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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Uscire dall'Euro e rilanciare l'economia reale subito

di Liliana Gorini, presidente di MoviSol

15 novembre 2011 (MoviSol) - Il governo tecnico che sta per nascere ci è stato imposto dalla Banca Centrale Europea, dall'Unione Europea, dal trio Sarkozy-Merkel-Cameron con un solo obiettivo: attuare il piano di "salvataggio" delle banche d'affari che hanno speculato sui nostri titoli di stato a scapito della nostra economia reale e dei nostri livelli di vita, che subiranno un drastico calo nei prossimi mesi. Lo dimostra il fatto che a capo del governo sia stato scelto il Prof. Mario Monti, che, esattamente come Mario Draghi, neopresidente della BCE, proviene dalla Goldman Sachs, la banca d'affari che ha affossato l'economia americana, poi quella greca camuffando il bilancio greco, e che - stando ad alcune fonti - ha dato il via alla speculazione sui BTP, seguita a ruota dalle banche d'affari francesi e tedesche.

Siamo dunque nella situazione paradossale, quasi kafkiana, in cui le banche d'affari che hanno provocato la crisi finanziaria del 2008 negli Stati Uniti, e quella dell'Euro subito dopo, ora decidono la formazione dei governi, sulla testa degli elettori. Il governo Monti era già pronto prima ancora che Monti venisse nominato senatore a vita (carica che di solito viene conferita per "contributi nell'arte e nella cultura" e non per aver affossato i nostri titoli di stato). Il primo a rallegrarsi del suo incarico è stato il Presidente Obama, preoccupato per l'esposizione di Wall Street nei confronti delle banche francesi che hanno speculato sui nostri titoli di stato, ed accusato dai suoi stessi colleghi democratici di aver imposto una dittatura delle banche anche negli Stati Uniti, mettendo a tacere il Congresso. Tutti quanti, Obama, Sarkozy, la Merkel, che ha decretato la fine della democrazia parlamentare, van Rompuy, che si è precipitato a Roma per vietare le elezioni anticipate, temono un default italiano perché manderebbe a casa Wall Street e gli speculatori.

È questo il "segnale" che si aspettano gli onnipotenti ed onnipresenti "mercati" dal nuovo governo: sono queste le banche d'affari che dobbiamo "rassicurare" accettando una politica di lacrime e sangue come quella che il governo Monti si accinge ad imporre al nostro paese. Sono gli stessi "mercati" e le stesse banche d'affari che hanno provocato la crisi, creando una bolla speculativa che è dieci volte il PIL mondiale. E pur di tenere in piedi questa bolla speculativa sono disposti non solo ad imporre governi dittatoriali a tutta l'Europa, partendo dalla Grecia e dall'Italia, ma anche a provocare la terza guerra mondiale, con un attacco preventivo contro l'Iran attualmente in preparazione, il che spiega forse la presenza a Roma di Tony Blair, colui che diede il via alla guerra in Iraq inventandosi inesistenti "armi di distruzione di massa" (vedi "Tony Blair e la fine del Trattato di Westfalia").

Quel che sconcerta non è tanto che la Goldman Sachs cerchi di prendere il controllo del governo italiano, dopo aver affossato i nostri titoli di stato. Come dichiarò al Guardian il megaspeculatore George Soros, colui che affossò il valore della lira nel 1992 con le sue speculazioni in valuta, "non mi interessa se le mie speculazioni mandano in bancarotta interi paesi, io non faccio il moralista, faccio i soldi, fino a quando me lo permettono". Quello che sconcerta è che tutti i partiti italiani presenti nel Parlamento, dal PdL all'IdV, ad eccezione della Lega Nord, abbiano dato il loro appoggio al governo Monti, affossando così anche la nostra Costituzione, di cui il Presidente della Repubblica dovrebbe essere il garante. Lo fanno per opportunismo e per "rassicurare i mercati" sperando che, avendo Monti al governo, cesseranno le speculazioni sui BTP, e che la Goldman Sachs sceglierà un'altra vittima.

È come chiedere a un piromane di spegnere l'incendio. Pur non essendo ancora al Parlamento, il Movimento Solidarietà è orgoglioso di far parte dell'opposizione. Da mesi mette in guardia contro un "governo tecnico" e contro una "dittatura della BCE" e chiede l'unica riforma che potrebbe veramente rilanciare l'economia reale: la separazione tra banche d'affari e banche ordinarie, quella legge Glass-Steagall che è attualmente in discussione anche al Congresso USA, benché Obama la osteggi, per conto di Wall Street.

La separazione tra banche d'affari e banche commerciali è l'unica risposta "politica" all'attacco speculativo contro i BTP. E potrebbe essere accompagnata da un "default pilotato": cancellando il debito che l'Italia ha con le banche d'affari che hanno attaccato i nostri titoli di stato, e garantendo invece i risparmi dei cittadini. Un governo sovrano prenderebbe subito queste due misure urgenti, annunciando al contempo l'uscita dell'Italia dall'Euro e stabilendo meccanismi di compensazione che rassicurino non i "mercati" ma le imprese, ed un sistema creditizio che rilanci la produzione industriale e agricola, la ricerca tecnologica e scientifica, le grandi infrastrutture. Nel giro di pochi mesi l'Italia passerebbe dalla stagnazione economica allo sviluppo. L'Argentina ha dimostrato che c'è una vita dopo il Fondo Monetario Internazionale, ed ha ora un tasso di crescita dell'8%. Altrettanto può fare il nostro paese.

E gli unici "tecnici" a cui possiamo fare riferimento dovrebbero essere i padri fondatori della nostra nazione. Mi sono chiesta, ad esempio, che cosa farebbero Leonardo da Vinci e Machiavelli in questa situazione. Inviterebbero i cittadini a lavorare a grandi progetti ingegneristici e artistici. Che cosa farebbe Dante Alighieri: metterebbe van Rompuy, l'Imperatore Sarkozy, Draghi e i loro complici in qualche girone dell'Inferno, magari quello degli usurai. Che cosa farebbe Enrico Mattei? Si opporrebbe con forza alla liberalizzazione del mercato del lavoro, ben sapendo che solo condizioni di vita migliori per i lavoratori garantiscono una maggiore produttività, e stringerebbe accordi diretti con i paesi fornitori di gas e petrolio. Che cosa farebbe Giuseppe Verdi: scriverebbe un'opera contro l'invasione dei nuovi barbari, dei nuovi "austriaci" (van Rompuy, Olli Rehn e compagnia brutta) e inneggerebbe con il canto di liberazione degli schiavi del Nabucco: "Va pensiero, sull'ali dorate, va ti posa sui clivi e sui colli, ove olezzano tepide e molli l'aure dolci del suolo natal". L'Italia è la culla del Rinascimento, non può arrendersi di fronte alle minacce ed ai ricatti dei nuovi invasori.

È tempo di uscire dall'Euro e di adottare con urgenza le seguenti misure, proposte da MoviSol da anni:

  1. Separazione tra banche d'affari e banche ordinarie (legge Glass-Steagall);
  2. Blocco di tutte le operazioni speculative sul debito pubblico, dai derivati (CDS, ecc.) fino alle vendite allo scoperto;
  3. Credito alle imprese;
  4. Grandi progetti infrastrutturali e di ricerca per la creazione di posti di lavoro produttivi.
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