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Conferenza dello Schiller Institute: conquistare la libertà attraverso la necessità

23 aprile 2013 (MoviSol) - Nei pressi di Francoforte sul Meno si è tenuta il 13-14 aprile la conferenza internazionale dello Schiller Institute dedicata ai temi dell'introduzione di un nuovo sistema finanziario e creditizio in sostituzione del sistema del monetarismo e dell'euro, della difesa della Terra dalle minacce spaziali come i meteoriti, del futuro della cooperazione eurasiatica, del lancio di un rinascimento della cultura classica e della scienza, compresa la ricerca sull'energia nucleare per assicurare i necessari i approvvigionamenti energetici.

I delegati dalle tante nazioni del mondo hanno deliberato sul "nuovo paradigma" necessario all'umanità per superare la crisi esistenziale che la colpisce sempre più duramente. Nell'aprire la conferenza, la presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha sostenuto che il paradigma deve basarsi sulla vera identità dell'uomo, un essere creativo e cognitivo e dotato di un potenziale illimitato di autosviluppo, che deve essere considerato al centro del processo economico. Non si può accettare né potrà funzionare, ha sottolineato, qualcosa di meno di questa visione ottimista per il futuro dell'umanità.

Nel corso dei suoi interventi, Lyndon LaRouche ha ribadito l'urgenza di un nuovo sistema di credito a livello mondiale da sostituire una volta per tutte al sistema dell'impero britannico, passando per la separazione bancaria secondo i criteri della legge Glass-Steagall, e l'assunzione della responsabilità della difesa planetaria dell'umanità nel suo complesso, obiettivo che focalizzerà molte energie fino a scatenare un'impressionante ripresa economica globale.

Ciò che è stato reso sempre più lampante durante le presentazioni a seguire è il fallimento dell'attuale sistema neoliberista e della cosiddetta globalizzazione – che LaRouche preferisce chiamare "Impero Britannico" -, incapaci perfino di sostenere ulteriormente la popolazione nella sua esistenza fisica, concreta. Come ha sostenuto Jacques Cheminade, ciò che sta accadendo in Europa in queste ore non ha relazioni con il capitalismo, né con ciò che potremmo chiamare capitalismo finanziario; piuttosto dovrebbe essere chiamato fascismo finanziario. L'ucraina Natalia Vitrenko ha presentato la situazione del suo Paese a partire delle selvagge privatizzazioni dei primi anni 90. Il prof. Theodore Katsanevas dell'Università del Pireo ha esposto la devastazione della sua nazione, chiedendo che la Grecia esca dell'euro. Analoghe descrizioni sono state fornite dai delegati spagnoli e australiani, mentre l'economista Nino Galloni ha discorso a lungo delle possibilità di finanziare lo sviluppo della regione mediterranea.

Sono stati letti i messaggi della parlamentare islandese Alfheidur Ingadottir (Partito dei Verdi) sulla battaglia a favore della separazione bancaria, di due membri del Partito cipriota dei Verdi, George Perdikes e Efi Xanthou (segretario per le relazioni internazionali), sulla "terapia choc" applicata dalla Troika a Cipro. Questi contributi hanno sottolineato, ognuno alla sua maniera, l'urgenza di arrestare la corsa verso la "dittatura dei banchieri" in Europa e di liberare i popoli dal sistema dell'euro.

Dagli Stati Uniti, la leader del LaRouche PAC Diane Sare, attualmente candidata a governatore del New Jersey, ha descritto le gravi condizioni in cui versano gli Stati Uniti sotto Obama, ma anche il crescente impatto delle campagne del movimento di LaRouche. Anche Bruce Fein, ex ministro della Giustizia sotto Reagan, ha denunciato il totalitarismo strisciante negli Stati Uniti, affrontando il tema dei fondamenti della civiltà e del governo.

La questione della cooperazione economica eurasiatica è stata introdotto dall'ex candidato presidenziale francese Jacques Cheminade, che ha illustrato il metodo necessario per affrontare le sfide odierne. Cheminade è stato seguito da Daisuke Kotegawa, direttore della ricerca del Canon Institute in Giappone ed ex rappresentante del Giappone al FMI per molti anni, il quale ha denunciato il fatto che la regione transatlantica non ha imparato niente dalla cosiddetta crisi asiatica di 20 anni fa, e da Cui Hongjian, direttore degli Studi Europei al China Institute of International Studies, che ha illustrato i recenti sviluppi in Cina e la grande questione dello sviluppo in alcune parti del paese. Il direttore dell'EIR per il mondo arabo Hussein Askary ha presentato le prospettive di pace e sviluppo in Medio Oriente, per poi mostrare un video registrato a Roma dal rappresentante iracheno alla FAO, che esprime il suo pieno sostegno al grande progetto "Green Belt" promosso dallo Schiller Institute.

Hanno preso la parola anche numerosi relatori russi, presenti in varie sessioni. Lo storico Alexander Nagorny, vicedirettore di Zavtra, ha parlato del ruolo della Cina nel triangolo strategico USA-Cina-Russia; il ruolo della Russia nella crisi globale è stato affrontato da Mikhail Delyagin, docente di economia e direttore dell'Istituto sui Problemi della Globalizzazione, mentre lo storico Andrey Fursov, membro dell'Accademia delle Scienze Russa, ha parlato della natura sociale della crisi attuale e delle sfide che essa pone alla scienza sociale. Tutti i relatori russi sono membri dell'Izborsk Club, appena fondato in Russia, e dedito anch'esso a discutere a suo modo del "nuovo paradigma" per il futuro.

Il dott. Kirill Benediktov, della redazione di Terra America, ha presentato il pericolo costituito dagli asteroidi e dai meteoriti dal punto di vista storico, illustrando la proposta russa per la difesa della Terra. Dopo di lui ha preso la parola Jason Ross dell'equipe scientifica di LaRouche negli Stati Uniti, che ha parlato dei benefici di tale difesa strategica della terra per l'economia.

Sono seguite tre presentazioni sulla sicurezza dell'energia nel XXI secolo, e sulla necessità dell'energia nucleare, da parte del dott. Henri Safa della Commissione francese per l'Energia Atomica e Alternativa (CEA), del Prof. Dr. Eduardo Greaves, dell'Institut de Physique Nucléaire in Francia e del Dott. Urban Cleve, ingegnere nucleare in Germania.


Da sinistra: Andrej Fursov (Accademia delle Scienze russa), Liliana Gorini, la soprano Antonella Banaudi, Helga Zepp-LaRouche e Lyndon LaRouche

L'ultima sessione era dedicata alla cultura classica ed al lavoro dello Schiller Institute per dar vita ad un nuovo Rinascimento. Nel corso di questa sessione Liliana Gorini, presidente di Movisol, ha illustrato la campagna dello Schiller Institute per il ritorno al La verdiano(La=432 Hz), iniziata nel 1988 con una conferenza alla Casa Verdi e sostenuta da migliaia di cantanti lirici in tutto il mondo. Uno tra loro è il famoso tenore Carlo Bergonzi, che ha inviato un messaggio di saluto al concerto che si era tenuto la sera prima, proprio nel La verdiano iniziato con l'esecuzione di arie verdiane, eseguite dagli artisti Antonella Banaudi (soprano), Desiree Baraula (mezzo), Annabelle Stratenwerth (soprano) e Roberto Cruciani (tenore), e culminato nel Requiem di Mozart eseguito dal coro e dall'orchestra dello Schiller Institute, concerto che ha dimostrato a tutti come la cultura classica sia determinante nel superare la crisi odierna.

 

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