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Mr. Britannia alla Banca d'Italia

EIR, 5 gennaio 2006 – Con la nomina di Mario Draghi a successore di Antonio Fazio si apre una nuova fase nella colonizzazione finanziaria ed economica dell'Italia. Grazie all'Executive Intelligence Review, Draghi è noto come "Mr. Britannia", nomignolo che gli deriva dall'aver partecipato, quando era direttore generale del Tesoro, alla riunione semi-cospirativa con i banchieri della City sul panfilo della Regina Elisabetta, il 2 giugno 1992. A quella riunione si discusse come "finanziarizzare" il sistema economico italiano, cioè trasformarlo in un sistema in cui la finanza avrebbe preso il sopravvento sull'industria e sulla politica, facendo leva sulle privatizzioni. Denunciato dall'EIR in un dossier del 1993, che diede seguito a numerosi articoli di stampa e interrogazioni parlamentari, Draghi ha poi svolto una sotterranea e intensa opera di public relations per sminuire l'importanza della sua partecipazione a quell'incontro, senza riuscire a togliersi il marchio di dosso. Infatti, il giorno della sua nomina tutti i quotidiani e le agenzie italiane, senza eccezione, hanno dovuto riportare che nel passato del neogovernatore c'è la storia poco chiara del Britannia. Persino il sito Libertà&Giustizia, che rappresenta i duri e puri del gruppone debenedettiano (grande vincitore dello scontro politico-finanziario che ha portato alle dimissioni di Fazio), ha dovuto parlare della crociera del Britannia, naturalmente scrivendo che quanto è stato detto al proposito sono solo "sciocchezze".
Resta il fatto, invece, che Draghi tenne un discorso a quella riunione, in cui disse esplicitamente che il principale ostacolo ad una "riforma" del sistema finanziario in Italia era rappresentato dal sistema politico. Guarda caso, dopo la crociera sul Britannia partì l'attacco speculativo contro la lira e l'uragano di Mani Pulite che proprio quel sistema politico abbatté.
Negli anni successivi, Draghi fu il regista di tutte le privatizzazioni, che hanno trasformato il panorama economico italiano in modo molto simile a quello pre-1936, con un fitto intreccio tra banche e imprese monopoliste in mano a vecchie e nuove famiglie oligarchiche.
C'é da prevedere che con Draghi in via Nazionale ci sarà il disco verde per una nuova avanzata delle banche internazionali e dei fondi speculativi in Italia, alla caccia di imprese da fagocitare e dei 140 miliardi di risparmio nazionale, oltre che del bottino rappresentato dalla privatizzazione delle pensioni, obiettivo di sempre del potere sinarchista di cui Mr. Britannia rappresenta uno dei più fidati "assets".