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Cinquantesimo anniversario dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy

In ricordo del Presidente Kennedy

Oggi, 22 novembre 2013, lo Schiller Institute degli Stati Uniti eseguirà il Requiem di Mozart in una chiesa di Washington, dedicandolo a "John F. Kennedy e all'impegno di continuare la battaglia della sua Presidenza".

Nell'invito alla manifestazione, si afferma che nel cinquantesimo anniversario dell'assassinio del Presidente USA, è giusto "commemorare lo spirito del progresso culturale ed economico con cui Kennedy affrontò e cercò di superare la prospettiva terrificante della guerra globale, della povertà e della degradazione umana che minacciavano la nostra nazione e il mondo nel suo tempo. Negli anni successivi, questi problemi esistenziali sono tornati a minacciare l'umanità in misura ancora maggiore; tuttavia, il nostro spirito di progresso nazionale è stato sostituito dal pessimismo culturale e dall'indifferenza. I grandi progetti economici, scientifici e culturali iniziati allora sono stati nel frattempo smantellati e la loro memoria è stata cancellata. L'intelletto della nazione che abbracciò con gioia la sfida di conquistare la luna è stato sostituito da uno spirito che banalizza la creatività umana e accetta l'inevitabilità del declino economico".

"Il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart è il tributo più adatto a Kennedy. Esso esprime la passione di Mozart per il concetto dell'uomo che, nel suo tempo, formò la base per la nascita della repubblica americana – quella repubblica che Kennedy avrebbe promosso e difeso – e perché l'arte del giovane genio di Mozart era tesa a combattere le stesse forze sociali reazionarie che organizzarono l'assassinio del Presidente, di suo fratello e di Martin Luther King".

"Una esecuzione onesta del capolavoro mozartiano comunica lo stesso ottimismo e la stessa fede nell'infinito progresso dell'uomo che animava Kennedy il quale, sulle orme di Franklin Roosevelt, dedicò la propria vita a combattere coloro che volevano ridurre la popolazione mondiale con la guerra perpetua e la soppressione dei bisogni elementari, e ad affermare ciò che distingue l'uomo dalle bestie, e cioè la sua capacità creativa".






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