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L’importanza del movimento Solidarietà tedesco nelle elezioni del 18 settembre

Le due principali emittenti televise tedesche hanno mandato in onda il 24 e 25 agosto una trasmissione elettorale di Helga Zepp-LaRouche, candidata alla cancelleria del Movimento Solidarietà tedesco BüSo. Nello spot elettorale è stato denunciato il pericolo di una guerra in Iran, come risposta ad un nuovo episodio di terrorismo contro gli USA, secondo lo scenario perseguito da Dick Cheney e i neo-conservatori USA. Helga Zepp-LaRouche ha quindi proposto il ritorno al marco tedesco per poter varare un vasto programma di investimenti con cui rimettere in moto l’economia europea creando dieci milioni di nuovi posti di lavoro in Germania.
Il 22 agosto la capolista del BüSo e l’ex addetto militare dell’ambasciata di Bagdad col. Juergen Huebschen hanno partecipato ad un forum per discutere la politica internazionale al quale hanno partecipato molti esponenti di istituzioni politiche e accademiche ed esponenti del corpo diplomatico di Berlino.
Lo stesso giorno la rete televisiva NDR ha mandato in onda una calunnia contro il BüSo. Il giornalista Gregor Petersen ha preteso di “intervistare” i giovani attivisti del BüSo mettendo avanti un repertorio di calunnie, a partire da quella dell’“antisemitismo”.
Nel denunciare queste menzogne il BüSo fa presente che la NDR ha più volte calunniato il movimento di LaRouche, soprattutto su iniziativa del cittadino americano Jay Tuck, che è il nuovo direttore della rete. Tuck ha fatto carriera come “reporter embedded” nell’invasione militare dell’Iraq, cosa che la dice lunga sulla sua affiliazione con gli ambienti neo-con. Nel 1991 Tuck fu autore di un’altra calunnia contro il movimento di LaRouche mandata in onda nel popolare notiziario serale Tagesthemen.
La calunnia, insieme ad altri “sporchi trucchi”, rientra nell’ambito della Direttiva 3600.1 del Pentagono che autorizza il ricorso a “misure speciali”, al di fuori degli Stati Uniti, contro l’opposizione politica alla politica estera e militare degli USA, compreso il ricorso ad ambienti “amici” nei mezzi d’informazione nei paesi in cui si vuole tappare la bocca a tale opposizione.
Commentando la situazione elettorale in Germania il fondatore dell’EIR Lyndon LaRouche ha notato il 28 agosto che “ci sono solo due candidati importanti per la carica di Cancelliere: Gerhard Schroeder, attualmente in carica, ed Helga Zepp-LaRouche ... a motivo dei temi che lei, e lei soltanto, ha sollevato nella trasmissione televisiva. Si spera che questo riesca a determinare il futuro di un nuovo mandato per il cancelliere Schroeder e quello del resto d’Europa nel periodo successivo al 18 settembre”.
“Intanto i rivali di Schroeder e Zepp-LaRouche, come Merkel, Stoiber e Westerwelle, a destra, e Lafontaine e Gysi a sinistra, fanno a gara nel raggiungere il colmo della follia autoinflitta, non per la Germania soltanto, ma per l’Europa nel suo complesso. E’ una sfida su cui gli elettori tedeschi debbono decidere entro poco tempo ...
“La campagna elettorale di Helga Zepp-LaRouche è appesa ad un filo, ma a quel filo è anche appeso il futuro della stessa Europa. ... Quindi sebbene non possa assicurarsi il pieno successo in questa occasione, attualmente lei è l’unica candidata che ha presentato una prospettiva programmatica chiaramente definita da cui ora dipende in larga misura il destino dell’Europa e del mondo. I sostegni che otterrà avranno un peso importante per il prossimo governo tedesco, in positivo o in negativo”, ha detto LaRouche.

Merkel, la picconatrice dello stato sociale

La candidata alla cancelleria tedesca della coalizione CDU/CSU Angela Merkel ha annunciato che, se sarà eletta, nominerebbe al ministero delle Finanze Paul Kirchhof, esponente dei neo-con e fautore di una riforma fiscale molto radicale. La Merkel ha suscitato un’ondata di critiche nel suo stesso partito perché Kirchhof intende abolire ogni sgravio fiscale e di conseguenza ridurre il reddito di milioni di lavoratori che fanno gli straordinari, dei pendolari e di chi si fa la casa. La Merkel ha detto che gran parte delle proposte di Kirchhof entrerebbero in vigore già nei primi 100 giorni di un suo governo.
La popolarità della capolista CDU ne ha sofferto decisamente, tanto che lei si è vista costretta a dire che la riforma della flat-tax, un’aliquota unica del 25% proposta da Kirchhof, sarebbe introdotta “solo gradualmente”. Altri leader della CDU hanno cercato di minimizzare, dicendo che in fondo non è che si deciderà tutto in 100 giorni, ma non hanno proprio convinto.
Gli applausi Kirchhof li ha riscossi solo dai mezzi d’informazione britannici, con il Daily Telgraph in testa. Ambrose Evans-Pritchard ha scritto il 24 agosto che la CDU “ha scelto il prof. Paul Krichhof per la politica economica indicando così una nuova volontà di reinventare l’economia tedesca. Un rivoluzionario del fisco, noto per la proposta di una tassa sul reddito del 25%, ha promesso di prendere a picconate il modello renano della Germania corporativista”. Già il 20 agosto Evans-Pritchard aveva citato Kirchhof: “Abbatteremo le barriere fiscali ... Io sarò lì con un gran piccone”.

L’aliquota unica uniformerà l’economia, verso il basso

La flat-tax proposta dal picconatore Paul Kirchhof — un’aliquota unica del 25% per tutti i redditi — eliminerebbe entrate fiscali per circa 50 milioni di euro, secondo quanto stimano i centri studi economici tedeschi. L’Institute for World Economics di Kiel, favorevole al piano di Krichhof, stima le perdite per il governo a 48,7 miliardi. Già l’anno scorso il DIW di Berlino aveva stimato le perdite a 53,2 miliardi.
Il prof. Kirchhof ritiene che i contribuenti al fisco che dispongono dei redditi più alti dovrebbero — non si sà bene in base a quale effetto ipnotico — riversare automaticamente i loro capitali in investimenti che creano posti di lavoro. Aggiunge che l’eliminazione di centinaia di esenzioni fiscali — molte delle quali proteggono settori economici importanti — basta a coprire la perdita dei contributi al fisco. La riforma colpirebbe il reddito dei lavoratori, la sanità, gli ospedali, l’agricoltura e altri settori.
La riforma sbandierata da Kirchhof contraddistingue la cordata dell’economista sinarchista Robert Mundell. La proposta della flat tax fu pubblicata per la prima volta nel 1974 dal neo-con della prima ora Irving Kristol su Public Interest Quarterly, e poi propagandata da Robert Hall e Alvin Rabushka del centro monetarista neo-con Hoover Institution della Stanford University. Nel 1995 fu proposta al Congresso USA da Dick Armey, allora capogruppo repubblicano ed esponente di spicco della Rivoluzione Conservatrice, e dal sen. Richard Shelby. Il miliardario Steve Forbes ne fece il cavallo di battaglia della sua candidatura presidenziale nel 1996.
Sull‘aliquota unica vedi: https://archive.movisol.org/fisco.htm
 


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