ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

ECONOMIA

  

 


Cheney rilancia la politica guerrafondaia contro l'Iran

Benedetto XVI a Ratisbona e Bernard Lewis

Guerra asimmetrica globale: il presidente George W. Nerone

Il generale Ivashov: come dice LaRouche, dietro questa guerra c’è l’oligarchia finanziaria internazionale

L’eredità di Wohlstetter nella strategia nucleare dei neo-cons

La guerra di Halliburton

Gli USA nella trappola della privatizzazione delle forze armate

Il pericolo di guerra e i “piegatori di cucchiai” tra i militari USA

Per Cheney la guerra è l'alternativa alla minaccia della pace

Mini-nukes: il fantasma di Bertrand Russell abita nel Pentagono di Cheney e Rumsfeld

Per un nuovo Trattato di Westfalia

Come gli USA vedono la NATO e l'Unione Europa

La dottrina LaRouche

Impeach Cheney

Dopo il pastrocchio: Cheney e i neo conservatori se la prendono con LaRouche

Halliburton: il teorema neo-con è fallito

Il vice presidente Cheney deve andarsene

Un mondo di stati nazionali sovrani

Preparare un controgolpe a Washington

Il partito della guerra non è invincibile

La vera alternativa alla guerra

LaRouche: l'11 settembre un anno dopo

Guerre e terrorismo, conseguenze del crac finanziario

Gli USA verso lo stato di polizia

Brzezinski e l’11 settembre

LaRouche, Rafsanjani e l’11 settembre

Gli USA minacciati dal colpo di stato

Dialogo delle civiltà per la ricostruzione mondiale

Nuove considerazioni sullo scudo spaziale

Medio Oriente: il fondamentalismo che viene dall'occidente

Organizzazione regionale sotto una nuova Bretton Woods

La destabilizzazione geopolitica globale


[Solidarietà, anno XII n. 1, febbraio 2004]


Impeach Cheney!

Fuoco incrociato sul vice presidente
Proviene sia dal campo democratico
che da quello repubblicano



30 gennaio 2004 – La campagna per estromettere il vice presidente Cheney dal governo USA, che LaRouche ha iniziato nell’estate del 2002, ha registrato progressi notevoli con la presa di posizione di personalità e istituzioni di primo piano di ambedue gli schieramenti partitici.
In un discorso molto importante che ha tenuto il 14 gennaio, il sen. Ted Kennedy ha rivolto accuse specifiche alla cordata neo-con, evitando i riferimenti generici ai rivali repubblicani. Ha parlato di uno "straordinario colpo di mano politico" da parte di "Cheney, Rumsfeld e Wolfowitz, l’asse della guerra", ed ha rinfacciato a Cheney di essere il punto di riferimento del partito della guerra sin da quando era ministro della Difesa nella prima amministrazione Bush.
Il senatore del Massachussetts ha citato dal libro che
Bush senior ha scritto insieme a Brent Scowcroft, suo consigliere di sicurezza nazionale negli anni della Casa Bianca, dove spiega che nella prima guerra in Iraq fu necessario respingere le pressioni di quelli che volevano dare la caccia a Saddam perché: "Saremmo stati costretti ad occupare Bagdad, e, in effetti, a governare l’Iraq. La coalizione sarebbe crollata di colpo ... Gli Stati Uniti sarebbero ancora oggi una potenza occupante in una terra tanto ostile", scrisse Bush senior nel 1997.
Kennedy ha poi menzionato altre due vicende che fanno luce sul ruolo di Cheney: la pubblicazione di un libro che cita l’esperienza di Paul O’Neill, che è stato ministro del Tesoro nei primi due anni dell’amminsitrazione Bush-Cheney, e un rapporto del Carnegie Endowment for International Democracy sul tema delle armi di distruzione di massa.
Kennedy ha detto di conoscere e stimare O’Neill, con il quale ebbe modo di collaborare in passato. O’Neill, riferisce all’autore del libro «The Price of Loyalty», Ron Suskind, che Cheney è il vero decisore di politica interna ed estera. A lui, che considerava un amico, O’Neill si rivolse per proporre una discussione più rigorosa e attenta nel processo decisionale, fino a quando non si rese conto che il vero problema era proprio Cheney.
Qualche esperto sottolinea che O’Neill non parla per risentimenti personali, ma che esprime un consenso raggiunto da ambienti repubblicani moderati. È anche risaputo che Karl Rove, il principale consigliere di Bush, e altri come lui, vorrebbero ormai nominare qualcun altro alla vice presidenza, per la prossima scadenza elettorale, ma temono che un passo del genere sarebbe inteso come un’ammissione del fatto che Bush si sia lasciato traviare, e, secondo loro, questo è un prezzo troppo alto.

Il rapporto
della Carnegie
Sempre a metà gennaio ha riscosso molta attenzione, anche in campo internazionale, il rapporto della Carnegie Endowment for International Peace sulle armi di distruzione di massa in Iraq. Il dettagliato rapporto di questo stimato centro studi riferisce anche le numerose citazioni di Cheney secondo il quale Saddam era sul punto di disporre di arsenali da fine del mondo, era legato al terrorismo, e aveva fornito addestramento a quelli di Al Qaeda. Il rapporto spiega che non è vero niente, e ricostruisce con molta attenzione la fase in cui "il vice presidente visitò ripetutamente la centrale della CIA" perché producesse una National Intelligence Estimate, nell’ottobre 2002, che calzasse con i suoi disegni, a dispetto della verità.

Uno studio
della scuola di guerra
Al fuoco di fila ha preso parte anche l’Istituto di Studi Strategici della US Army War College con uno studio diretto da Jeffrey Record, professore della scuola di guerra dell’Air Force. Record conclude che la guerra globale al terrorismo è stata "pericolosamente indiscriminata e ambiziosa", mentre la guerra in Iraq è stata "non necessaria e irrealistica". La conseguenza di ciò è che l’esercito è "giunto ad un punto di rottura".
"L’amministrazione ha postulato una molteplicità di nemici, tra cui stati canaglia, proliferatori di armi di distruzione di massa, organizzazioni terroristiche su scala globale, regionale e nazionale, e il terrorismo in quanto tale." Ne ha fatto "un’unica minaccia monolitica, subordinando così la chiarezza strategica alla chiarezza morale che vuole raggiungere con la sua politica estera, e ha probabilmente portato gli Stati Uniti in una situazione di conflitti gratuiti, di cui non si vedono sbocchi, con entità statali e non statali che non pongono nessuna minaccia seria agli Stati Uniti".
Il prof. Record sottolinea l’errore di collegare Saddam ad Al Qaeda: "Particolarmente preoccupante è stata la fusione di Al Qaeda e dell’Iraq di Saddam Hussein in un’unica minaccia terroristica indifferenziata. Si tratta di un errore strategico di prim’ordine perché ignora le differenze fondamentali ... La conseguenza è stata una guerra preventiva non necessaria contro un Iraq già contenuto che ha finito per creare un nuovo fronte per il terrorismo islamico in Medio Oriente sottraendo attenzione e risorse dalla sicurezza dell’America".

Il dissenso
degli avvocati militari
Il 14 gennaio gli avvocati militari nominati d’ufficio per i detenuti di Guantanamo hanno presentato alla Corte Suprema un ricorso o esposto (amicus curiae brief), in cui sostengono che i tribunali militari creati dal Dipartimento della Difesa dopo l’11 settembre rappresentano "un buco nero giuridico", e un "regime monarchico", dove non c’è più distinzione tra esecutivo e giudiziario. "Se non c’è un diritto di revisione civile, il governo fa i suoi processi farsa e condanna a morte qualcuno che non ha fatto altro che pregare Allah", conclude l’esposto.
La riforma dei tribunali militari non è opera degli ufficiali militari ma di un gruppo di civili al Pentagono e di David Addington, consigliere del vice presidente Cheney con cui fu al Pentagono negli anni Novanta.

Halliburton
Il 30 dicembre è stato annunciato che la Halliburton sarà privata del monopolio delle forniture di carburanti alle forze USA in Iraq. A seguito delle indagini sulle fatture gonfiate, il Pentagono ha trasferito la responsabilità delle forniture dal Genio Militare "al Defense Energy Support Center che selezionerà i nuovi fornitori che sostituiranno la Halliburton, l’impresa che è stata del vice Presidente Dick Cheney", ha riferito la Associated Press. Il dispaccio dell’agenzia ha anche spiegato che "i parlamentari democratici hanno criticato i prezzi imposti dalla sussidiaria della Halliburton KBR, che importa prodotti distillati del petrolio in Iraq in un appalto ottenuto senza gara. Cheney ha diretto la Halliburton prima di candidarsi alla vice presidenza".
Inoltre la rivista liberal The Nation ha pubblicato il 29 dicembre su internet un articolo di Doug Ireland intitolato "I francesi incrimineranno Cheney?". Riassume alcuni articoli apparsi sulla stampa francese e spiega che i tribunali francesi potrebbero aprire una procedura contro Cheney "accusandolo di corruzione, riciclaggio di denaro sporco e abuso dei capitali societari". L’accusa riguarda un contratto per il gas nigeriano per il valore di 6 miliardi di dollari.
Intanto l’indagine del Congresso USA sulla Halliburton potrebbe facilmente sfociare in un’inchiesta per l’impeachment di Cheney, come ha apertamente detto l’on. Jerry Costello in un comunicato del 20 gennaio, riflettendo il desiderio di riscossa che circola nei corridoi parlamentari, e non soltanto democratici.

Caso Wilson/Plame
Una decina di ex alti funzionari della CIA hanno ufficialmente sollecitato il Congresso, il 20 gennaio, affinché apra al più presto un’inchiesta per accertare chi abbia rivelato alla stampa che Valerie Plame, moglie dell’ambasciatore Joe Wilson, è un agente segreto della CIA. Come è noto, la rivelazione fu fatta per rappresaglia, dopo che Wilson dichiarò che la storia dell’uranio acquistato da Saddam in Niger era falsa e da lui stesso certificata come tale. È noto che gli indizi portano dritto nell’ufficio del vice presidente.

David Kay
Infine, un colpo duro per Cheney sono state le dimissioni di David Kay, ispettore capo della squadra che ha inutilmente cercato gli arsenali di Saddam. Kay, in passato un assertore deciso del rischio armi di sterminio, ascoltato da una Commissione del Senato, ha esordito dicendo: “abbiamo sbagliato tutto, e questo vale anche per me”. E’ stato interrogato dal sen. Levin che accusa l’amministrazione di aver dato sempre per certa l’esistenza di arsenali veri e propri e non solo delle “intenzioni” di Saddam di procurarseli. Levin ha chiesto che Cheney sia ascoltato in Commissione sulle presunte valutazioni dei servizi da lui citate che non corrispondono a verità.