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    Concerto in memoria di Giovanni Paolo II in Australia

    Un “grande concerto ecumenico” in ricordo di Papa Giovanni Paolo II si è tenuto a Melbourne, in Australia, il 1 maggio 2005, su iniziativa della comunità polacca e con la partecipazione del coro del LYM australiano (il movimento giovanile internazionale che fa capo a LaRouche). Il concerto, hanno spiegato gli organizzatori, “era una celebrazione di quei principii di ecumenismo che Papa Giovanni Paolo II ha vissuto in prima persona e ci ha lasciato in eredità”. Così, al concerto, erano presenti rappresentanti di varie comunità religiose, quella ebraica, quella filippina, quella vietnamita e quella polacca. Il programma prevedeva vari pezzi di musica strumentale e corale eseguita da tre cori locali. Il Coro Giovanile Caldeo ha presentato due bellissimi canti in lingua caldea, Ounny ya Alaha (aiutami o Signore) e in arabo Fi hatha al masaa (questa sera farò incontro con Te). Il Coro del movimento giovanile larouchiano in Australia (ALYM, Australian LaRouche Youth Movement), diretto da Kel Isherwood, ha cantato due canzoni in tedesco, Im Arm der Liebe (nell’abbraccio dell’amore) di L. van Beethoven e il mottetto Jesu meine Freude (Gesù, mia gioia) di J.S. Bach, concludendo con il famoso Ave Verum di W.A. Mozart.
    Il coro Lutnia, della comunità polacca, diretto da Agnieszka Cieslar, ha eseguito due canzoni in polacco, composte da Georg Friedrich Haendel. La solista Lidia Szymczak ha cantato magnificamente l’Ave Maria di J.S. Bach accompagnata al piano dalla dodicenne Sarah Wierzbicki, l’artista più giovane al concerto. Sarah, che era al suo debutto, ha eseguito, di fronte ad un pubblico di 580 persone, anche il Preludio No. 4 Op. 2 di F. Chopin e Les Adieux (addio alla patria) di M.K. Oginski. Sarah studia alla Scuola Polacca Giovanni Paolo II, a cui i bambini, anche non polacchi, possono apprendere la lingua e la cultura polacca. Alla fine del concerto, Sarah ha eseguito la canzone preferita di Giovanni Paolo II, Barka, a cui si sono uniti presto tutti gli artisti ed anche il pubblico. La canzone, scritta originariamente in spagnolo, col titolo Pescadores de Hombres, è giunta in Polonia negli anni Settanta, portata da un sacerdote insieme ad altre imparate in Italia. Il sacerdote salesiano Stanislaw Schmit ne scrisse il testo polacco ed un altro sacerdote, Ireneusz Chmielewski, la rese famosa in tutta la Polonia. Quando Papa Giovanni Paolo II compì la prima visita in Polonia nel 1979, i fedeli restarono sorpresi vedendo che anche il Papa la cantava, e la sapeva a memoria.