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Mentre si sgretola la presidenza Obama, si apre uno spiraglio per una svolta strategica

17 settembre 2013 (MoviSol) - L'economista e politico americano Lyndon LaRouche ha commentato positivamente la firma dell'accordo tra Russia e Stati Uniti per l'eliminazione delle armi chimiche siriane. Se prevale la diplomazia si potrebbe giungere ad un ribaltamento delle tendenze strategiche che dominano il panorama politico internazionale dal gennaio 2001, ha dichiarato LaRouche.

La svolta è avvenuta il 14 settembre a Ginevra, quando il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario di Stato USA John Kerry hanno firmato un accordo bilaterale che indica la scadenza entro cui la Siria debba fornire l'inventario delle sue armi chimiche e consegnarle agli osservatori dell'ONU, che ne accompagnerebbero la distruzione entro un anno. L'accordo è stato pienamente appoggiato dal governo siriano, che aveva già firmato la convenzione dell'ONU contro le armi chimiche.

Di fronte alla schiacciante opposizione dell'opinione pubblica americana, del Congresso e dei vertici militari a cominciare dal capo degli Stati Maggiori Riuniti gen. Martin Dempsey, il Presidente Obama ha dovuto annullare l'attacco militare che aveva già ordinato.

Dal settembre 2013 Obama ha attraversato una serie di gravi scandali che hanno fortemente indebolito la sua posizione e fatto concreta la minaccia di impeachment. I temi più rilevanti oltre alla politica bellica sono la protezione del ruolo saudita nel finanziamento del jihadismo nel mondo e l'incremento dell'attività di spionaggio della NSA. Allo stesso tempo cresce il sostegno per una riforma finanziaria alla Glass-Steagall, che ribalti il crollo economico. Tutto ciò gioca in favore di una svolta politica fondamentale.

Ora, dopo l'accordo di Ginevra, la minaccia di guerra non è più immediata, ma non è scomparsa. I britannici, i sauditi, i turchi ed altri sono furiosi per il "tradimento" di Obama rispetto all'impegno di intervenire militarmente. C'è il pericolo che la combinazione anglosaudita possa inscenare un incidente da "false flag" o qualche altra atrocità che alimenti il focolaio di guerra in Siria o altrove.

Il fattore trainante della spinta verso la guerra è l'accelerazione della disintegrazione dell'intero sistema finanziario globale. Autorevoli esponenti della comunità finanziaria da Tokio a Singapore, da Londra a Washington, ammoniscono che è imminente un crac peggiore di quello del settembre 2008, a meno che gli USA e altre nazioni adottino una legge di separazione bancaria e un sistema di parità monetarie stabili, stracciando milioni di miliardi di debito speculativo (derivati) impagabile. Poiché la posta in gioco in Siria è stata complicata da questa dinamica trainante, potrebbe essere imbastito un nuovo conflitto che interrompa il dialogo verso una stabilizzazione.

Come sostiene LaRouche, la soluzione è il ripristino della legge Glass-Steagall, il ritorno ad un sistema di credito per grandi progetti di sviluppo e un sistema di cambi stabili come quello di Bretton Woods, per fare un grande balzo in avanti nella scienza e nella tecnologia. Secondo LaRouche occorre puntare sullo sviluppo della fusione termonucleare, costruire il sistema infrastrutturale NAWAPA e il collegamento infrastrutturale tra i continenti americano ed eurasiatico, estensione del piano della Nuova Via della Seta lanciato all'inizio degli anni Novanta da Helga Zepp-LaRouche.

Lo sgretolamento della Presidenza Obama è testimoniato anche dal ritiro di Larry Summers dalla corsa per la successione a Ben Bernanke sulla poltrona della Fed. Summers, che Obama aveva indicato come suo favorito, ha annunciato il 15 settembre di rinunciare, dopo aver preso atto della forte opposizione specialmente al Congresso, dove molti democratici avevano annunciato battaglia. Summers non ha potuto evitare di essere universalmente bollato sui media come il becchino di Glass-Steagall, e dunque profilato come uno dei massimi responsabili della crisi.




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