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AAA Cercasi cooperazione internazionale per difenderci dallo spazio

22 febbraio 2013 (MoviSol) - Grazie alla pioggia di meteoriti sugli Urali il 15 febbraio e all'asteroide 2012 D4 sfrecciato vicino alla terra molti si sono accorti della necessità di rilanciare seriamente la ricerca scientifica prima che sia troppo tardi. Autorevoli scienziati, in prima fila quelli russi, hanno fatto capire che l'umanità ha una missione comune: difendere la terra da asteroidi, meteore e comete, presenti attorno a noi molto più di quanto si immagini.

Il vice Primo ministro russo Dmitri Rogozin ha rilanciato la proposta, fatta nel 2011, per una collaborazione USA-Russia per una Difesa Strategica della Terra (SDE). All'agenzia Interfax ha detto: "Ho parlato prima della necessità di qualche tipo di iniziativa internazionale per stabilire un sistema di avvistamento e prevenzione dal pericolo di avvicinamento alla terra di oggetti di origine extraterrestre". La meteora di Chelyabinsk, ha detto, conferma l'urgenza di risolvere il problema. A questo punto né la Russia né gli Stati Uniti o un altro paese hanno la capacità di neutralizzare tali oggetti.

Quando Rogozin lanciò la sua proposta nel 2011, ricevette l'appoggio di LaRouche, il quale fece notare che si trattasse di un'espansione della SDI (Strategic Defense Initiative) di cui egli era stato un precursore già nel 1977. Nel 1983 Reagan lanciò il programma di difesa missilistica basato sulle tecnologie del futuro, ma in seguito il programma fu sabotato. Infatti, la ricerca sull'SDI ha seguito solo la traccia dei sistemi a energia cinetica, destinata al fallimento. I sistemi ABM che la NATO sta installando in Europa sono proprio questo, e sono stati giudicati completamente inefficaci da quattro diversi rapporti commissionati dal Congresso USA.

Ad un briefing per la stampa il 15 febbraio, un portavoce della NASA ha confermato che attualmente nei piani dell'ente spaziale americano non ci sono programmi per la difesa dagli oggetti spaziali di queste dimensioni. E ciò, nonostante la NASA stimi che nelle vicinanze della terra ci siano circa 11,5 milioni di asteroidi inferiori ai 30 metri di diametro, e mezzo milione tra i 30 e i 100 metri, che causerebbero distruzioni indicibili nel caso di un impatto con la terra.

L'ESA ha un programma di ricerca sugli oggetti pericolosi nello spazio, chiamato NEO Shield (Near Earth Objects) e lanciato un anno fa. Ora gli scienziati sperano che i nuovi eventi aiutino a espandere i finanziamenti.

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