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Alla televisione russa 1TV il monito di LaRouche sulla terza guerra mondiale presentato in prima serata

     
Sopra Yevgeni Primakov, ex primo ministro e massimo esperto mediorientale russo. Sotto Lyndon LaRouche. Sullo sfondo la pagina in rete di 1tv che riferisce del programma del 16 agosto

17 agosto 2006 – Il primo canale televisivo russo, 1TV, ha mandato in onda il 16 agosto, nell’ora di massimo ascolto, un servizio sul Libano nel corso del quale ha intervistato Lyndon LaRouche e l’ex primo ministro Yevgeni Primakov.
La trasmissione Vremya delle ore 21, che approfondisce i temi del giorno, ha citato l’articolo sulla “Sorpresa d’ottobre” di Jeff Steinberg pubblicato dall’EIR, compresa un’attenta inquadratura alla rivista ed al titolo dell’articolo: "Will Bush 'October Surprise' Scam Trigger World War III?" (La truffa di una ‘sorpresa d’ottobre’ innescherà la terza guerra mondiale?).
Dopo aver notato che Israele non intende ritirare tutte le sue truppe dal Libano, il giornalista Grigori Yemelkyanov ha presentato alcuni esperti, sottolineando che “la tregua è fragile e instabile. La situazione potrebbe svilupparsi in qualsiasi direzione: verso il consolidamento della pace o verso un nuovo conflitto”.
Nella fase introduttiva Yemelynov ha posto il quesito: per il momento la guerra è finita ma c’è da chiedersi chi ha vinto e chi ha perso. Ambedue le parti si dichiarano vincitrici. Ma con quale motivo reale?
Yevgeni Primakov, attualmente capo della Camera di Commercio e dell’Industria Russa: “In che misura si vince o si perde, secondo me, dipende dagli obiettivi che si proponevano le parti del conflitto. Israele aveva certi obiettivi, che non ha raggiunto. Ritengo che Israele in tal senso abbia perso”.
Roman Bronfman, esponente del parlamento israeliano Knesset: “In Israele ora la convinzione è che i soldati israeliani abbiano vinto la guerra, ma che i politici l’abbiano persa. Sia i politici che i vertici militari non sono riusciti a dimostrare una capacità di combattere in quest’ultimo mese”.
Hezbollah ha diritto di celebrare la vittoria? Ha continuato il giornalista. L’economia libanese ha sofferto danni irriparabili e il paese sta subendo una catastrofe umanitaria.
Sottolineando a questo punto come la situazione mediorientale sia effettivamente esplosiva, Vremya ha inquadrato la rivista EIR e l’articolo di Steinberg commentando: “La rivista americana Executive Intelligence Review descrive i piani della Casa Bianca di coinvolgere la Siria nel conflitto e, di conseguenza, anche l’Iran, il quale ha concluso un accordo di mutua assistenza con Damasco ... Secondo le informazioni dell’EIR, l’amministrazione americana pianifica di provocare una guerra tra Siria ed Israele ad ottobre. Secondo il piano le forze speciali dovrebbero nascondere in territorio siriano armi di distruzione di massa che sarebbero poi ‘accidentalmente’ scoperte dai soldati israeliani nel corso di un intervento”.
Vremya ha continuato con le immagini di un’intervista al fondatore dell’EIR Lyndon LaRouche, realizzata lo stesso giorno dal corrispondente di Washington di 1TV: “Se gli avvenimenti seguono un tale scenario è improbabile che l’Iran resti fuori dal conflitto. A tal punto sarebbe già impossibile fermare una grande guerra in Medio Oriente. Invece di ricercare un compromesso negoziale, i vertici dell’amministrazione USA stanno facendo il possibile per provocare una guerra in grande stile che nessuno può vincere e che tutti possono perdere. Invece, la situazione è molto diversa. E la loro mentalità è tale per cui non si rendono conto di ciò che stanno facendo. E’ gente che conosco bene e secondo me sono pazzi da legare”.
Un altro settimanale, The New Yorker, ha continuato Vremya, riferisce attraverso il noto giornalista Seymour Hersh, il primo ad aver riferito in merito alle torture di Abu Ghraib, quanto segue: “L’amministrazione Bush era molto direttamente impegnata nel pianifiare la guerra libanese-israeliana. Il presidente Bush ed il vice presidente Cheney erano convinti che il successo della campagna militare israeliana in Libano avrebbe non soltanto raggiunto gli obiettivi desiderati da Tel Aviv, ma sarebbe anche servito come preludio ad un possibile attacco contro le strutture nucleari iraniane”.
Ariel Cohen, esperto della Heritage Foundation USA, ha commentato: “Oggi il mondo si avvicina a scelte capitali, ad un bivio dove sarà deciso se una grande guerra si verificherà nel Medio Oriente. Se la comunità mondiale riesce a cooperare per impedire una tale guerra attraverso i mezzi a disposizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, saranno tutti a vincere”.

Primakov, che tra l’altro è il massimo esperto russo del mondo arabo, secondo quanto riferito dalle Izvestia, avrebbe anche detto che “il rapimento dei soldati israeliani è stato un pretesto e non la causa dell’invasione israeliana del Libano”. Egli ha anche fatto riferimento a “notizie sui media statunitensi secondo cui Israele aveva preparato questa guerra da tempo”. Primakov ha spiegato che c’era uno scenario che prevedeva di coinvolgere la Siria e l’Iran nel conflitto per poi passare a bombardare questi due paesi. “Questa è la ragione più probabile che spiega perché gli americani sono stati tanto tiepidi nel cercare di arrivare con celerità al cessate il fuoco”. Di questo scenario ha parlato anche il gen. Ivashov. (vedi)
Primakov ha detto di sperare che la diplomazia abbia ora lo spazio sufficiente per ottenere dei risultati.
Parlando degli Stati Uniti, Primakov ha ironizzato sul fattore “trotzkista”, la corrente della “rivoluzione permanente/guerra permanente” che domina il pensiero neocon (vedi: Cheney rilancia la folle “guerra permanente” di Parvus). “Non ritengo che sia negli interessi degli Stati Uniti sostenere lo scontro in Medio Oriente. Ma gli USA non fanno pressioni su Israele a motivo delle prossime elezioni. Spero che a Washington abbiano appreso la lezione di quanto è accaduto e che correggano i piani per esportare la democrazia e le rivoluzioni nel resto del mondo. I trotzkisti hanno già dimostrato che questo non funziona”.
Primakov ha anche sostenuto che ora è essenziale riconoscere gli errori di calcolo di Israele “per indurre Tel Aviv a sedersi ai negoziati di pace”, un’impresa alla quale la diplomazia russa sta lavorando alacremente, ha detto l’ex primo ministro.

Il principale proprietario della televisione 1TV è Gazprom, l’ente di stato per l’energia. Dunque quella di offrire il prime time al messaggio di LaRouche dev’essere ritenuta una decisione presa ai vertici dello stato russo. Essa va ad aggiungersi alla decisione nello stesso senso espressa dai vertici militari nella valutazione sul Medio Oriente del generale Ivashov. (vedi qui)

 


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