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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Il vero Big Bang alla Stazione Leopolda: un maglev per la Toscana e l'Italia

2 novembre 2011 (MoviSol) - Che un Big Bang di tre giorni abbia potuto sollevare tanto polverone stellare la dice tutta sullo stato non soltanto del partito democratico italiano, ma di tutta la polis. Il vuoto intergalattico ha gradualmente preso il posto delle idee, nella nostra politica da palcoscenico: basta che un venticello spiri a Firenze perché tutti palpitino in attesa di insperate novità.

Benché Renzi abbia tuonato contro chi all'interno del PD ha paura delle idee, non possiamo aspettarci proposte sostanzialmente divergenti dal quadro ideologico che accompagna la crisi in corso: tra i temi suggeriti ai convenuti presso la Stazione Leopolda non ha spazio quello di un efficace dietrofront, per esempio, sulle questioni delle liberalizzazioni e della perniciosa visione contabile dell'economia, del cosiddetto "sviluppo sostenibile"e delle centrali nucleari.

Sin da prima della sua fondazione, e cioè sin dai congressi di scioglimento dei DS a Firenze (19 aprile 2007) e della Margherita a Roma (21 aprile 2007), al PD il nostro movimento non ha mai risparmiato le sue analisi e i suoi suggerimenti per impedire che diventasse un ulteriore floscio e vuoto contenitore.

A quei congressi fu piuttosto deciso il nostro invito affinché i modelli del nascente partito fossero LaRouche e Roosevelt. La crisi finanziaria da noi prevista avrebbe potuto essere affrontata sul nascere ricorrendo al genere di politiche che Roosevelt pensò a tutela del cosiddetto forgotten man (l'"uomo dimenticato") e che LaRouche da decenni tenta di riportare in primo piano.


In discussione davanti all'ingresso del padiglione del congresso dei DS a Firenze

Nell'inverno prendemmo parte al forum di Rimini rivolto alla gioventù del PD emiliano-romagnolo, per presentare il programma di LaRouche. Sottolineammo l'intenzione dell'oligarchia finanziaria di proseguire la costituzione di una forma di imperio sulle nazioni.

La risposta del PD fu il silenzio. L'anno seguente, la mancata presa di distanza dai poteri dell'alta finanza ci costrinse a denunciare una delle grane più rappresentative, con l'articolo "Lapo Pistelli e la Soros connection".

Nel 2009 intensificammo le nostre riflessioni pubbliche sulla tragedia politica rappresentata da un partito che preferisce perdere il mordente popolare, piuttosto che mettere a repentaglio gli introiti dovuti ai grandi flussi di finanziamento. I titoli furono: "PD: 'D' come Democratico o 'D' come De Benedetti?", "Quale futuro per il PD?" e "Lettera aperta agli onorevoli Pistelli, Sereni, Baretta, Damiano".

Quest'anno 2011 la nostra proposta di diffondere a livello globale la tecnologia di trasporto a levitazione magnetica ha fatto breccia tra le fila del PD pratese. Le conferenze organizzate per chiarire i modi e le condizioni per ottenere questa rivoluzionaria trasformazione dei trasporti pubblici hanno svelato, come dice il titolo di un resoconto specifico, "che [il maglev] non è utopia".

Ora che Renzi sembra intenzionato ad occupare l'immenso spazio vuoto lasciato dai suoi compagni di partito e temendo che i buoni propositi facciano la fine dell'altrimenti potente idea di completare la facciata di San Lorenzo, riproponiamo un ennesimo appello al senso di realtà, del 19 luglio scorso: "Matteo Renzi: meno Thatcher più La Pira, per ritrovare la via giusta".

Flavio Tabanelli
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà

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