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LaRouche denuncia il "democratico" Rohatyn

Nella trasmissione su internet del 27 aprile un senatore democratico ha rivolto a LaRouche una domanda su Felix Rohatyn: “Mr. LaRouche, lei ha fatto recentemente dei commenti molto duri sul conto di Felix Rohatyn e sulla sua proposta riguardante le infrastrutture. Chi è a favore di tale programma spiega che in realtà si tratta di una partnership tra pubblico e privato, che in fondo non differisce dall'Alleanza dei produttori che fu promossa da Franklin D. Roosevelt. Ritengo della massima importanza che lei spieghi la differenza tra la proposta di cui lei è promotore e quella promossa da Rohatyn, giacché sono convinto che siano molti coloro che non afferrano quale sia la differenza.

LaRouche: “In primo luogo è Rohatyn stesso che dice di contare sui creduloni, gente che crede che lui sia innocuo. Quindi, in primo luogo non siate dei creduloni.
“Ciò che Rohatyn dice, in pubblico, rivolgendosi a persone che conosco, più o meno è questo: 'Ormai i complessi internazionali, i giganti della finanza, sono più potenti dei governi. Per questo motivo a governare il mondo dovrebbero essere questi potentati finanziari, e non i governi'.
“Si tratta evidentemente di un concetto medievale, quello del sistema ultramontano o dei banchieri lombardi che provocarono il tracollo del XIV secolo, la nuova epoca buia. È un concetto che comporta la fine dell'autorità dei governi, come questo sta già accadendo, sul piano internazionale, e si chiama globalizzazione.

“La globalizzazione è una forma di imperialismo. È qualcosa che si rifà all'epoca medievale, alleanza dei crociati normanni e dei banchieri veneziani con la loro Lega Lombarda. È questo quello che vogliamo?
“Un aspetto interessante di ciò allora fu l'odio religioso. Le crociate furono un sistema di odio religioso, e finirono perché quel sistema finì in bancarotta. Ma poi tornarono alla ribalta, nel 1492, con l'espulsione degli ebrei dalla Spagna, ad opera del Grande Inquisitore, in un processo che era già iniziato nel 1480, un processo che produsse i conflitti di religione che si protrassero fino al 1648, coinvolgendo tutta l'Europa, fino al Trattato di Westfalia. L'Europa fu rovinata oltre ogni immaginazione da quei micidiali conflitti di religione.
“Fu così che l'Europa fu straziata dai crociati, che altro non erano che la teppaglia fascista dell'epoca, reclutata come fa oggi la Halliburton. Eserciti privati messi assieme al soldo dei banchieri veneziani per condurre le crociate, per massacrare le popolazioni islamiche o di altre religioni, e talvolta anche gli stessi cristiani. Questo è il sistema che Rohatyn rappresenta.
“Ricordiamo inoltre che Rohatyn è un protetto della Lazard Frères. Attraverso ambienti francesi è collegato a coloro che sostennero Hitler. Lui stesso ha fatto carriera nella Lazard ed ha finanziato e organizzato i finanziamenti per portare al potere un regime fascista, quello Pinochet in Cile, e quegli altri ambienti estremistici della destra in America Latina.”

Con questo LaRouche ha rilanciato una campagna che a detta di alcuni esperti sta proprio “lasciando il segno”, in particolare nel partito democratico, che è a corto di denaro ed è molto tentato dai banchieri di questo tipo.

Portabandiera sinarchista

Un esperto di Washington aveva confidato giorni prima ai giornalisti dell'EIR che Rohatyn è “davvero irritato” dalla campagna di LaRouche che denuncia tutto l'apparato che Rohatyn rappresenta. Secondo l'esperto, “Rohatyn è giunto ad assumere un ruolo importante nell'apparato sinarchista nel corso degli ultimi dieci anni [in particolare da quando è stato ambasciatore in Francia]. Con lui LaRouche colpisce il tallone di Achille dell'intera macchina sinarchista francese: la dipendenza di questi sinarchisti dal denaro pubblico”.
Sinarchismo, come abbiamo spiegato più volte, è il nome di quegli ambienti che crearono le avventure fasciste e naziste, ma emersero da quel periodo storico con le “mani pulite”, per dedicarsi più tardi alle eliminazioni eccellenti dei Kennedy, Martin Luther King, Enrico Mattei, ecc.

Originariamente il termine Sinarchia fu coniato da Joseph-Alexandre Saint-Yves, detto D'Alveydre, (1842-1909) per designare i martinisti, una setta massonica occulta che si affermò dopo il 1770 tra la Francia, la Svizzera e la Savoia. Da questi ambienti poi scaturirono le varie operazioni di matrice fascista, che furono dirette dalla Francia ma strategicamente guidate da Londra.
Ai banchieri martinisti si debbono quelle manipolazioni che impedirono al fermento che precedette la Rivoluzione Francese di replicare la Rivoluzione Americana, com'era espessamente nelle intenzioni di Lafayette ed altri patrioti francesi; essi riuscirono invece ad incanalarlo verso il Terrore e le Guerre Napoleoniche che devastarono irrimediabilmente l'Europa.
Agli albori del martinismo si collocano personaggi come Casanova, Cagliostro e Pierre Messmer - quest'ultimo screditato da Benjamin Franklin e dal suo alleato Sylvain Bailly - e come il conte savoiardo Joseph de Maistre (1753-1821). Quest'ultimo è ancora apprezzato, più o meno sommessamente, negli ambienti dell'integralismo cattolico, mentre sir Isaiah Berlin non ebbe dubbi, de Maistre è “il primo fascista”.

I dispacci dell'ambasciata USA in Francia, durante l'epoca di Vichy (William L. Langer, Our Vichy Gamble, 1947) contengono una serie di conferme alle indagini condotte da alcuni ricercatori francesi, tra gli anni Venti e Cinquanta: il fascismo francese faceva capo alla gerarchia delle società segrete che si definivano sinarchiste. Confermano inoltre che questi ambienti facevano capo alla Banque Worms, una sorta di filiazione della Lazard Frères parigina per la famiglia industriale dei Worms. E che la massima parte del governo fascista francese di Vichy, istituito nel sud del paese sotto il maresciallo Petain dopo l'invasione nazista del 1940, faceva direttamente capo sia agli ambienti sinarchisti sia a quelli della banca Worms.

Il golpista della ITT

Grazie a legami di famiglia con la Lazard Frères, Felix Rohatyn da giovane si trasferì a New York per lavorare nella banca fino a diventare il successore di André Meyer al vertice della Lazard di New York. (La Lazard è composta da tre banche interconnesse: Lazard Frères a Parigi, Lazard Freres a Wall Street e Lazard Brothers a Londra).

Rohatyn ottenne dalla Lazard l'incarico di rappresentarla nella multinazionale ITT, da lui strutturata come un “trust”, o grande conglomerato che contava tra l'altro vasti investimenti in Cile. Da questa posizione Rohatyn poté coordinare il finanziamento del golpe di Augusto Pinochet nel 1973. Come noto poi la dittatura cilena e forze ad essa alleate scantenarono la famigerata “operazione Condor” per eliminare fisicamente l'opposizione politica. Per queste operazioni furono usati ambienti nazi-fascisti tedeschi e italiani di prima e seconda generazione trasferitisi in Sud America. Queste stesse operazioni si estesero poi all'America Centrale con gli squadroni della morte. Ovviamente in questo Rohatyn non agì da solo ma in combutta con personaggi come George P. Shultz ed Henry Kissinger.
Dal 1975 al 1982 Rohatyn gestì l'operazione Big Mac con la quale New York, la città simbolo del progresso americano, fu trasformata in un rottamaio post-industriale.

Agli albori della svolta post-industriale

Nel giugno 1975 il governo dello stato di New York approvò un affidamento di fatto dell'amministrazione cittadina alla Municipal Assistance Corp. (noto come BigMAC). La capitolazione fu ottenuta tagliando semplicemente i crediti all'amministrazione comunale, accusata di sperperare denaro in vantaggi per le schiere dei suoi dipendenti e di altri gruppi d'interesse. New York rischiava la bancarotta.
Per evitare il fallimento l'amministrazione fu ceduta al Big MAC, un ente composto da nove membri, presieduto da Felix Rohatyn, che aveva il diritto di emettere obbligazioni fino a tre miliardi di dollari, a patto che le entrate del bilancio comunale -- le entrate fiscali di diverso tipo e i contributi assistenziali versati dal governo federale -- fossero designate prioritariamente al pagamento degli interessi e del capitale sulle obbligazioni Mac. Nella legge si stabiliva che solo dopo che i detentori dei bonds fossero stati soddisfatti, il resto delle entrate poteva essere utilizzato per pagare i dipendenti ed i servizi essenziali. Anche con questa garanzia i banchieri tennero duro e rifiutarono nuovi prestiti. Quando la seconda emissione di bond del Big MAC, non trovò molti acquirenti, i nove del Big MAC decisero di "creare il clima di fiducia" liquidando interi programmi, licenziando dipendenti e riducendo i salari. Com'era prevedibile, questo peggiorò le cose.

Allora Rohatyn passò alla seconda fase. Istituì il Financial Control Board, a cui furono affidati poteri ancor più draconiani sulle finanze cittadine. Stilò personalmente un rapporto di 111 pagine in cui chiedeva l'approvazione del Financial Emergency Act al parlamento dello stato: una dichiarazione dello "stato di emergenza" con il relativo dovere di impiegare "polizia e poteri di emergenza" e di "esercitare controlli e supervisioni sulle attività finanziarie di New York City". Il parlamento dello stato lo approvò nel settembre 1975 con una maggioranza risicata.
La legge istituiva un Emergency Financial Control Board (EFCB) che fungeva da amministratore fiduciario per tutti i conti dell'amministrazione comunale con autorità sugli investimenti e sui pagamenti. Fu allora scritto che "la legge ha creato un conto per il servizio del debito ... per garantire che il servizio del debito ottenesse la priorità assoluta" nella lista degli esborsi. Quando si trattò di trovare i soldi, la EFCB mise subito le mani sui fondi pensione dei dipendenti del comune e dello stato, ai quali era stato dato il diritto di comprare quote dei bond Big Mac, per un totale complessivo di circa 750 milioni di dollari. Un'altra fonte fu la busta paga dei dipendenti pubblici. Per decurtarla, la EFCB esercitò il suo diritto di stracciare i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici in nome dell'emergenza. Se poi qualche politico pensava di avere qualcosa da ridire, la EFCB aveva persino il diritto di rimuovere dall'incarico chiunque si rifiutasse di applicare le sue direttive.

La scure cominciò a farsi sentire nell'autunno 1975. Si abbatté su tutti i servizi, con effetti clamorosi sulla nettezza urbana, come conseguenza di numerosi licenziamenti, e sui trasporti pubblici, dove fu decisa l'abolizione delle manutenzioni a scadenza e solo al guasto della vettura si poteva presentare richiesta di riparazione. Tra il 1977 ed il 1980 il bilancio dei trasporti pubblici fu ridotto del 30% e nello stesso arco di tempo i guasti della metropolitana raddoppiarono. Le scuole non furono più riparate e i tagli al bilancio dell'università comportarono una drastica riduzione delle iscrizioni.
Il servizio di pattugliamento fu ridotto ed ai poliziotti fu detto di limitare gli arresti per ridurre i costi delle procedure legali. A questo si aggiunsero le chiusure di intere caserme dei vigili del fuoco, ospedali, e misure per limitare il diritto alla casa popolare.
Da tutte queste misure asfissianti ovviamente non poteva conseguire un "risanamento". Ne conseguì uno sfollamento. La gente, soprattutto i poveri e i non-bianchi, lasciarono la grande mela, come prevedeva il "restringimento pianificato" teorizzato da Roger Starr nel 1976, su commissione delle banche.

Parigi, trampolino sinarchista

Tra il 1997 ed il 2000 Rohatyn ottenne l'incarico di ambasciatore a Parigi ed approfittò dell'opportunità per rinsaldare le alleanze con gli ambienti sinarchisti che lo promossero come proprio esponente di punta, ma, sostengono fonti ben informate, si è anche fatto nuovi nemici. In questo periodo i mezzi d'informazione francesi pubblicarono calunnie contro LaRouche e i suoi sostenitori, calunnie di chiara marca sinarchista, mentre dimenticarono completamente di menzionare il semplice fatto che l'ambasciatore era stato al vertice della ITT quando questa portò Pinochet al potere in Cile.
Oggi Rohatyn è al vertice di “Publicis Groupe” insieme a Gerard Worms, erede della famiglia Worms sopra menzionata. Si tratta di un grande conglomerato che si occupa di pubblicità, compravendita di mezzi d'informazione, marketing, consulting, ecc., ma i suoi contorni sono tutt'altro che netti. Altri esponenti del gruppo sono Michel David-Weill, presidente di Lazard a Parigi e Michel Curiel della Compagnie Financière Edmond de Rothschild. La Publicis si vanta di essere la quarta impresa più grande nel mondo delle comunicazioni e di essere al terzo posto in Europa.

Vedi anche:

Di nuovo su Rohatyn

Il sinarchismo e Felix Rohatyn


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