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di Liliana Gorini
Presidente di MoviSol


Liliana Gorini a colloquio con Lyndon LaRouche

17 ottobre 2013 (MoviSol) - Nelle ultime settimane, molte persone si sono rivolte a me, di persona, sul sito o sulla mia pagina pubblica su Facebook, per dirmi "avevate ragione!", "siete stati gli unici a prevedere quello che sta succedendo", oppure semplicemente per fare i complimenti a MoviSol scrivendo "grazie per quello che fate!".

Si riferivano alla campagna di MoviSol e del movimento di LaRouche negli Stati Uniti, in Europa e nel resto del mondo, per far approvare al più presto il ripristino della legge Glass-Steagall, mandando in bancarotta Wall Street invece dell'economia reale. Si riferivano anche alla nostra campagna internazionale per bloccare la guerra in Siria, che era stata pianificata da Cameron e da Obama, e che aveva gli stessi motivi geopolitici delle guerre precedenti (Iraq, Afghanistan, Libia). Molte persone che ci seguivano a distanza da anni, hanno cominciato a prenderci più sul serio da quando è diventato evidente a tutti che l'Unione Europea, esattamente come Obama negli Stati Uniti, intende presentare ai cittadini il conto del fallimento totale della sua politica economica. Dopo i salvataggi bancari (bail-out) è infatti in arrivo anche il prelievo forzoso sui conti dei risparmiatori (bail-in), esattamente come a Cipro. Lo impone in Europa una direttiva UE, e negli Stati Uniti la legge Dodd-Frank. E tutta la messinscena del "tetto del debito" americano e dello shutdown ha un solo scopo: terrorizzare i cittadini con la prospettiva di un default americano, per far accettare loro misure di austerità ancora più draconiane di quelle imposte finora, tra cui l'abolizione dell'assistenza sanitaria per gli anziani e gli indigenti, e la drastica riduzione degli "entitlements", ovvero del legittimo diritto dei cittadini allo stato sociale. Misure drastiche di questo tipo sono già state imposte in Grecia ed in Portogallo, anche se sono state dichiarate anticostituzionali, e si tenta ora di mettere a tacere l'opposizione con misure repressive degne del fascismo e del nazismo.

Ma ciò che Wall Street teme di più è la campagna di LaRouche e degli attivisti del LaRouchePAC per far approvare la separazione bancaria (il ripristino della legge Glass-Steagall) al Congresso USA. Sono stati presentati ben tre disegni di legge in questo senso, bipartisan, sia alla Camera dei Rappresentanti sia al Senato, e numerosi parlamenti statali in tutti gli Stati Uniti hanno approvato, o stanno discutendo mozioni che chiedono con urgenza al Congresso di approvare tale legge, togliendo finalmente ogni garanzia dello stato agli speculatori, gli stessi speculatori che hanno provocato la crisi nel 2008 e stanno per portare di nuovo il mondo intero al crac finanziario. Non è un caso che la JP Morgan, che insieme a Deutsche Bank detiene il record mondiale di esposizione in derivati e titoli tossici, se la sia presa personalmente con LaRouche [1] per aver dato via alla campagna per la legge Glass-Steagall, ed abbia chiesto a Obama, durante un incontro alla Casa Bianca il 2 ottobre a cui hanno partecipato altri 18 amministratori delegati di grosse banche speculative, di impedire a tutti i costi l'approvazione della legge Glass-Steagall al Congresso.

Anche dall'Europa sono giunte a Washington numerose lettere di parlamentari da tutta Europa, Italia inclusa, che chiedono con urgenza al Congresso di approvare la legge Glass-Steagall, perché il futuro dell'Europa dipenderà da questa legge. Se verrà approvata, sarà possibile dar vita ad un nuovo sistema creditizio che finanzi l'occupazione e grandi progetti di sviluppo, altrimenti la disoccupazione giovanile raggiungerà le cifre sconvolgenti che ha raggiunto in Grecia, Spagna e Portogallo (quasi il 60%) e tutto il credito, incluso quello del "fondo salva stati" che in realtà è un "fondo salva banche" e andrà a riempire le voragini in derivati di Deutsche Bank, Paribas, Santander e le altre banche europee che da anni speculano sui titoli di stato per trarne profitti illeciti.

La stessa Unione Europea che si accinge a rubare, letteralmente, i risparmi dei cittadini con il "bail-in" (il prelievo forzoso), decreta che il problema dei migranti è un "problema italiano" e lascia il nostro paese da solo a far fronte ad ondate migratorie sempre più forti, causate dalle "guerre permanenti" [2] di Cameron e Obama in Libia e Siria e da una conscia politica genocida nei confronti dell'Africa. È giusto quindi che Barroso sia stato accolto a Lampedusa da grida di "vergogna!" e "assassini"". Le due tragedie di Lampedusa hanno messo in evidenza il fallimento morale ed economico dell'Europa. Non solo, l'Unione Europea ha anche bocciato uno dei grandi progetti di sviluppo che avrebbe potuto salvare l'Africa dalle carestie e dalla mancanza di acqua: il progetto Transaqua. Anche in questo caso, MoviSol è l'unico movimento ad aver presentato un programma di sviluppo per il Sud Europa, il Mediterraneo e l'Africa, programma che è l'unica alternativa al genocidio in questi paesi ed ai tanto temuti esodi biblici.

È giunto quindi il momento che tu sostenga MoviSol. Il sostegno "morale" e le pacche sulla spalla non sono più sufficienti. Quando il mondo rischia la guerra termonucleare e il collasso del sistema economico e sociale, il "sostegno morale" non è più sufficiente, occorre un sostegno più concreto. Diventa socio ed attivista di MoviSol! Abbiamo in programma numerose conferenze per far conoscere la legge Glass-Steagall, contribuisci ad organizzarle dandoci un cospicuo contributo e seguendo le nostre pubblicazioni!

Ordina più copie del nostro Programma per lo Sviluppo del Mediterraneo e dell'Africa, fallo conoscere ai nostri politici, che invece di affrontare il problema della migrazione alla radice si limitano a protestare o chiedere misure repressive! Fai seguire alle parole i fatti! Senza il tuo sostegno MoviSol non potrà continuare la sua campagna per il rilancio dell'economia reale e difendere gli interessi dei cittadini.

Sostieni MoviSol!


Note:

[1] - Vedi "JP Morgan contro LaRouche, come contro Roosevelt nel passato".

[2] - Vedi il "Dossier Guerra Permanente/Rivoluzione Permanente: Da Trotsky e Parvus a Cheney " (2005).

 




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