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Come era verde (ed etica) la mia banca!

20 marzo 2012 (MoviSol) - Offriamo ai lettori il risultato di una breve inchiesta sulla cosiddetta "finanza etica".

COME ERA VERDE (ED ETICA) LA MIA BANCA!

Il marketing del "bene"

Pochi giorni addietro mi giunge un'e-mail, annunciando l'attivazione di un nuovo sito web: www.nonconimieisoldi.org. Nella scarna home-page leggo il seguente messaggio: "Ci hanno spiegato i motivi della crisi, ci hanno detto che è colpa della speculazione, ci hanno imposto sacrifici. Quello che non ci hanno raccontato è il grande gioco della finanza e con quali soldi si alimenta. Scoprilo giocando i tuoi risparmi, o fai subito qualcosa per cambiare le regole del gioco". Il gioco che propongono è una specie di slot-machine virtuale, dove a seconda del risultato vengono elencati alcuni utilizzi speculativi della ipotetica vincita (investimento in paradisi fiscali, investimenti in scommesse finanziarie, speculazione sul prezzo della benzina, etc…). Il fine è far comprendere quali siano le conseguenze sulla società civile, degli investimenti fatti dal mercato finanziario nei diversi settori dell'economia, il tutto condito da una certa ironia di fondo.

Decido allora di giocare. Risultato: "Hai visto che tasso? Noi sì che sappiamo far fruttare i tuoi risparmi: armi, centrali nucleari, deforestazione, aziende che sanno sfruttare i lavoratori e utilizzano bambini ci garantiscono utili ben sopra la media. Ma l'importante è il tuo futuro, no?". Mi chiedo: perché accomunare la costruzioni di centrali nucleari alle armi, alla deforestazione, allo sfruttamento del lavoro minorile? Quale mai potrebbe essere il comune denominatore?

Gioco ancora e leggo: "Speculeremo sul prezzo del grano. Lascia perdere lotterie e gratta e vinci: le scommesse sulla produzione agricola, l'agricoltura OGM e le coltivazioni intensive sono investimenti più redditizi. Ehi, va bene, farà anche schizzare i prezzi del grano, affama le popolazioni povere, danneggia la fertilità della terra, ma che sarà di fronte a una ricca rendita?" Anche qui non comprendo molto: che cosa lega la speculazione sui prezzi delle commodities con la tipologia di coltivazione (OGM, coltivazioni intensive)? La redditività di un investimento in commodities è data dalla variazione del prezzo sul mercato che a sua volta è influenzata dalla domanda rispetto all'offerta. Coltivazioni ad alta resa (intensive o OGM) aumentano l'offerta facendo calare il prezzo, esattamente il contrario dell'effetto cercato dagli speculatori finanziari. Al contrario, togliere terreno alle coltivazioni di cereali per destinarlo al mais per produzione di bio-carburante o per l'installazione d'impianti fotovoltaici riduce l'offerta e aumenta il prezzo favorendo la speculazione. Il mercato è anche guidato da strumenti finanziari speculativi come futures e contratti derivati, i quali hanno davvero poco a che fare con la tipologia di coltivazione.

Perplesso continuo e incasso la vincita (sempre virtuale ovviamente…), leggo ora: "Non sappiamo (o non vogliamo sapere) che un uso dei nostri soldi poco responsabile e trasparente ha conseguenze negative non solo per "altri", ma anche per noi, il nostro ambiente, il nostro futuro. La buona notizia è che se sono i nostri soldi a generare tutto questo, sono anche i tuoi soldi a poterlo cambiare: puoi chiedere trasparenza, puoi agire, puoi dire anche tu: #NONCONIMIEISOLDI!".

In ultimo decido di "essere buono" e rifiuto di incassare l'ipotetica vincita, ora il sito riporta: "Hai fatto una scelta coraggiosa, che quasi nessuno ancora fa. Spesso affidiamo il nostro denaro alla slot-machine della finanza speculativa: lo diamo a qualcuno per gestirlo e incassare gli interessi, ma non sappiamo (o non vogliamo conoscere) le dinamiche che generano quel guadagno e le conseguenze del modo in cui i nostri soldi vengono utilizzati. Hai scelto di non contribuire a un uso irresponsabile del tuo denaro. Hai scelto la trasparenza: hai detto #NONCONIMIEISOLDI"

I messaggi principali che vengono lanciati sono dunque: trasparenza, uso responsabile del denaro, consapevolezza, valori,… Con alcune perplessità decido dunque di seguire le indicazioni per capire che cosa "io posso fare subito" e (dopo una pagina che lega le cause della drammatica crisi economica alla speculazione finanziaria) finisco in altri menù dove si viene invitati a diffondere le idee del sito, a pubblicizzare l'iniziativa, a metterci la faccia, etc… Ovunque trovo il link "vieni con noi", che invita a far parte come SOCIO o come CLIENTE della Banca Etica.

Insomma il messaggio sintetico è: la crisi è stata generata dalla speculazione finanziaria, la speculazione è alimentata dagli inconsapevoli investimenti fatti da ignari investitori, facci gestire i tuoi risparmi perché noi (Banca Etica) sappiamo come "investire nel mercato finanziario in modo etico". Tutto chiaro, no? Per me non molto. Mi chiedo come sia possibile fare profitti etici all'interno del mercato finanziario. Profitti che poi vengono ridistribuiti agli investitori. La Banca Etica lo fa mediante la propria società di gestione del risparmio, la Etica Sgr[1].

Anima SGR

Leggendo la documentazione riguardante i fondi d'investimento - il "Prospetto Completo (parti I, II e III) - Feb2012"[2] - a pagina 37 si scopre che la Etica Sgr SPA in realtà è la società di PROMOZIONE, mentre la società di GESTIONE dei fondi è la società Anima SGR SPA: "Anima SGR S.p.A. […] è la Società di Gestione del Risparmio (di seguito: la SGR) cui è affidata la gestione del patrimonio dei Fondi e l'amministrazione dei rapporti con i Partecipanti". Anima Sgr è a sua volta è diretta da un'altra società (pag. 39 sempre del prospetto): "Il capitale sociale di Euro 23.793.000,00, interamente sottoscritto e interamente versato, è detenuto al 100% da Asset Management Holding S.p.A. La SGR è soggetta all'attività di direzione e coordinamento del socio unico e Capogruppo Asset Management Holding S.p.A."

Il presidente della Anima SGR è Maurizio Biliotti, pochi anni addietro rappresentante della Banca Popolare di Milano nel CDA di Italease[3], mentre l'amministratore delegato è Marco Carreri, il quale nel 2008 era Amministratore Delegato di UBI Pramerica SGR, socio di Mediaset S.p.A. (per n. 900.000 azioni) e gestore dei fondi UBI PRAMERICA AZIONI ITALIA e CAPITALGEST ITALIA[4]. In un comunicato stampa del Giugno 2008, Carreri dava dettagli sui suoi fondi: "I tre fondi hedge single manager della nuova SGR, di tipologia long/short euro, beta neutral e managed futures, vanno infatti ad affiancare i tre fondi di fondi hedge multimanager gestiti da Capitalgest Alternative Investments SGR S.p.A., l'altra società di gestione alternativa controllata da UBI Pramerica". Alla data del 20 giugno 2011 leggiamo anche che[5]: "Il dott. Marco Carreri è Amministratore Delegato e Direttore Generale del fondo PRIMA Sgr. [...], Amministratore Delegato e Direttore Generale di PRIMA SGR S.p.A.; Presidente del Consiglio di Amministrazione di Anima SGR S.p.A.; Consigliere di Amministrazione di PRIMA Funds Plc; Presidente del Consiglio di Amministrazione di PRIMA Asset Management Ireland Limited".

All'interno della società Prima SGR ritroviamo tra l'altro Biliotti, Baldassarri, Russo, Zadra,... insomma tutto il CDA di Anima Sgr. Se guardiamo il portafoglio di una delle società gestite da Carreri, a pagina 4 del prospetto informativo di PRIMA SGR[6] si legge: "Altri fondi gestiti dalla SGR: Oltre ai 26 Fondi comuni di investimento mobiliare aperti, di cui al presente prospetto d'offerta, appartenenti al "Sistema PRIMA", la Società gestisce i seguenti Fondi speculativi: "Alpha Hedge Reserve", "Alpha Hedge Dynamic", "Alpha Hedge Selection", "Alpha Hedge Active", "Alpha Hedge Equilibrium", "Alpha Hedge Equity", "Alpha Hedge High Volatility", "Alpha Hedge Low Volatility", "Alpha Hedge Medium Volatility" i fondi appartenenti alla Famiglia "Primalternative" nonché il fondo chiuso "PHedge Low Volatility Side Pocket".

Come le altre società di investimento anche ANIMA SGR, la società di gestione dei fondi di ETICA SGR, investe in fondi speculativi hedge[7]. Fa sicuramente molto riflettere che gli stessi individui che da una parte speculano con fondi altamente volatili e ad elevato rischio sul mercato finanziario, dall'altra lavorino e collaborino con la Banca Etica. Del resto qualche dubbio in merito a questioni di controllo, indipendenza e conflitto d'interessi era stato già sollevato in passato, solo qualche anno fa[8]. Nello stesso periodo, a fronte dei dubbi di qualcuno, altri esultavano per le performance del gruppo[9].

Ma chi sono gli azionisti di ANIMA SGR, gestore degli investimenti della Banca Etica[10]? Da un articolo di Borsa & Finanza, N.922 del 14 Gennaio 2012 rileviamo: "Il raggio di azione della Anima Sgr, che ha un patrimonio in fondi comuni da 27 miliardi, parte verosimilmente da Ubi (18 miliardi di patrimonio), passa attraverso Arca (13 mld) e via via scende fino ad arrivare a Esperia (1,5 mld). [...] Dal punto di vista operativo, la nuova Anima ha 37 miliardi di euro di asset under management, ha in pancia 120 fondi comuni/Sicav, conta su 150 reti distributive e una distribuzione che avviene attraverso oltre 7.000 sportelli bancari e 15.000 tra promotori e consulenti finanziari. I principali azionisti sono, attraverso Asset Management Holding, Clessidra (38,11%), Bpm (36,3%), Mps (23,44%), Banca Etruria e Lazio (1,1%), Banca Finnat (0,3%) e il management (0,75%)".

A parte Monte Paschi e Gruppo Bipiemme che non hanno bisogno di presentazioni, c'è anche la Clessidra sgr: "Si tratta di uno dei maggiori fondi di private equity del mercato domestico, destinati a realizzare investimenti nel capitale di rischio in società italiane di dimensioni medio/grandi".

Gli investimenti di Etica SGR

Chi sceglie dove e come investire all'interno del sistema di Banca Etica? Leggiamo a pagina 45 del "Prospetto Completo (parti I, II e III) - Feb2012"[11]: "Il soggetto che attende alle scelte effettive di investimento è il dott. Armando Carcaterra, nato a Napoli il 16.02.1963, laureato in Discipline Economiche e Sociali, Direttore Investimenti di Anima Sgr S.p.A., già responsabile del coordinamento dell'attività di investimento sui mercati azionari internazionali di Bipiemme Gestioni Sgr, ed in precedenza responsabile degli investimenti azionari europei dei fondi comuni presso Azimut Gestione Fondi Sgr".

Azimut Gestione Fondi Sgr è una società specializzata nella gestione di fondi hedge e di fondi di fondi hedge[12] (fondi altamente speculativi ad elevato rischio, con soglie di accesso all'investimento molto elevate - 500.000 € - e modalità particolari di collocamento). Inoltre dal 1 gennaio 2010, Anima SGR e Bipiemme Gestioni SGR si sono fuse in un'unica società di gestione del risparmio: Anima SGR. Chi attende le scelte effettive d'investimento proviene dal mondo della speculazione finanziaria e dalla società che gestisce attualmente il risparmio di ETICA SGR[13]. Ancora Carcaterra, solo nell'ottobre scorso difendeva a spada tratta le banche ed i fondi hedge, arrivando a paragonare il sistema finanziario a quello "cardio-circolatorio" umano[14]; come dire: l'attuale sistema finanziario è indispensabile per la sopravvivenza dell'economia. Peccato che dall'attuale crisi si giunga a conclusioni esattamente opposte.

Ma come orientarsi nell'intricato mercato delle società quotate, dei fondi d'investimento, delle azioni, dei titoli di stato? La società Anima SGR attinge informazioni da un database di aziende e da un database di Stati Nazionali, fornito da una società inglese: la E.I.R.I.S.[15]. È questa società inglese che stabilisce quali imprese sono "etiche" e quali no, quali Stati Nazionali sono mancanti nel rispetto dei diritti umani. Come garantire che questo database non sia stilato anche con fini politici, obiettivi economici, strategie di finanza internazionale o, peggio ancora, sotto la pressione ideologica di lobbies e gruppi come quelli ambientalisti? La E.I.R.I.S lavora anche con numerose società di investimento nel settore finanziario speculativo e banche di investimento come Morgan Stanley o il gruppo Rotschild[16]. In egual modo ci sono Trustees finanziari, banche d'investimento e fondi speculativi anche tra i clienti della società E.I.R.I.S[17]. In aggiunta, la stessa società fornisce un servizio di "suggerimenti di voto" per gli investitori che possono influenzare le strategie aziendali e un "pacchetto di strumenti" finanziari per investire con consapevolezza in relazione ai "cambiamenti climatici". Idee chiare, ben oltre la scienza[18].

Le principali linee guida di ETICA SGR per la scelta dei canali d'investimento, a fronte dei dati forniti dalla E.I.R.I.S. ed in perfetto allineamento alle politiche di investimento della società inglese, vengono riassunte in due documenti[19]: uno per gli Stati Nazionali e l'altro per le Imprese.

Tra i criteri di esclusione per gli Stati Nazionali si considerano il: "Mancato rispetto delle libertà politiche e dei diritti civili". Sorge nuovamente la domanda: chi decide QUALI stati rispettano le libertà politiche o i diritti civili? Se consideriamo gli ultimi casi eclatanti di "rivoluzioni colorate", "primavere arabe" o il recente caso della Siria possiamo constatare quanto l'opinione pubblica sia manipolata dai mezzi di informazione, coadiuvati da molte ONG che "lavorano sul territorio", ma le cui finalità umanitarie troppo spesso si confondono con quelle politiche e di intelligence. Informazioni false, enfatizzate, distorte sono di casa sui canali d'informazione mainstream.

Tra i criteri di valutazione degli stati il fattore "ambiente" copre una fetta rilevante del giudizio (30%), che viene analizzato con una serie di indicatori che rappresentano una vera e propria agenda ambientalista. Solo per citarne alcune: ratifica del protocollo di Kyoto; raggiungimento degli obiettivi iniziali del protocollo di Kyoto; emissioni di CO2; emissioni di gas serra diversi dal CO2; percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili; percentuale di specie animali in pericolo di estinzione; percentuale di aree protette per la tutela delle biodiversità; utilizzo d'acqua da parte del Paese per usi civili e industriali; quantità di pescato in termini assoluti; uso di fertilizzanti; etc…

Dove si capisce la natura utopica, quando non ideologica, di tali valutazioni è però nel campo sociale (30% fattore di valutazione). Qui alcuni tra gli indicatori risultano: tasso di disoccupazione; forza lavoro femminile percentuale di donne sul totale della forza lavoro; spesa pubblica per istruzione e sanità; tasso di mortalità infantile; percentuale di popolazione che ha un accesso adeguato alle cure mediche; percentuale di popolazione che ha un accesso adeguato all'acqua potabile; etc…

Ve li immaginate voi i valori di questi indicatori relativi ai paesi africani o applicati ai paesi sottosviluppati sparsi nel mondo? Vuol forse dire che gli investimenti debbono essere fatti esclusivamente in paesi già ricchi, sviluppati e civilizzati?

Per la Governance (30% fattore di valutazione) abbiamo tra gli indicatori: rispetto diritti politici nel Paese; possibilità di partecipazione politica; livello di stabilità politica; livello di legalità all'interno del Paese; efficacia di governo; qualità legislativa; percezione della corruzione; etc… Senza andare a prendere in esame i Paesi con difficoltà economiche elevate e seri ritardi nello sviluppo, stavolta dovremmo forse concludere che neppure l'Italia è un Paese che meriterebbe investimenti… (sic!).

Ovviamente come fattore negativo (per un 3%) pesa l'utilizzo dell'energia nucleare, che magari potrebbe (quella si!) garantire uno sviluppo industriale ed economico dei paesi emergenti. Tanto che, nonostante le menzogne e la campagna mediatica di propaganda attorno ai fatti di Fukushima, l'industria dell'energia nucleare sta vivendo un vero e proprio "boom". Guarda caso maggiormente nei paesi in via di sviluppo[20]. Abbiamo forse a che fare con decine e decine di governi "poco etici"?

Per chiudere il quadro, bisogna sapere che i valori della maggior parte degli indicatori vengono forniti da ONG, enti internazionali, associazioni di attivisti, enti umanitari, organizzazioni no-profit, come ad esempio: il World Resources Institute, lo UNFCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), la Banca Mondiale, Amnesty International, la UNDP (United Nations Development Programme), Freedom House, Trasparency International, etc…

Ci chiediamo con quale scientificità si possa misurare il "livello di legalità" di un Paese o come si misuri la "percezione della corruzione". Quali sono le basi teoriche dietro alla misurazione delle "qualità legislative"? Onestamente la maggior parte degli indicatori appaiono aleatori, strumentali, non scientifici, altamente soggettivi e facilmente manipolabili a seconda di obbiettivi politici o diverse visioni ideologiche.

Tra le imprese escluse dai finanziamenti troviamo quelle: che modificano geneticamente specie vegetali (sementi, frutta, verdura, ecc.); le società che possiedono o gestiscono centrali nucleari; le imprese che producono pesticidi; le società che estraggono, raffinano e/o distribuiscono petrolio; le società appartenenti al settore minerario; le società che gestiscono il sistema idrico integrato; etc… Tra i criteri di valutazione, accanto a concetti condivisibili, troviamo anche qui una folta agenda ambientalista, con indicatori relativi a: performance ambientale; produzione di fertilizzanti, PVC o ftalati; produzione o utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili; adozione di politiche specifiche per il rispetto della biodiversità; etc…

In pratica le aziende che forniscono il carburante per i mezzi di trasporto (anche pubblici, di soccorso, emergenza,…); il gas con cui ci scaldiamo e cuciniamo; le materie prime alle industrie di trasformazione; le materie prime per la produzione di energia; le aziende che producono fertilizzanti per aumentare la produzione agricola, etc… non sono "etiche" abbastanza da meritare investimenti.

Ma quali sono allora degli esempi d'investimento etico da parte della Banca Etica? Alcuni progetti finanziati ad esempio sono quelli legati alle fonti energetiche rinnovabili, in particolare il fotovoltaico[21], per il quale solo nel 2011 sono stati deliberati dalla banca finanziamenti per quasi 9 milioni di euro. La Banca Etica è socia del "Kyoto Club", ha finanziato la realizzazione di uno studio di fattibilità per una "Banca del Sole", in partnership con WWF Italia ha in vestito nel progetto equale "Renergy - Fare impresa sociale nell'ambito delle fonti energetiche rinnovabili" e in tutta una serie di progetti che hanno al centro la sostenibilità, il rispetto dell'ambiente e le energie rinnovabili. Non solo crediamo che non vi sia nulla di etico nell'investire nello sviluppo di queste fonti rinnovabili[22] (fotovoltaico, eolico, biomasse,…), ma nel corso degli anni questi investimenti si sono dimostrati anche inutili da un punto di vista del contributo energetico e soprattutto antieconomici. Difatti il mercato delle cosiddette "fonti alternative" è fortemente drogato da una politica d'incentivi statali i quali, nel momento in cui sono solamente ridotti mettono in crisi l'intero mercato delle rinnovabili. Come del resto è successo in Italia nell'ultimo anno[23] e sta accadendo in Germania[24]. Il settore del fotovoltaico, così come quello delle energie alternative in generale, si può dire che è uno dei maggiormente speculativi, in quanto non si autofinanzia ma viene completamente finanziato a spese della collettività[25].

Per non parlare poi dei veri e propri scempi ambientali a danno del paesaggio e dell'agricoltura che sono stati fatti negli ultimi anni, senza considerare per giunta il problema dello smaltimento a venire[26].

La pillola indorata e l'ambientalismo finanziario

Aldilà della dubbia gestione del risparmio dei consumatori e della poca trasparenza sulle relazioni della società di gestione con il mondo speculativo, quello che colpisce è il "messaggio culturale" che si cela dietro questa ennesima iniziativa "morale", che pretende di essere etica, ma alla base possiede una forte connotazione ambientalista e mondialista. Un pensiero che si sposa con quello dominante la maggior parte delle associazioni, organizzazioni ed enti non governativi che forniscono a loro volta indicazioni di giudizio su Stati ed imprese in cui investire. Ma da chi sono poi finanziate questi organizzazioni di attivisti (quelle per intendere che forniscono i valori degli indicatori etici di cui sopra)? Basta andare nei loro siti ufficiali per vedere ad esempio che Trasparency International è finanziata tra l'altro dalle majors del petrolio, da grandi multinazionali, colossi bancari e finanziari[27]. Oppure Freedom House che riceve l'80% del suo budget dal governo federale degli Stati Uniti d'America e il restante da sconosciute fondazioni[28]. Impressionante è la lista dei finanziatori del World Resources Institute[29], tra cui spiccano decine e decine di multinazionali del petrolio, del settore minerario e della chimica (Shell, Rio Tinto, Alcoa, Dupont,…); grandi gruppi finanziari (Goldman Sachs, HSBC Holdings, JPMorgan Chase, Morgan Stanley…) e fondazioni varie tra cui spiccano la Rockefeller Foundation e l'Open Society Institute dello speculatore di fama internazionale George Soros[30]. L'elenco sarebbe lungo per ogni organizzazione e lasciamo al lettore il compito di investigare ulteriormente, ma vogliamo sottolineare qui l'enorme conflitto di interessi presente. Coma guida nel processo di approfondimento, invitiamo soprattutto il lettore a visionare un interessante dossier riguardante Trasparency International, prodotto da MoviSol già nel lontano 1997[31].

La vera banca etica è quella che investe nella produzione industriale, nella manifattura, nei servizi sociali e per le imprese, non nei mercati finanziari. Non si può riformare il mondo malato della finanza dal suo interno, continuando ad alimentarlo seppur con investimenti "edulcorati". C'è una natura "parassitica" intrinseca che pone al centro del tema economico il denaro e la rendita. Il mercato finanziario ha nella sua natura liberista e mercatista una radice di "male" che non può essere indorata, indipendentemente dalla tipologia d'investimenti, siano essi titoli di Stato o titoli azionari. Nel primo caso si va ad alimentare il circuito del "finanziamento privato" agli Stati Nazionali, che sono costretti (come la Grecia e l'Italia in tempi recenti) ad intervenire sui livelli di assistenza sociale, sanitaria, scolastica con drammatici tagli, pur di onorare il pagamento degli interessi su questo "debito". Soffocando così, per scarsità di risorse, gli investimenti per il Paese; investimenti che sono dettati per quantità e tipologia dagli "investitori" più che dalla politica economica e sociale delle istituzioni democraticamente elette. Da questo punto di vista il mercato finanziario funge da rappresentante d'interessi oligarchici più che democratici.

D'altro canto, le cedole che vanno periodicamente staccate per gli "azionisti" delle imprese, periodicamente spingono il management delle aziende private a redigere piani aziendali di corto o cortissimo respiro, tagliando sui costi, sul personale (sic!) e non potendo investire a medio e lungo termine in progetti strategici e davvero innovativi. La promozione delle risorse umane, la vera ricerca, la vera innovazione ha bisogno di grandi investimenti e di tempo. La parola d'ordine nei mercati finanziari sembra invece essere: "redditività immediata", per soddisfare gli azionisti. Gli stessi azionisti che poi, una volta ripagati con dividendi magari da favola, retribuiscono con lauti stipendi, bonus e stock-options i diligenti dirigenti.

La vera banca etica è quella che predilige investimenti in ricerca, in aziende ad alto potenziale tecnologico, nelle infrastrutture, in grandi progetti ad alta intensità di capitale.

La vera banca etica è quella che fornisce "credito produttivo", nel senso rooseveltiano del termine, quella che investe nell'energia nucleare di fissione per ora e nella ricerca di fonti ad alta densità energetica per il futuro, come la fusione nucleare.

La vera banca etica è quella che investe nello sviluppo e non in maltusiane teorie di decrescita o sostenibilità ambientale.

La vera banca etica è quella che scommette nella capacità creativa ed innovatrice dell'Uomo, non in un indimostrabile "equilibrio naturale" con cui l'essere umano dovrebbe convivere. Nell'arco di tutta la storia, l'umanità ha adottato sempre un comportamento di "squilibrio" dinamico, che l'ha condotta a nuove invenzioni, a grandi scoperte, ad un progresso continuo attraverso i secoli. In questo senso si può buon affermare che l'essere umano ha sempre agito in maniera "anti-entropica", partendo da stati a basso livello energetico (la fiaccola, la torcia, la candela) per giungere a più alti livelli energetici (la fissione nucleare, la fusione). Lo stesso può dirsi per gli stati organizzativi: da un livello di disordine maggiore (alta entropia) si è giunti a livelli di organizzazione civile, sociale, industriale, tecnologica, etc… via via più alti (bassa entropia). Di nuovo un comportamento "anti-entropico". La vera etica risiede unicamente in una concezione vera e chiara di che cosa è l'essere umano e nelle sue potenzialità: non un animale in equilibrio con la natura, ma imago viva dei, capace di esplorare l'universo circostante e di creare sulla base dei principi fisici scoperti.

Se una banca vuole essere davvero etica, non si affidi al mondo della finanza, ma lotti assieme a noi affinché sia reintrodotta la legge per la separazione bancaria, sul modello del Glass-Steagall Act. Non alimentiamo ancora il circuito finanziario, che ci ha portato alla più grande crisi sistemica che la Storia recente ha mai conosciuto. Firmiamo la petizione per la reintroduzione della legge sulla separazione bancaria in Italia[32].

Andrea Pomozzi
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà


Note:

[1] - http://www.bancaetica.com e anche http://www.eticasgr.it

[2] - Etica SGR : Documentazione dei fondi

[3] - "Italease, cinque arresti a Milano"

[4] - www.mediaset.it : ListaSindaciFondi.pdf

[5] - PRIMA SGR

[6] - Vedi nota soprastante [5].

[7] - Scheda su Anima SGR dell'Associazione Italiana Private Banking e Anima SGR : Fondi Hedge

[8] - "Etica senza indipendenza? Lo svarione di Etica Sgr"

[9] - "Etica Sgr: l'utile 2007 vola (+165%) a 99.733 euro"

[10] - Anima SGR : Azionisti

[11] - http://www.eticasgr.it/cms/?plid=6&pid=84&ppid=47

[12] - Azimut Capital Management Sgr

[13] - "Armando Carcaterra direttore generale di Anima"

[14] - VIDEO: Le banche e la crisi

[15] - EIRIS : Charities and not-for-profit organisations

[16] - Per avere informazioni sul gruppo Rotschild si veda "Come i Rothschild controllano il Quantum Fund", ecc.

[17] - EIRIS : Charity Fund Managers

[18] - "The Climate Science Isn't Settled"

[19] - Etica SGR : Analisi delle imprese e Etica SGR : Analisi degli Stati

[20] - "Le centrali nucleari ora fanno il boom"

[21] - Banca Etica : "Impianti a fonti enegertiche rinnovabili"

[22] - "Tra fusione, fissione e leggende. Risposta ad un lettore."

[23] - Solo come esempi si veda: "La produzione fotovoltaica in cassa integrazione" e "Bollettino di guerra dal fotovoltaico in crisi"

[24] - "Pesce d'aprile per il fotovoltaico tedesco, -30% agli incentivi dal Governo"

[25] - "Rinnovabili: Passera, incentivi pesano su bolletta 200 miliardi"

[26] - "I prodotti chimici uccidono le pecore, dopo dieci casi ora c'è l'allarme"

[27] - Transparency International : Private Sector

[28] - La voce "Freedom House" su Wikipedia.

[29] - WRI : "WRI Gratefully Acknowledges Our Donors"

[30] - Movisol in passato ha pubblicato diversi dossier sulla figura di Soros, documenti questi che possono essere liberamente ricercati nel sito. Solo a titolo di esempio qui facciamo riferimento a: "Due procure indagano su Soros", ecc.

[31] - "Transparency International, la Madre di tutte le Mani Pulite"

[32] - "Proposta di legge Glass-Steagall: Il Senato agisca subito!"

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