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Attenti alla trappola di Tucidide!

9 gennaio 2014 (MoviSol) - Lyndon LaRouche, il Gen. Martin Dempsey, Capo degli Stati Maggiori Riuniti USA, ed alcuni storici hanno invocato recentemente il 1914 per svegliare l'opinione pubblica sul pericolo di guerra. Tra gli storici, Graham Allison, direttore del Belfer Center for Science and International Affairs alla Scuola di Governo dell’Università di Harvard, che il 1 gennaio ha pubblicato un articolo sul The National Interest.

Allison fonda i suoi avvertimenti sulla "trappola di Tucidide", che riassume come segue: "Quando una potenza in rapida ascesa diventa un rivale per la potenza dominante, sorgono dei problemi. In undici dei quindici casi in cui questo accadde negli ultimi 500 anni il risultato fu la guerra”. Per lo storico greco Tucidide (460-395 a.C.), questo squilibrio strutturale fu "la causa primaria della guerra tra Atene e Sparta nella Grecia antica.


Traduzione cinese dello studio di Tucidide
sulla tragica guerra del Peloponneso

La Sparta e Atene del 2014, prosegue Allison, sono gli Stati Uniti e la Cina. "Oggi, una Cina in ascesa si attende e prevedibilmente pretende di avere più voce in capitolo nella soluzione delle differenze tra le nazioni" scrive. Per gli Stati Uniti, che si considerano il paese più potente, le richieste di revisione dello status quo suscitano preoccupazione”.

Anche il Generale Dempsey ha fatto spesso ricorso al parallelo della "trappola di Tucidide" per mettere in guardia dal pericolo di guerra che consegue da una lotta per il potere.

Probabilmente, la guerra non scoppierebbe direttamente tra Stati Uniti e Cina. LaRouche ed altri hanno sottolineato che un conflitto tra Cina e Giappone potrebbe condurre ad un coinvolgimento americano, per via delle alleanze militari, nello stesso modo in cui si evolse la prima guerra mondiale. Allison cita anche la possibilità di dispute territoriali sulle isole tra Cina e Giappone sullo sfondo del declino economico del Giappone, come fattore scatenante di un conflitto che potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti.

Il pericolo di guerra viene indicato anche nell’editoriale dell’Economist del 21 dicembre dal titolo "La prima guerra mondiale": "Un secolo dopo ci sono paralleli sconcertanti con l’era che condusse alla prima guerra mondiale", scrive il settimanale descrivendo lo scontro tra Atlantico e Pacifico. Tuttavia l’editoriale dell'organo della City attribuisce alla Cina tutta la colpa delle tensioni esistenti.

Una valutazione simile viene da Jacques Attali, consigliere presidenziale di Francois Mitterrand, Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, in un’intervista del 28 dicembre alla radio Europe 1. Attali traccia il collegamento tra la "irrisolta" crisi finanziaria della regione transatlantica e il pericolo di guerra. La crisi solleva la tentazione di entrare in guerra per stimolare la crescita economica. Per Attali l’ipotesi più probabile "è una forte tensione militare tra Cina e Giappone che coinvolga nel conflitto gli Stati Uniti con una reazione a catena di alleanze, come nel 1914" anche se potrebbero fungere allo scopo altri punti caldi quali il Kurdistan.

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