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Tony Blair e la fine del Trattato di Westfalia
21 gennaio 2008 – Nicolas Sarkozy sostiene l'ex premier britannico Tony Blair come candidato a primo presidente dell'UE, secondo il nuovo trattato dell'UE che è stato ratificato a Lisbona in un evidente atto di offesa nei confronti degli elettori che lo avevano bocciato in diversi referendum nazionali.
A tale proposito occorre ricordare che Blair si è apertamente espresso contro il Trattato di Westfalia del 1648, che pose fine ai conflitti di religione ed alla guerra dei Trent'anni. Quel documento rappresenta una delle principali tappe del diritto internazionale che istituì l'attuale sistema degli stati nazionali sovrani.
La politica britannica per il 21° secolo promulgata da Tony Blair si ripromette invece il ricorso alle guerre preventive - come quella orchestrata in Iraq - per creare un ordine mondiale “post-Westfalia”.
Nel discorso pronunciato a Sedgefield il 5 marzo 2004, dopo che la truffa colossale che aveva portato alla guerra in Iraq era ormai di dominio pubblico, come pure il ruolo ricopertovi dal suo governo, Tony Blair fece capire che il nemico non era Saddam ma l'ordine internazionale: “La definizione della minaccia fa la differenza. Per questo sento fortemente che corriamo il pericolo mortale di sbagliare nel giudicare la natura del mondo in cui viviamo. Tutto nel nostro mondo sta cambiando ... Se il 20° Secolo ha formato il nostro modo convenzionale di pensare, il 21° secolo è anticonvezionale pressoché rispetto a tutto.
“Per quanto mi riguarda, prima dell'11 settembre mi stavo già orientando, nei rapporti internazionali, verso una filosofia diversa da quella tradizionale che è andata per la maggiore dal Trattato di Westfalia del 1648, secondo la quale gli affari interni di un paese sono i suoi e non si può interferire a meno che non vi sia una minaccia diretta, o non si infranga un trattato, o non si costringa ad un'alleanza. Non ritengo che l'Iraq sia ad un livello tale da poter rientrare in una tale filosofia.
“Può darsi benissimo che nel diritto internazionale, quale attualmente concepito, un regime possa sistematicamente brutalizzare e opprimere la sua popolazione senza che nessuno possa fare niente, quando il dialogo, la diplomazia e persino le sanzioni falliscono, a meno che non si rientri nella definizione della catastrofe umana. ... Se questa è la legge, va bene che sia cosi?”.


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