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Da che parte viene il pericolo di un nuovo 11 settembre

30 agosto 2006 – Il 28 agosto, rivolgendosi ai reduci di guerra a Reno nel Nevada, il Vice presidente Dick Cheney si è lasciato andare ad affermazioni di questo tipo: “I terroristi vogliono porre fine ad ogni influenza americana ed occidentale nel Medio Oriente”, e “vogliono costituire un impero totalitario comprendente una regione che si estende dalla Spagna a tutto il Nord Africa, al Medio Oriente, all’Asia Meridionale fino all’Indonesia”.
Cheney ha enunciato nuovamente “La dottrina Bush: qualsiasi persona o governo che sostiene, protegge o ospita i terroristi è complice dell’assassinio di innocenti, e sarà chiamato a rendere conto”.
In realtà basta il buon senso per capire come i fenomeni di radicalizzazione nel mondo islamico siano da inquadrare nella “risposta asimmetrica” all’occupazione straniera e non in chissà quali piani imperiali. I veri piani imperiali sono notoriamente covati dai controllori di Cheney e lui si reputa furbo quando li attribuisce ad altri, sfruttando episodi come l’11 settembre, “per farsi capire meglio”.
Ma ormai questo gioco all’“incendio del Reichstag” [1] comincia a fare acqua persino nella compagine repubblicana negli Stati Uniti.
Mary Maxwell, candidata al congresso di parte repubblicana nelle primarie del New Hampshire, intervistata dal Nashua Telegraph il 25 agosto, ha detto chiaro e tondo che lei considera l’11 settembre un’operazione condotta dall’interno degli Stati Uniti. Il motivo, secondo la Maxwell fu “influenzare gli americani affinché accettassero di combattere la guerra in Medio Oriente”.
La Maxwell, che conduce una campagna in proprio, nonostante un bilancio risicato, riesce a far sentire la sua voce con la proposta di tornare al protezionismo economico. Sostiene che il problema principale nel governo è Dick Cheney e l’errore grave del Congresso è di non aver avviato una procedura di impeachment nei suoi confronti. La Maxwell afferma inoltre che il governo ha adottato una politica di attacco nucleare preventivo.

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1. Il parlamento tedesco Reichstag fu incendiato nel febbraio 1933 come espediente per dichiarare l’emergenza. Adolf Hitler, da poco salito alla Cancelleria, aveva bisogno di quell'emergenza per arrogarsi quei poteri dittatoriali a cui poi non rinunciò più. Che una riedizione di questa stessa tattica fosse il pericolo maggiore della nostra epoca fu denunciato da Lyndon LaRouche nel 2000 non appena Bush vinse le elezioni. I fatti dell’11 settembre 2001 hanno purtroppo confermato i suoi timori.
Per approfondire vedi:

https://archive.movisol.org/Schmitt1.htm

https://archive.movisol.org/znews132.htm


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