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Il "Momento alla LaRouche" del sen. Reid

Rivolgendosi a giornalisti e attivisti di partito, il 9 novembre, il presidente del partito repubblicano Ken Mehlman ha criticato le esternazioni del sen. Harry Reid nella conferenza stampa del giorno prima, in cui Cheney è stato additato come il centro della corruzione e dei disastri politici. Mehlman è arrivato ad accusare il sen. Reid di avere "un momento alla Lyndon LaRouche".
"Non è interessante?" ha commentato LaRouche. "Dopo la conferenza stampa tenuta dal sen. Reid martedì, la Casa Bianca e i suoi alleati nei mezzi d'informazione hanno fatto il possibile per eliminare ogni notizia sulle dichiarazioni del sen. Reid sul conto del vice presidente. Poi però sono arrivati i risultati delle elezioni di martedì, in cui il partito democratico ha raccolto vittorie decisamente incoraggianti. Dopo aver ricevuto le e-mail disperate sull'andamento del voto, mercoledì, il presidente della direzione repubblicana si è lasciato andare alle sue sciocche esternazioni.
"Suppongo", ha continuato LaRouche, "che, andando alla sostanza, i repubblicani sono così malconci, a motivo della batosta elettorale subita, che adesso temono la mia influenza politica. Hanno paura del ruolo che posso ricoprire, specialmente ora che il partito democratico sta passando in vantaggio, cosa certa se i repubblicani continueranno a comportarsi come hanno fatto alle elezioni di martedì.
"Ci sono alcuni repubblicani" ha concluso LaRouche "per i quali rappresento un'ossessione, da decenni, da quando ebbero modo di constatare, da vicino, la mia collaborazione con l'allora presidente Ronald Reagan nel mettere a punto ciò che diventò l'Iniziativa di Difesa Strategica. Per alcuni repubblicani - ed essi sanno chi sono quindi non faccio i nomi - da allora questa mia collaborazione con Reagan sulla SDI è un'ossessione completa".

Le perdite elettorali dei repubblicani
L'8 novembre si è votato in alcuni stati e in molti comuni degli Stati Uniti e i repubblicani hanno constatato come il presidente Bush stia portando il partito alla rovina. Anche se è vero che in molti casi i democratici sono riusciti a mobilitare la loro base elettorale, i repubblicani debbono le numerose sconfitte alla demoralizzazione che serpeggia nel loro elettorato tradizionale.
In particolare in Virginia e in California il movimento di LaRouche ha svolto un ruolo importante nelle vittorie democratiche e nella "terminazione" di Arnie Schwarzenegger, il quale ha perso i referendum da lui indetti per tagliare componenti essenziali dello stato sociale in California.
In Virginia Tim Kaine è stato eletto governatore con il 52% dei suffragi, contro il 46% del rivale repubblicano Jerry Kilgore, sebbene per questi si fosse mobilitato lo stesso presidente Bush. Un analista elettorale ha riconosciuto come la diffusione di materiale informativo dei giovani di LaRouche, dall'aeroporto alle principali zone della Virginia settentrionale, abbia "creato un clima anti Bush", che è riuscito a contagiare persino strati di repubblicani e fondamentalisti religiosi.
Nel New Jersey il senatore democratico John Corzine è stato eletto governatore con 1,2 milioni di voti: 53% contro il 43% del rivale Forrester. Si calcola che i democratici recatisi alle urne siano stati il 3% in più rispetto alle presidenziali, ottenendo una maggiore rappresentanza anche nel parlamento dello stato.
Nell'Ohio il segretario dello stato, il repubblcano Blackwell, ha riconosciuto che la base del suo partito ha in parte disertato le urne. Gli elettori hanno anche approvato un'autorizzazione affinché lo stato emetta 2 milioni di dollari di obbligazioni per finanziare importanti progetti infrastrutturali, chiamati "Jobs for Ohio".


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