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Nuove prospettive per l'energia nucleare


Il nucleare è la fonte di energia più economica, oltre ad essere la più pulita ed efficiente.
fonte: Foratom European Atomic Forum
1 febbraio – In diverse parti del mondo s'intravede una svolta a favore dell'energia nucleare e si prospetta il conseguente abbandono di trent'anni di politica post-industriale.
Tra i fattori di questa svolta consideriamo il ruolo della Russia, che si ripromette di costruire 40 nuove centrali nucleari entro il 2030, e prospetta di cooperare in questa tecnologia con molti paesi, con implicazioni strategiche notevoli, a cominciare dal caso particolarmente urgente dell'Iran.
Al summit della Comunità Economica Eurasiatica tenutosi il 25 gennaio a San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato dell'uso pacifico dell'energia nucleare: "la Russia è fermamente impegnata ad espandere la sua cooperazione sulla sicurezza energetica globale, all'interno del quadro della Comunità Economica Eurasiatica. Una delle priorità in quest'area è lo sviluppo della cooperazione nell'uso pacifico dell'energia nucleare."
"La cooperazione in questo campo significa l'apertura di nuove concrete possibilità per tutti noi. Considerando gli accordi con il Presidente del Kazakhstan, stiamo portando a termine veri programmi di espansione della cooperazione tra le imprese del settore energetico di entrambe le nazioni. L'ingresso dell'Uzbekhistan nella Comunità Economica Eurasiatica crea altre nuove possibilità di costruzione di un componente del fissile che servirà quale elemento sicuro nella fornitura energetica sul lungo periodo."
“In un tempo in cui la domanda di fornitura energetica di qualità cresce senza sosta, è particolarmente importante sviluppare il pieno potenziale delle nostre nazioni in questa area. Le riserve di carburanti fossili che vanno riducendosi e i temi ambientali connessi, hanno guadagnando il loro spazio tra le questioni importanti dell'agenda internazionale. Abbiamo bisogno di creare il prototipo di una infrastruttura globale che fornirà a tutte le nazioni interessate un uguale accesso all'energia nucleare, mentre sottolineiamo l'importanza di rispettare le richieste insite in un regime di non-proliferazione, naturalmente."
"La creazione di un sistema di centri internazionali che forniscano dei servizi di trattamento del fissile, compreso l'arricchimento, istituiti su una base non discriminatoria e sotto il controllo della IAEA, potrebbe diventare un elemento chiave nello sviluppo di questa nuova infrastruttura. La Russia ha già espresso tale proposta ed è pronta per stabilire un centro internazionale di questo tipo sul suo territorio."
"Saranno senza dubbio richieste le nuove tecnologie innovative, capaci di creare reattori di nuova generazione e sfruttare nuovi cicli di reazione. Queste questioni possono essere risolte solo attraverso una cooperazione internazionale allargata. Questo è l'approccio che presenteremo alle nazioni del G8 durante la nostra presidenza, e a tutti i nostri partner nell'uso pacifico dell'energia nucleare".
In Germania, l'allontanamento di verdi e liberali dal governo rappresenta sicuramente una porta aperta al nucleare. Lo scorso 26 ottobre i sindacati dei servizi (ver.di) e quello dell'energia e miniere (IGBCE), insieme ai principali quattro gruppi che producono energia (e.on, EnBW, RWE, Vattenfall) hanno diffuso una dichiarazione per sottolineare che per garantire l'energia nel futuro “non si può escludere nessuna fonte di energia”, in evidente riferimento al nucleare. Nella dichiarazione si spiega che per ridurre l'inquinamento i reattori nucleari esistenti - che erogano il 30% dell'energia elettrica tedesca -- non possono essere sostituiti da impianti termoelettrici convenzionali. Dunque gli impianti esistenti dovrebbero restare in funzione finché possono soddisfare le norme di sicurezza, schierandosi così contro la decisione di uscire dal nucleare ereditata dal vecchio governo rosso-verde. Sebbene non si arrivi a proporre esplicitamente di costruire nuove centrali nucleari, nella dichiarazione si propone di aumentare la ricerca per le tecnologie della sicurezza nucleare da utilizzare anche per l'export. La stessa proposta è stata sostenuta ai primi dell'anno dal ministro dell'economia Michael Glos (CSU), sostenuto dalla confindustria tedesca. A favore del nucleare si sono inoltre espressi alcuni governatori degli stati federali (vedi anche qui).
Inoltre, il consorzio franco-tedesco Framatome-ANP è impegnato a realizzare in Filanda il rettore nucleare di terza generazione EPR (European Pressurized Reactor).
Anche negli Stati Uniti, dove vengono snellite le procedure burocratiche per costruire nuovi impianti nucleari, il sen. John McCain ha preso posizione a favore del nucleare affermando il 23 gennaio alla Fox News: “Dobbiamo tornare subito sulla strada dell'indipendenza energetica. E questo significa, tra l'altro, tornare all'energia nucleare”.
Lo stesso giorno il governo cinese rendeva nota la costruzione di una macchina sperimentale per la fusione nucleare del tipo Tokamak. Il programma cinese, che porta il nome di Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST), partirà a primavera e dovrebbe cominciare ad essere operativo già in estate. I risultati ottenuti costituiranno il contributo cinese al progetto internazionale ITER (International Thermonuclear Experment Reactor).
L'energia nucleare, nel contesto di alta tecnologia per la industrializzazione dell'America Latina, ha costituito uno degli argomenti al centro dell'incontro del 19 gennaio tra il presidente Argentino Kirchner e il presidente brasiliano Lula.
Infine, quello che può essere considerato il più pittoresco, ma forse anche il più “profondo” indizio di questa svolta: il grande vecchio dell'ambientalismo mondiale, James Lovelock, ha dato alle stampe un nuovo libro in cui propone lo sviluppo massiccio del nucleare: la fissione subito e poi la fusione. Il nuovo libro di Lovelock “La vendetta di Gaia” arriva nelle librerie per influenzare il dibattito in Inghilterra sul nucleare, reso quanto mai attuale ed urgente dal fatto che il petrolio del Mare del Nord è ormai agli sgoccioli. (Quindi gli inglesi temono in verità di restare al freddo e non, come vorrebbe la teoria di Lovelock, di restare vittima del “riscaldamento globale”).
Lovelock, 87 anni, è famoso per aver formulato la teoria di Gaia. Alla fine degli anni Settanta prese in prestito alcune geniali conclusioni dello scienziato russo Vladimir Vernadsky (vedi) e le abusò senza ritegni per ricavarvi una sorta di moderna religione pagana, il culto di Gaia professato, a vari livelli, da “scienziati” e ambientalisti in ogni parte del mondo. Ma tra le teorie di Vernadsky e quelle di Lovelock c'è una differenza che si può forse paragonare a quella che intercorre tra l'astronomia e l'astrologia.

Valutazioni

Secondo Lyndon LaRouche la validità concreta di questa svolta si misura soprattutto nei paesi asiatici, come Cina ed India, dove si concentra il più alto numero di abitanti del pianeta e dove i piani di industrializzazione necessari per sottrarre miliardi di esseri umani dalla miseria dipendono in maniera inderogabile dalla disponibilità di energia di alta qualità, come quella nucleare.
In India l'opportunità migliore è rappresentata dai reattori ad alta temperatura raffreddati a gas (GCHTR), e attingendo ai giacimenti di torio di cui è ricco il paese. La cosa migliore, per l'India e per altri paesi in via di sviluppo, è pianificare la costruzione di numerosi impianti di dimensioni ridotte, con 120-200 megawatt di potenza, perché sono di facile realizzazione, e possono essere ubicati direttamente nelle zone rurali da industrializzare, minimizzando le perdite di trasporto in rete.
In Cina, sebbene il quadro sia differente, il discorso dell'energia resta centrale. L'energia idroelettrica prodotta dalla Gola delle tre dighe non basterà a coprire il fabbisogno del paese. Per le colossali opere idrauliche necessarie a risolvere il problema dell'acqua di cui soffre l'arido entroterra cinese occorre moltissima energia e il nucleare è la soluzione più congeniale.
Secondo LaRouche è in generale opportuno prediligere i reattori che utilizzano il torio, con il quale non è possibile costruire armi atomiche. Egli ha inoltre sottolineato l'importanza del nucleare per facilitare la transizione ai carburanti chimici basati sull'idrogeno.
La prospettiva del nucleare è inquadrata dallo statista americano in questo contesto generale: nel corso delle due prossime generazioni è indispensabile cambiare la realtà economica globale. Occorre creare nuove città, risolvere il problema della povertà nelle regioni rurali, creare trasporti ad alta velocità e corridoi di sviluppo nell'Eurasia, nelle Americhe ed in Africa. Occorre quindi concentrarsi sui benefici degli investimenti a lungo termine nell'economia fisica, e non prestare più ascolto all'opportunismo a breve termine degli “esperti economici” che oggi vanno per la maggiore. Avere come obiettivo primario questo arco cinquantennale è il vero modo rivoluzionario di trasformare l'economia mondiale.

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