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Il caso Foley minaccia il partito repubblicano

9 ottobre 2006 – In una dichiarazione del 5 ottobre, Lyndon LaRouche spiega come il caso dell’ex parlamentare Mark Foley, dimessosi per molestie sessuali nei confronti dei valletti del Congresso, e i connessi tentativi di insabbiamento da parte della dirigenza repubblicana, potrebbero rovinare “la causa repubblicana” edificata su una “pietra angolare di moralismi sessuali”. LaRuche ha scritto:

“Spesso, come accade nei grandi sconvolgimenti delle nazioni, persino chi prima poteva apparire come il meno adeguato, può finire per protestare contro una grande ingiustizia. Queste sono le grida che si sono levate questa settimana dalla Camera dei Rappresentanti per esprimere un rifiuto diffuso di quella che in passato è stata considerata la base elettorale di Karl Rove, contro quelle istituzioni che stavano cercando di insabbiare la storia dell’ex parlamentare Mark Foley.

“Questo sviluppo attorno al presidente repubblicano della Camera Dennis Hastert minaccia in qualche misura gli sforzi dell’amministrazione Bush per arrivare a stabilire una tirannia fascista attraverso un colpo di stato di fatto”, ha detto LaRouche, il quale ha ricordato come negli anni Ottanta egli propose un programma di emergenza per combattere l’AIDS, spegando che “la diffusione di questa epidemia produrrà una reazione di massa contro la controcultura del rock, sesso e droga...”. Riconoscendo allora la validità di tale analisi, Karl Rove si dedicò a costruire un movimento dei fanatici della destra religiosa. Questa nuova destra fondamentalista, a cui appartiene George W. Bush junior, “divenne un fattore marginale cruciale in quella che era la  vita elettorale della nostra Repubblica Costituzionale, prima di George Bush”.

Intanto era però all’opera anche un altro fattore: l’erosione economica e sociale andava a colpire precisamente questo strato, la destra populista, in particolare nella generazione oggi compresa tra i 30 ed i 50 anni d’età, la stessa che oggi si sta rivoltanto contro la macchina di Bush. A seguito dello scandalo Foley, questi strati elettorali “sono travolti dal disgusto per essere stati usati e soprattutto traditi. Il tentativo evidente del presidente Dennis Hastert di insabbiare la vicenda dell’ex parlamentare Mark Foley è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso elettorale di Rove”.

“Per i repubblicani di Bush il tempo sembra ora improvvisamente scorrere all’indietro, e il loro mondo politico appare ribaltato, alla vigilia del voto di metà legislatura ... Le carriere di Karl Rove e di George W. Bush sono state costruite poggiando sui moralismi sessuali e la causa Repubblicana sembra ora scricchiolare per il cedimento di questo fondamento  ... come hanno fatto anche altri in passato, Karl Rove ha fatto un abuso della religione, alla ‘Elmer Gantry’ [ figura di un romanzo di Sinclair Lewis vedi — www.movisol.org/fondamentalisti.htm]. Il predicatore è stato di nuovo pizzicato, per così dire, dietro l'altare, a fare il gallo nel pollaio...”

“Mentre una reazione generale contro gli Elmer Gantry della banda di Bush minaccia di diventare una valanga che travolge la loro macchina elettorale, la banda di Bush cerca in due modi di rimediare alla perdita di consenso che Karl Rove ha orchestrato tra coloro che hanno dai 30 ai 50 anni: acquistare tutti i voti che si possono comperare tra gli afro-americani ... e cercare di tenere i giovani in età universitaria lontano dalle urne, operazione in cui è ad esempio impegnato John Train ... che compera e impone un capovolgimento di linea a pubblicazioni in passato indipendenti, come il Village Voice di New York. ...”

La macchina di John Train ha usato pennivendoli come i promotori della droga libera Dennis King e Chip Berlet, e organismi come la American Family Foundation, per finanziare una serie di fogli ditribuiti gratuitamente nei campus universitari con lo scopo comune di dissuadere i giovani dal recarsi alle urne. L’organizzazione di LaRouche ha iniziato una speciale mobilitazione per denunciare energicamente tale operazione.

Una conferma

Un sondaggio del Pew Research Center, riferito dal Washington Post del 6 ottobre, conferma l’analisi di Lyndon LaRouche secondo cui una svolta decisiva sta maturando tra gli elettori influenzati dal fondamentalismo protestante che in passato sono stati abbindolati da Karl Rove, lo stratega elettorale di George Bush.
Già prima che scoppiasse lo scandalo di Foley dei relativi insabbiamenti da parte della dirigenza repubblicana, il sondaggio cacolava che gli evangelici bianchi disposti a votare i candidati repubblicani a novembre erano scesi al 57%, con una perdita netta del 21%. Gli evangelici che si esprimono favorevolmente nei confronti del partito repubblicano sono passati dal 63 al 54 per cento. Successivamente, in base ai campioni del sondaggio che sono stati raccolti negli ultimi dieci giorni di settembre e nei primi quattro di ottobre, la percentuale degli evangelici che è convinta che i repubblicani governano “in maniera più onesta ed etica” rispetto ai democratici è scesa al 42%, rispetto al 55% all’inizio dell’anno. La nuova inchiesta del Pew mostra come tra coloro che frequentano la chiesa settimanalmente, il 44% è propenso a votare repubblicano e il 43% a votare democratico. La percentuale degli evangelici bianchi che sostengono il dispiegamento delle truppe in Iraq è sceso dal 68% all’inizio di settembre al 55% all’inizio di ottobre.


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