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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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Preparare un controgolpe a Washington

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La destabilizzazione geopolitica globale



[Solidarietà, anno XI n. 2, giugno 2003]


Preparare un controgolpe a Washington

Conclusa la prima fase dell'avventura militare in Iraq, Rumsfeld e i suoi si sono rivoltati contro l'establishment americano che minaccia di non stare al gioco. Purghe al Pentagono sono state accompagnate dal tentativo di eliminare ogni diritto contrattuale dei dipendenti civili che si ritroverebbero a dover eseguire senza fiatare gli ordini di Rumsfeld, se vogliono mantenere il posto di lavoro.
Rumsfeld ha inoltre mandato Newt Gingrich a insultare il Dipartimento di Stato in piazza. E' da anni, spiega qualche esperto, che Rumsfeld cerca di esautorare la politica estera, tra l’altro inondando gli uffici di Powell con i suoi "appuntini" sul da farsi.
Intanto però monta la resistenza: negli ambienti parlamenti e dei servizi si stanno considerando le conseguenze legali da adottare visto che in Iraq non sono state trovate le famose armi prese a pretesto per l'invasione. I pezzi grossi che appartennero all'amministrazione di papà Bush (Eagleburger, Scowcrof, James Baker III e Robert Strauss) hanno dissentito apertamente dalla politica seguita dagli utopisti.
Ad essi si aggiungono tutti i generali più qualificati che già in passato si espressero nettamente contro la guerra.
Lyndon LaRouche ha detto che il modo migliore per avviare il "controgolpe istituzionale" è incriminare Rumsfeld per aver violato i principi di Norimberga nella condotta della guerra in Iraq.

L'articolo è pubblicato nel numero del giugno 2003 di Solidarietà, il bollettino d'informazione del Movimento Solidarietà che i non iscritti possono richiedere telefonicamente agli uffici di Milano: 02/2613058 – 02/26110612