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La riforma sanitaria di Obama potrebbe segnare la fine di Obama

21 novembre 2013 (MoviSol) - Mentre i sondaggi sul Presidente Obama indicano un altro crollo di popolarità (39%), uno degli architetti della sua riforma sanitaria, il docente di Harvard David Cutler, ha dovuto ammettere che la riforma, che ha preso il nome del tutto fuorviante di "Affordable Care Act" (ACA, sanità accessibile) in realtà rischia il collasso sei settimane prima di diventare operativa. Coi dati ufficiali che indicano che solo 106.000 persone su cinque milioni hanno sottoscritto polizze ACA nel primo mese, e il Presidente Obama costretto a scusarsi, Cutler ha dichiarato in un'intervista che l'intero progetto potrebbe saltare.

Anche se molta dell'attenzione è rivolta all'errore tecnico che ha impedito al grande pubblico di sottoscrivere una nuova polizza assicurativa online, i problemi sono molto più profondi, in quanto il piano funzionerà solo se 30 milioni di americani attualmente non assicurati, soprattutto giovani, acquisteranno una polizza sanitaria. Se non lo faranno, ammette Cutler, "ci sarà una situazione in cui le uniche persone nel programma sanitario saranno persone molto malate con premi assicurativi altissimi" .

Come abbiamo riferito in passato, l'ACA fu progettata dal team di Obama in collaborazione con le principali compagnie di assicurazione, tutte private, alle quali regalerà centinaia di miliardi di dollari. Inoltre in nome dei "tagli al bilancio" è stata drasticamente ridotta la qualità dei servizi sanitari.

Per questo motivo c'è stato un crollo nel sostegno al piano. Il momento di svolta è stato quando l'ex Presidente Clinton ha dichiarato che Obama dovrebbe mantenere la promessa che gli americani che vogliono tenere la propria assicurazione sanitaria potranno farlo. L'intervento di Clinton ha dato il via ad una ribellione da parte di un folto gruppo di democratici. Infine, un Presidente Obama difensivo e destabilizzato ha dichiarato alla nazione che si assume la colpa e rimanderà di un anno i milioni di cancellazioni che sono già state notificate o stanno per esserlo da parte delle compagnie di assicurazione. In realtà, il Presidente, che gli piaccia o no, non ha il potere di cambiare o riscrivere una legge per decreto presidenziale, o di ordinare alle compagnie di assicurazione di fare alcunché. Era solo un tentativo di apparire in controllo della situazione, mentre è evidente che ha perso completamente il controllo.

Indicativo della rivolta contro Obama è il fatto che il 15 novembre, trentanove democratici alla Camera dei Rappresentanti abbiano votato insieme ai repubblicani per un disegno di legge che consentirebbe alle compagnie di assicurazione di mantenere le polizze esistenti ed estenderle ad altri. Il disegno di legge è stato approvato con 261 voti contro 157, e Obama ha promesso che porrà il veto.

Nel frattempo le compagnie di assicurazione si sono lamentate perché a questo punto è impossibile per loro recuperare le vecchie polizze, e temono che guadagneranno meno di quanto non avessero calcolato.

La riforma sanitaria è uno dei tanti fronti su cui Obama sta perdendo la faccia; gli altri sono gli attacchi espliciti agli anziani ed agli indigenti, l'economia che crolla e le sue continue minacce di portare l'America in guerra, scavalcando i leader militari ed il Congresso.

 




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