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Cheminade: dietro il voto euroscettico per Le Pen

15 giugno 2014 (MoviSol) - In un'intervista al LaRouche Show il 28 maggio, Jacques Cheminade ha risposto a domande sul risultato delle elezioni europee in Francia, dove il Front National ha ottenuto il 25%, seguito dall'UMP con il 20% e il PSF al 13%.

"Dobbiamo rallegrarci del risultato alle europee", ha affermato Cheminade, "non per i partiti che hanno vinto, ma a causa (…) dei temi che hanno dovuto sollevare, perché la popolazione non sopporta più l'austerità imposta su di essa".

Il voto euroscettico in tutta l'UE rappresenta la resistenza contro la politica dell'Impero, ha detto Cheminade, una politica che uccide la popolazione e distrugge i servizi pubblici per salvare il sistema in bancarotta. Questa è la buona notizia.

"La cattiva notizia è i voti sono andati a Marine Le Pen e non a noi", ha dichiarato Cheminade, che ha denunciato con forza la dittatura finanziaria sovrannazionale che l'UE vuole imporre. Nella situazione attuale, in cui "le nostre idee dovrebbero affermarsi, hanno creato, in un certo senso artificialmente, Marine Le Pen, partendo da un Front National che l'oligarchia controllava dall'inizio".

Infatti suo padre, Jean Marie Le Pen, fu usato contro De Gaulle, che era un patriota e non un nazionalista, e successivamente divenne una forza nazionale grazie a Francois Mitterrand, che ne favorì l'ascesa per indebolire l'opposizione di destra.

In un senso, Marine Le Pen è una voce contro il "sistema", ma anche "la ruota di scorta" dello stesso; in altre parole, una sua parte integrale usata per incanalare il malcontento in un vicolo cieco. Lo stesso vale per altre forze cosiddette euroscettiche in altri paesi dell'UE.

"Ella propaga un tipo di monetarismo nazionale, in contrasto con il monetarismo sovrannazionale", ha spiegato Cheminade. Marine Le Pen "propone che la Francia esca dall'euro e che la banca centrale riassuma i poteri di emissione, il che va bene. Però, propone anche di stampare cento miliardi all'anno, di cui novanta andrebbero a ripagare il debito, e solo dieci negli investimenti!".

C'è un fenomeno simile in Gran Bretagna, dove Nigel Farage "pronuncia discorsi molto buoni contro l'euro, denuncia l'UE, attacca chi nell'UE vuole lo scontro con la Russia (…) ma allo stesso tempo dice che il Regno Unito dovrebbe uscire dall'UE in modo da mantiene ciò di cui i britannici dovrebbero andare fieri: la City di Londra e il Commonwealth".

Il vero tema oggi è il bisogno di un'alternativa all'UE, che né Marine Le Pen né altri partiti euroscettici sanno offrire. Ma nell'essere costretti a muoversi contro l'Impero Britannico per ottenere i voti, essi "aprono la strada ad una vera resistenza a quella politica".

 




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