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Sanità: i tagli dettati da Rohatyn costano troppo

11 agosto 2006 – Mentre il governo Prodi-Padoa-Schioppa si accinge ad effettuare una serie di tagli ad un già troppo carente sistema sanitario, è opportuno portare all’attenzione del governo e dell’opinione pubblica un nuovo studio apparso negli Stati Uniti, pubblicato a marzo dall’American Journal of Public Health. Gli esperti che hanno realizzato lo studio operano in varie istituzioni sanitarie di New York.
Lo studio conclude che l’ondata di tagli a cui la città di New York fu sottoposta dal banchiere di Lazard Frères Felix Rohatyn, che colpirono a fondo tutti i servizi pubblici della grande mela, sul fronte della sanità provocò “un eccessivo disagio sanitario per la popolazione”. Le conseguenze di questo “disagio” sono poi costate almeno cinque volte di più di quanto si pretese allora di risparmiare sul bilancio sanitario.
L’accanimento terapeutico di Rohatyn con il famoso Big Mac, che fu in pratica un commissariamento della città da parte dei banchieri, che si protrasse per oltre venti anni a partire dal 1975, con la scusa di “sanare” il bilancio, secondo gli esperti avrebbe condotto a questi risultati:
“Nel 1975 New York City attraversò una crisi fiscale dovuta a cambiamenti politici ed economici a lungo termine verificatisi nella città. Decisioni amministrative e politiche miranti ad alleviare la crisi fiscale hanno contribuito alla successiva epidemia di tubercolosi, infezione del virus dell’immunodeficienza HIV, e di omicidi a New York City.
“Giacché queste condizioni condividono delle determinanti sociali sottostanti, noi le riteniamo sindemiche, e cioè tutte e tre si combinano nel determinare un disagio sanitario eccessivo per la popolazione. I tagli dei servizi, lo smantellamento della sanità, delle pubbliche misure di sicurezza igienico-sanitaria, delle infrastrutture dei servizi sociali, e il deterioramento delle condizioni di vita per la popolazione vulnerabile hanno contribuito ad amplificare queste condizioni sanitarie durante due decenni e più.
“Noi stimiamo che i costi sostenuti per controllare queste epidemie abbiano superato i 50 miliardi di dollari (del 2004). Di contro il risparmio budgetario complessivo durante la crisi fiscale fu di 10 miliardi di dollari. Questa vicenda ha delle implicazioni per quegli esperti della sanità pubblica chiamati ad intervenire nelle attuali crisi fiscali delle amministrazioni locali”.
La raccomandazione ai politici non è solo quella di evitare un approccio miope, di risparmiare oggi finendo per creare un disastro domani, ma soprattutto è quella di non prestarsi alla strategia seguita da Felix Rothayn, che dal golpe cileno di Pinochet in poi opera per instaurare un governo mondiale dei banchieri.




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