ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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Discussa a Milano
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LaRouche a Roma, verso una nuova Bretton Woods

Venerdì 23 luglio 2000 l'economista e candidato democratico americano Lyndon LaRouche ha presentato la sua proposta per una "nuova Bretton Woods" ad una conferenza che si è tenuta a Roma, alla Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati. LaRouche è stato invitato dall'on. Giovanni Bianchi (PPI), relatore del disegno di legge sulla remissione del debito nei confronti dei paesi più poveri, che veniva votato alla Camera lo stesso giorno. Ha aderito all'iniziativa, pur non potendo partecipare di persona per via del Consiglio dei Ministri, il Ministro per i Rapporti col Parlamento Patrizia Toia. Alla conferenza hanno partecipato parlamentari, economisti, imprenditori, sindacalisti, diplomatici di varie ambasciate, religiosi e giornalisti, nonché soci del Movimento Solidarietà da tutta Italia.

LaRouche ha esordito dicendo che il sistema finanziario mondiale è entrato in una "fase limite", i cui sbocchi sono solo "tre più uno": 1. un crac deflazionistico classico; 2. una disintegrazione attraverso un rapido processo iperinflazionistico; 3. lo scoppio di guerre come tentativo dell'oligarchia finanziaria di salvarsi dal crollo; (3+1) la sostituzione dell'attuale sistema con un nuovo sistema, modellato su quello di Bretton Woods.

LaRouche ha indicato che l'alternativa numero 2 è quella espressa dall'attuale dinamica dell'economia mondiale. "Non sottovalutiamo", ha detto, "le analogie tra il momento attuale e il periodo marzo-novembre del 1923, in cui prese avvio il rapido processo che portò all'iperinflazione nella Germania di Weimar". L'indicatore più preoccupante, ha sottolineato LaRouche, è il prezzo del petrolio, che continua a salire nonostante l'OPEC abbia aumentato la produzione. Infatti, ha spiegato, l'inflazione del prezzo del petrolio non ha niente a che vedere con la legge della domanda e dell'offerta, ma è il temuto, ancorché da LaRouche previsto, 'strabordare' dell'inflazione dei titoli finanziari nel settore delle merci.

Sul problema del prezzo del petrolio, LaRouche ha aperto una parentesi importante. Se fossi il Presidente degli Stati Uniti, ha detto, risolverei il problema in due giorni. Farei quello che faceva il vostro Enrico Mattei, ha detto; stringerei accordi diretti con i paesi produttori, scavalcando le compagnie petrolifere, che in quel caso non avrebbero più la possibilità di scaricare sui prezzi i margini di indebitamento dovuti alla speculazione e al processo di fusioni e acquisizioni che ha aumentato l'indebitamento stesso. Certo, qualche compagnia andrebbe in bancarotta...

Tornando al tema della minaccia di esplosione del sistema, fortunatamente, ha detto LaRouche, parte del mondo sta riconoscendo il pericolo e si sta muovendo per non affondare, quando scoppierà il sistema, assieme agli USA e alla Gran Bretagna. Da una parte c'è il movimento verso una nuova Bretton Woods, messo in moto da LaRouche, la recente decisione del gruppo di Chiang Mai (paesi ASEAN, più Cina, Giappone e Corea) di emanciparsi dal FMI fondando il FMA (vedi articoli precedenti), e gli stessi cambiamenti in corso in zona Euro, nella direzione imposta dai trattati di Maastricht, riflettono una simile percezione da parte di alcuni paesi europei, come la Francia. "La stessa idea è espressa, pur in modo differente, dalle proposte di remissione del debito nell'anno del Giubileo. Dunque questi movimenti politici in vari paesi, il movimento internazionale verso una nuova Bretton Woods, ed il movimento internazionale per l'anno del Giubileo, coincidono come tendenza".

Come ha sottolineato la signora Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institut e moglie del candidato democratico, intervenendo a conclusione dell'incontro alla Sala del Cenacolo, anche lo storico vertice tra il Presidente della Corea del Sud Kim Dae-Jung ed il leader nord coreano Kim Jong-Il ha aperto nuove opportunità di cooperazione per lo sviluppo economico dell'intero continente asiatico. In particolare, i piani per l'integrazione del sistema di trasporti tra le due Coree prevedono molti progetti infrastrutturali che erano al centro del progetto del ponte eurasiatico di sviluppo diffuso internazionalmente dal movimento di LaRouche.

Nel dibattito è intervenuto, tra gli altri, il parlamentare Michele Rallo (AN), che proprio alcuni giorni prima aveva ricevuto dal governo italiano risposta ad una interpellanza sulla proposta di nuova Bretton Woods. Rallo si é detto daccordo con l'analisi e le proposte di LaRouche, e soprattutto con il carattere esplosivo della situazione. Specialmente in Sicilia e nel resto del Mezzogiorno, ha detto Rallo, la situazione economica è talmente peggiorata negli ultimi anni che c'è da aspettarsi un'esplosione sociale forse prima che scoppi il sistema stesso. Purtroppo, Rallo si è lamentato, sono in pochi ancora a voler lottare per un'alternativa alla "globalizzazione", anche se molti già ne vedono gli effetti disastrosi.

LaRouche ha risposto a Rallo mostrando di conoscere bene il ruolo cruciale che la Sicilia dovrà svolgere, come estensione dell'economia italiana, e quindi europea, nella costruzione del "ponte eurasiatico" di sviluppo infrastrutturale ed economico. Per sviluppare la Sicilia stessa, ha suggerito LaRouche, occorrerebbe partire dalle zone interne, dal centro, andando verso l'esterno, costruendo infrastrutture soprattutto idriche.

Altri interventi hanno permesso di fare chiarezza sulla applicabilità universale di un modello "occidentale" come quello della Bretton Woods, che affonda le sue radici nella cultura europea e nella storia del conflitto tra l'oligarchia fondiaria e finanziaria, e le istituzioni dello stato nazionale moderno. In particolare, rispondendo ad una domanda sull'America Latina, LaRouche ha respinto la tesi ben nota secondo cui la cristianizzazione sarebbe la causa remota dei guai attuali. La civiltà europea occidentale, nata dalla Grecia classica e dal Cristianesimo apostolico, è tuttora insuperabile, ha detto LaRouche. Ha dimostrato di essere il sistema più potente ed efficace inventato dall'uomo nella storia per aumentare il benessere dei popoli. I guai sono venuti, in America Latina e altrove, a causa del conflitto intrinseco in questa società, tra le idee e le istituzioni degli stati nazionali e il potere oligarchico. LaRouche non ha risparmiato battute sui modelli oligarchici, come quello Romano e Veneziano, che per l'Italia rappresentano ancor oggi una zavorra culturale e politica.

Rispondendo alla domanda di un giornalista sulla futura evoluzione delle società industriali, LaRouche ha bollato come scenari "usciti dai più sciocchi romanzi di fantascienza" quelli che prevedono lo spostamento dell'industria in paesi emergenti e la trasformazione di Europa e Stati Uniti in produttori agricoli, il tutto regolato dai computer. Per sostenere ed espandere l'attuale popolazione mondiale, di circa 5-5 miliardi e mezzo di persone, ha detto LaRouche, occorre una composizione strutturale dell'economia che vede non più del 2-3% degli occupati nell'agricoltura, e circa il 60-70% nell'industria. Il resto, nei servizi e nella ricerca scientifica, che è diversa da quello che le borse chiamano "high-tech". La ricerca scientifica deve produrre scoperte di principi fisici universali, applicabili nella forma di nuova tecnologie al miglioramento della produzione.