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La Russia finanzia un nuovo ambizioso cosmodromo

30 luglio 2010 (MoviSol) - Mentre una certa fazione attorno ad Anatoli Chubais ancora culla l'illusione di creare una nuova bolla della nanotecnologia e dei servizi finanziari, altri nella leadership russa si adoperano per incrementare l'economia reale, con enfasi speciale sull'esplorazione dello spazio e le infrastrutture ferroviarie.

Il 19 luglio il Primo ministro Vladimir Putin ha confermato che il suo governo stanzierà i fondi necessari per la costruzione del nuovo Centro Spaziale di Vostochny, nell'estremo oriente. Previsto il completamento per il 2015, esso dovrebbe, secondo Putin, diventare il primo centro spaziale nazionale civile, e garantire piena indipendenza alle attività spaziali russe.


Fonte: www.nasa.gov

Putin ha sottolineato l'importanza di una prospettiva a lungo termine, affermando: "È importante che il nuovo centro spaziale fornisca servizi a tutti i futuri progetti spaziali, compreso un sistema di volo umano, vettori di nuova generazione e futuri complessi interplanetari". Il Premier russo si è anche auspicato l'aumento della cooperazione con interlocutori privati e pubblici in Giappone, Cina, UE e gli USA.

Il cosmodromo Vostochny ("orientale") aumenterà sicuramente la capacità industriale dell'estremo oriente russo, ed incoraggerà ulteriori investimenti in questa grande, ma sicuramente sottopopolata regione strategica. Saranno coinvolti fino a 30 mila specialisti nella costruzione del progetto nei pressi di Uglegorsk, circa 100 km ai confini con la Cina. Quella che allora era una semplice proposta di costruire il cosmodromo, e le sue implicazioni strategiche non solo per la Russia e l'Eurasia, ma per il mondo intero, fu presentata da un esperto russo alla conferenza dello Schiller Institute in Germania nel settembre 2007 (cfr. EIR Strategic Alert 39/07, il programma della conferenza, la prolusione di Lyndon LaRouche e anche le due risoluzioni di Kiedrich).

Sulle infrastrutture, il presidente delle Ferrovie Russe Vladimir Yakunin sta energicamente promovendo linee ad alta velocità, sostenendo correttamente che tali progetti sono essenziali per costruire la via d'uscita dalla crisi economica, rilanciando l'economia reale. In un'intervista all'Izvestia il 20 luglio, egli ha lodato il programma di infrastrutture nazionali della Cina, e ha rivelato che i funzionari cinesi gli avevano appena proposto di "pensare ad un servizio ad alta velocità tra Pechino e Berlino e tra Pechino e Parigi. L'idea mi è veramente piaciuta".

I cinesi ritengono che il progetto possa durare anche oltre dieci anni, ma "questo treno andrà dalla Cina all'Europa attraverso la Russia". L'attuale trasporto merci dalla Cina all'Europa impiega una settimana. "Se immaginate che la Russia e la Cina assieme completeranno una linea ferroviaria diretta ad alta velocità, di quanto si ridurranno i tempi?", si è chiesto Yakunin.


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