola e Nicola La Torre. Vendola sembra aver fatto i compiti a casa, in quanto ha fatto riferimento esatto alla Glass-Steagall introdotta da Roosevelt e alla sua abrogazione nel 1999. In studio con lui, il 31 gennaio a Unomattina, Giulio Tremonti che ha completato l'informazione ricordando che in Italia furono Prodi e Draghi ad abolire la separazione bancaria e che contestualmente fu introdotto l'uso dei derivati su larga scala.

La sera del 31 gennaio, nel salotto di Bruno Vespa, è stata la volta di Marina Sereni, vicepresidente del PD, la quale pur avendo inzialmente parlato di semplice "abuso dei derivati", si è espressa a favore di nuove regole per "distinguere le banche che scelgono di fare le banche per l'economia reale, quindi dare credito a imprese, famiglie e territori, dalle banche o dagli istituti che scelgono di lavorare con la finanza".

Per la trasmissione "Servizio Pubblico" in onda la stessa sera, i reporter hanno intervistato Beppe Grillo alla fine di un comizio in cui il comico genovese aveva chiesto la nazionalizzazione del Monte dei Paschi. Il bravo giornalista ha fatto presente a Grillo che nazionalizzare significa che i contribuenti si accollerebbero le perdite. Dopo esserselo fatto ripetere due volte, Grillo ha farfugliato che lo stato "va lì, manda i commissari che separano le attività commerciali dalle altre...". Beh, non è un optional, e non è nazionalizzazione: si chiama riorganizzazione fallimentare.

Il 1 febbraio il Senatore La Torre ha dichiarato solennemente nella trasmissione L'Ultima Parola di essere a favore della separazione delle attività commerciali delle banche da quelle d'investimento. Coincidenza, anche qui il suo interlocutore era Tremonti, che aveva ripercorso la lezione rooseveltiana.

Il 2 febbraio l'europarlamentare Claudio Morganti (Eld) ha dichiarato che "Per evitare il ripetersi di casi come l'Mps serve una separazione tra le banche che svolgono attività commerciali da quelle di semplice raccolta delle attività speculative e rischiose" e che "non è un caso che nelle ultime settimane al Congresso USA si siano aggiunti altri firmatari al disegno di Legge per la reintroduzione della Glass-Steagall. L'istituzione di una Legge simile in Italia permetterebbe anche nel nostro Paese una netta separazione tra le banche che svolgono attività commerciali da quelle d'affari".

Il dibattito sulla separazione bancaria è in pieno svolgimento anche nel resto d'Europa, facilitato dal fatto che la BCE ha compiuto una svolta. Non sappiamo se Draghi sia d'accordo, ma la sua banca ha pubblicato un paper in cui, contrariamente a due anni fa quando la separazione fu respinta in blocco, si discute la proposta Likkanen (separati in casa) accettando l'idea che si debba fare qualcosa per evitare la commistione tra risparmi e investimenti finanziari ad alto rischio, che porta i contribuenti a pagare le perdite degli speculatori. La BCE si guarda bene dal proporre una separazione netta, alla Glass-Steagall, e suggerisce di approfondire l'impatto della proposta Likkanen, ma di svolta sicuramente si tratta.

Ricordiamo che quasi tre anni fa, quando mettemmo alle strette Trichet sul tema della separazione bancaria egli, a corto di argomenti, si difese dicendo che la "tradizione europea" della banca universale non andava cambiata (vedi il video sottostante, dell'8 aprile 2010).

Per ora il dibattito in Europa, con l'eccezione dei pochi interventi che abbiamo menzionato in Italia, non è assolutamente all'altezza della situazione.

Chi si oppose all'abrogazione della legge Glass-Steagall, nel 1999?

Lyndon H. LaRouche, Jr.

La decisione del 12 dicembre del Presidente Bill Clinton di tradurre in legge l'Atto di Modernizzazione Finanziaria proposta da Gramm, Leach e Bliley, farà regredire la nazione agli anni Venti, all'epoca in cui esisteva un regolazione finanziaria davvero minima e l'oligarchia finanziaria di Wall Street e della City di Londra dettava la politica finanziaria e gran parte della politica economica, come se queste fossero parte del suo feudo. L'oligarchia usò il suo potere per innescare un'orgia speculativa culminante nella Grande Depressione.
[...] Concentrando in un unico istituto i differenti aggregati di denaro, provenienti da attività bancarie ordinarie, da banche d'investimento e da assicurazioni, si crea per quell'istituto la tentazione di mescolare i fondi e usarli per qualunque cosa. Ciò vìola un fondamento dell'attività bancaria. Una banca ordinaria (commerciale) è, per definizione, semplicemente un istituto di ricezione di depositi. Quando un individuo versa il suo denaro in un conto corrente o di risparmio di una banca ordinaria, si aspetta sì di ottenere un interesse, ma sta versando i fondi per sicurezza. Non sta cercando di investire i fondi, che è invece lo scopo di un banca d'investimento o di una casa di brockerage. L'individuo non vuole che i suoi fondi siano mescolati con altri fondi, senza il suo permesso.

Testo tradotto da
How the Glass-Steagall Act struck a blow against Wall Street,
EIR, 24 dicembre 1999.

On. John D. Dingell

La lunga campagna di MoviSol
per la separazione bancaria

Claudio Celani (MoviSol)
contro Jean Claude Trichet (BCE)

8 aprile 2010

10 giugno 2010

Sen. Oskar Peterlini, autore del ddl 3112

22 febbraio 2012

Flavio Tabanelli (MoviSol), durante la visita del Presidente della Repubblica alla città di Mirandola terremotata

8 giugno 2012

La campagna di Solidarité et Progrès in Francia

Riverberi nella politica italiana favorevoli alla legge Glass-Steagall

Nichi Vendola e Giulio Tremonti

31 gennaio 2013

Marina Sereni

31 gennaio 2013

Dall'istante 57min 30s

Beppe Grillo

31 gennaio 2013

Dall'istante 3min 5s

Nicola La Torre e Giulio Tremonti

1 febbraio 2013

Dall'istante 45min 42s

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