ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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LaRouche a Roma: audizione al Senato

di Liliana Gorini, presidente del Movimento Solidarietà

Il 19 e 20 settembre l'economista e leader democratico americano Lyndon H. LaRouche è stato nuovamente a Roma per presentare alla Camera ed al Senato il suo disegno di legge su come uscire dalla crisi dei mutui ad alto rischio (subprime) evitando una grave crisi sociale negli Stati Uniti.

La sua visita, la terza a Roma quest'anno, ha messo in rilievo un grande interesse in Italia per il suo disegno di legge, sia tra parlamentari dei due schieramenti che esponenti del governo. E' risaputo che l'Europa sta sborsando più degli stessi Stati Uniti per tenere in piedi una bolla speculativa, quella degli hedge funds, irrecuperabile, e, anche se Padoa Schioppa e Draghi giurano il contrario, nel nostro paese le banche sono esposte come quelle tedesche o inglesi, per non parlare dei fondi pensione.

Riflettendo una dovuta preoccupazione in questo senso, giovedì 20 settembre, mentre erano in corso le votazioni sulla RAI, LaRouche è stato sentito al Senato, in un'audizione informale con il Presidente della Commissione Lavoro e Previdenza Sociale, proprio sul tema della privatizzazione dei fondi pensione negli Stati Uniti, proposta da Bush e Cheney e bocciata dal Congresso grazie alla mobilitazione del movimento di LaRouche all'interno del Partito Democratico USA.

Nel presentare la sua esperienza nel bocciare la privatizzazione (vedi trascrizione), LaRouche ha sottolineato “l'obbligo costituzionale” di difendere la previdenza sociale, che risale a Franklin Delano Roosevelt, estendendo questo obbligo alla difesa di milioni di proprietari di case che rischiano il pignoramento nei prossimi mesi a causa degli hedge funds che hanno speculato nei mutui ad alto rischio e del sistema bancario locale, che a differenza degli hedge funds va garantito dallo Stato. Il disegno di legge presentato da LaRouche al Congresso per proteggere i proprietari di case e le banche, ormai noto come “legge firewall”, ha suscitato molto interesse tra i parlamentari italiani ed anche un esponente del governo che ha partecipato all'incontro con LaRouche alla Camera dei Deputati il 19 settembre.

“Bisognerebbe vedere come attuarlo anche in Italia” è stato il commento di un esponente del governo. “Pur tenendo conto dei vincoli derivanti da regole europee e da 15 anni di privatizzazione del sistema bancario italiano, che limita il potere del governo di intervento diretto nell'economia e nella finanza. La Banca d'Italia è privata, se il governo la nazionalizza, forse potremmo attuare una legge simile”. Anche il presidente della Commissione Lavoro e Previdenza Sociale Tiziano Treu ha chiesto il testo del disegno di legge proposto da LaRouche al Congresso USA, da mettere a disposizione di tutti i senatori componenti la Commissione, e tra le molte domande poste a LaRouche durante l'audizione informale, ha chiesto anche “quanto sono sicuri secondo lei i fondi pensione negli Stati Uniti?”.

Ha colpito molto, sia durante l'incontro alla Camera che l'audizione al Senato, il paragone fatto da LaRouche tra la crisi finanziaria attuale e quella della Germania di Weimar del 1923, quando a seguito delle riparazioni di guerra la Germania si trovò costretta a pagare un debito impagabile, e per farlo a stampare carta moneta che aveva sempre meno valore. Per taluni questo paragone è “eccessivo”, ma, come ha spiegato LaRouche nella risposta, il problema è che gli economisti seguono modelli “cartesiani”, proiettando nel futuro la situazione attuale, e non vedono che con l'attuale tasso di accelerazione delle crisi finanziarie (1987, 1998, 2001, 2003, 2007) ci stiamo avvicinando alla “condizione limite” in cui il sistema implode. Invece di negare la realtà, come tendono a fare i governi in tutto il mondo, conviene essere pronti ad affrontarla con misure rooseveltiane che promuovano l'economia reale ed un nuovo sistema finanziario e creditizio, quella Nuova Bretton Woods che già più volte è stata al centro di dibattiti al Parlamento italiano (due mozioni, presentate a Camera e Senato nel 2005, un incontro nella Sala del Cenacolo della Camera il febbraio scorso, il dibattito tra LaRouche, Giulio Tremonti e il sottosegretario Alfonso Gianni all'Hotel Nazionale il giugno scorso, su un New Deal per l'Italia). La visita di LaRouche a Roma si è conclusa giovedì 20 con un incontro nel convento dei Cappuccini di Segni, indetto dall'economista Nino Galloni, sul tema della moralità in economia.