ECONOMIA

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Organizzazione regionale sotto una nuova Bretton Woods

La destabilizzazione geopolitica globale



    Organizzazioni regionali sotto una nuova Bretton Woods

     

    di Lyndon H. LaRouche Jr.

     

    3 giugno 2000

     

     

    Nonostante le iniziative isteriche del Gruppo di lavoro sui mercati finanziari del Presidente americano (la "squadra di sicurezza"), il sistema finanziario mondiale è già nella fase finale di collasso. Solo degli squilibrati come il segretario al Tesoro Larry Summers credono di poter trattenere il sistema dallo sfascio. Gente ben informata e intelligente, nei governi, nelle direzioni delle banche ecc., ovunque nel mondo si prepara alla nuova situazione che si presenterà molto presto, quando l'attuale sistema rappresentato dal FMI sarà cancellato via.

    Come ho ripetutamente ammonito, nessuno può predire l'ora esatta in cui la bancarotta del sistema sarà resa ufficiale. A seguito degli errori della conferenza monetaria tenutasi a Washington nel 1998, il sistema è entrato nella fase terminale. Se finirà in una reazione a catena deflazionistica, in un'esplosione iperinflativa, oppure in una riorganizzazione ordinata decisa dai governi è una scelta come quella della condanna a morte nell'Utah (1). Il crollo è altrimenti inevitabile, avverrà molto presto, forse prima di novembre, o forse prima della convention democratica di agosto. Persone intelligenti in tutto il mondo ormai vedono questo crollo quasi come cosa fatta. E' il momento in cui i sistemi monetari intelligenti decidono i lasciti testamentari ai propri eredi. Ciò che resta da vedere è se dopo il crac i governi siano capaci o vogliano onorare quelle ultime volontà, il testamento d'un sistema che adesso è già spacciato.

    Nel settembre 1998 il presidente Clinton avrebbe ancora potuto, pur affrontando grosse difficoltà, dare vita ad una riorganizzazione generale del Fondo Monetario Internazionale. A seguito della conferenza di Washington dell'ottobre 1998, specialmente a seguito della decisione in merito alla crisi brasiliana del 1999, quella strada verso una riforma monetaria è stata definitivamente sbarrata dalla stessa amministrazione Clinton. Oggi, la fondazione di un nuovo sistema monetario internazionale più probabilmente emergerà, semmai, da una combinazione di raggruppamenti regionali, come quello dell'ASEAN più tre costituitosi nel recente incontro di Chiang Mai in Thailandia.

    In una situazione determinata dalla disintegrazione ormai inevitabile del sistema finanziario vigente, l'imperativo della semplice sopravvivenza economica delle nazioni richiede la cooperazione tra blocchi regionali caratterizzati da un'interdipendenza commerciale. La salvaguardia degli aspetti più essenziali della cooperazione commerciale esige dei trattati che almeno consentano il commercio a breve e medio termine dei prodotti fisici più essenziali. L'incontro dell'ASEAN più tre ha definito quelle che sono le linee di cooperazione più necessarie, valide anche per altre regioni del mondo.

    L'incontro di Chiang Mai, un contesto in cui si torna a proporre la costituzione di un Fondo Monetario Asiatico, riflette la forma specifica di isteria politica causata dalle mosse disperate compiute dagli USA, dalla "squadra d'emergenza".

    Nel tentativo di rimandare il crac inevitabile a dopo le presidenziali di novembre, o almeno a dopo la convention del Partito Democratico ad agosto, gli Stati Uniti hanno lanciato iniziative predatorie contro il Giappone e contro il blocco dell'euro. La "squadra d'emergenza" si è concentrata sulla vulnerabilità offerta alle operazioni "Yen carry-trade" ed "Euro carry-trade".

    L'isteria dell'amministrazione Clinton, dominata dalla campagna elettorale di Gore, è così giunta al punto di rischiare gli accordi "trilaterali" che sono in vigore da 25 anni, instaurati nel 1975 tra Wall Street, Tokyo e la finanza dell'Europa continentale. Quest'aggressione selvaggia voluta da Gore contro i partner monetari di Wall Street a Tokyo ed in Europa costituisce una minaccia di rompere irreparabilmente i rapporti tra i principali partecipanti al sistema monetario attuale. Sebbene né Cina né Giappone siano pronti a rischiare una rottura aperta, in ogni caso hanno deciso di porre la questione sul tavolo. L'intenzione generale dell'incontro di Chiang Mai dev'essere vista come quella di dare uno shock di preavviso, quanto basta per lasciar intravvedere gli aspetti politici di un grande terremoto monetario.

    La corda nella casa...

    L'aspetto più pericoloso del crollo finanziario in atto è il rifiuto del governo americano di accettare la realtà di questa situazione. Sembra che a Washington si ubbidisca al detto "non parlare di corda in casa dell'impiccato". Contro ogni evidenza del passato, sembra che Clinton stia lì ad aspettare che un domani un Presidente Al Gore onori l'impegno preso di difendere un ex presidente Clinton dal lugubre apparato di Bush. Però, anche se Gore fosse quella persona di parola che non è, non è in ogni caso possibile che lui possa essere eletto presidente dopo un crollo finanziario, né che gli USA possano sopravvivere molto a lungo sotto un Presidente George W. Bush Jr.

    Per chi ha disperatamente bisogno di autoconvincersi che il proprio comportamento sia razionale, la pura fede nell'illusione non basta, c'è bisogno di una scusa o due. Giacché Clinton, diversamente dal suo vice presidente, è una persona intelligente e razionale, per tenersi aggrappato all'illusione ufficiale sullo stato dell'economia mondiale, ha bisogno di dottrine pseudo-razionali, tipiche della sua generazione dei baby-boomers, come la "Terza via" e la "New economy". Ricerca anche un terzo tipo di conforto: credere che l'opinione pubblica condivida in gran parte la sua illusione. Il modo migliore di evitare di pensare alla corda è illudersi che essa non esista. Se i soliti schiocchi -- l'opinione popolare -- accettano tale illusione, per l'illuso questo sarà proprio un bel sollievo, ancora per un attimino o due.

    Si parta dalla realtà dell'attuale situazione finanziaria mondiale. Si individui quindi l'illusione che impedisce al Presidente Clinton -- e a molti altri -- di vedere la realtà che cercano disperatamente di negare. Si cominci dalla realtà della funzione delle tre curve, e dalla realtà del fatto che il sistema finanziario mondiale in questo momento è finito in una spirale iperinflativa come quella della Germania del 1923. Si esamini quindi la convinzione espressa da Clinton a proposito della "new economy", analizzandola alla luce del realtà finanziaria globale che il Presidente ha finito per rifiutare di affrontare, almeno dall'ottobre 1998.

    Si considerino le due versioni della funzione delle tre curve. La prima (figura 1) è la versione generale che presentai per la prima volta nell'autunno 1995, per una conferenza in Vaticano. Nella stessa funzione prendiamo poi in esame il punto in cui il tasso dell'espansione monetaria cresce più rapidamente del tasso dell'espansione finanziaria (Figura 2). Questa è la condizione in cui la Germania entrò nel periodo tra il marzo e l'ottobre 1923. E' la fase in cui il tasso della spirale iperinflativa dei titoli finanziari, alimentata dall'espansione monetaria fuori controllo, esplode in un'accelerazione dell'iperinflazione dei prezzi delle merci. Quest'ultimo è il punto recentemente raggiunto, paragonabile a quanto avvenne in Germania tra il marzo e l'aprile del 1923. (figura 3).

    Nel campo della fisica matematica, questa situazione è paragonabile al "fronte" dell'onda d'urto secondo gli studi dello scienziato tedesco Bernhard Riemann. La transizione dall'andamento generale di Figura 1 alla situazione speciale della Figura 2 è analoga allo shock dell'onda sonica che si produce quando si supera la barriera del suono (figura 4) (2). Gli sviluppi tedeschi tra il marzo e l'ottobre 1923, indicati nella figura 3 sono molto simili.

    Si consideri in questo contesto l'aumento del costo del petrolio. (Figura 5)

    Per comprendere il paragone si faccia una distinzione tra i costi fisici della produzione e distribuzione, compreso il costo diretto dell'amministrazione dei processi di produzione e distribuzione fisica, ed i costi aggiuntivi dovuti all'inflazione del capitale finanziario nominalmente investito nel titolo di proprietà di quell'entità. L'esempio tipico è dato dai sovrapprezzi finanziari generati da fusioni e acquisizioni di entità che producono, raffinano e distribuiscono il petrolio e i derivati. Si esamini in che misura fusioni e acquisizioni comportano un aumento puramente finanziario dei costi per barile di prodotto petrolifero alla consegna.

    Simili fenomeni inflativi si riscontrano anche nel settore immobiliare e nei vari mercati delle materie prime.

    Nei casi in cui le "privatizzazioni" si combinano con fusioni ed acquisizioni, occorre riconoscere che l'espansione iperinflativa degli accumuli finanziari totali conduce, con un "effetto ritardato" da tenere bene presente, al moltiplicarsi inflativo della tassa che fusioni ed acquisizioni impongono a ciascun barile di petrolio o unità di prodotto. Quando questo fattore di aumento dei prezzi diventa di gran lunga maggiore dei costi di produzione, distribuzione e gestione, esplode una espansione iperinflativa del capitale finanziario nella forma di inflazione generalizzata dei prezzi delle merci.

    Così, nel periodo 1997-1998, il sistema finanziario mondiale è entrato nella fase finale della sua esistenza. Nell'ottobre 1998 questo ha preso la forma di generale crescita iperinflativa dell'espansione monetaria. Verso la fine del 1999, la generale tendenza iperinflativa è diventata una tendenza che alimenta se stessa verso un'esplosione dell'inflazione dei prezzi. Mentre adesso non è possibile prevedere i paralleli, punto per punto, tra il processo iperinflativo di Weimar e quello attuale, in particolare per quanto riguarda i prezzi delle merci, il fatto che questo paragone è appropriato basta per basarvi le osservazioni più importanti. Il mondo sta entrando nella fase in cui si forma il fronte dello shock di un'iperinflazione globale del valore nominale dei titoli finanziari del periodo successivo al 1997-1998.

    Il sistema finanziario è definitivamente in bancarotta. Non c'è modo di pagare i titoli finanziari in circolazione. Le operazioni derivate Over-the-counter debbono essere cancellate per prime, seguite subito dagli altri derivati e dal debito rappresentato dalle obbligazioni spazzatura. Inoltre, il debito a lungo termine deve essere congelato e rinegoziato con tassi d'interesse prossimi allo zero. Altri titoli finanziari, come i risparmi personali, i contributi pensionistici ecc., debbono essere invece mantenuti completamente solvibili, ma solo così come serve ad ottimizzare la stabilità sociale delle famiglie e dei datori di lavoro.

    Il mondo ha bisogno di un nuovo sistema monetario e finanziario da ricostruire sulle fondamenta costituite dai livelli di produzione fisica misurate in quantità di occupazione e di produzione di nuove infrastrutture, di beni agricoli e industriali. E' obbligatorio abrogare tutti i cambiamenti di politica monetaria, finanziaria ed economica avvenuti dall'agosto 1971.

     

    L'illusione del Presidente Clinton

     

    L'illusione che il Presidente pubblicamente condivide con Al Gore, che ha avuto la sfortuna di scegliersi per vice presidente, (e che condivide con molti altri baby-boomers) riguarda quell'idea che passa sotto il nome di "new economy" o, alternativamente, "società dell'informazione". Si tratta di un'illusione che ha molteplici espressioni politico-culturali. La radice comune è un'illusione utopistica risalente alla collaborazione tra H.G. Wells e Bertrand Russell, in particolare quando quest'ultimo elogiò pubblicamente "La cospirazione aperta" di Russell (3). In un discorso che tenne l'anno scorso a New York, il segretario di Stato Madeleine Albright ha dichiarato di essere stata per tutta la sua carriera un'aperta fautrice dell'ideologia della "Cospirazione aperta" di Wells, anche quando fu ambasciatrice presso l'ONU e ora come Segretario di Stato. Le illusioni principali condivise dalla Albright e da Al Gore sono comunemente originate da quella "Cospirazione aperta" definita da Wells e da Russell.

    Le categorie principali da considerare sono: 1) "globalizzazione", come definita dalle scelte in tale direzione da Clinton (con qualche ripensamento), da Gore, dalla Albright e da Tony Blair, 2) "teoria dell'informazione", la truffa ideata dai seguaci di Russell, Norbert Wiener e John von Neumann, 3) la dottrina wellsiana della società post-Morloch, cioè la "società post-industriale", come propagandata da Al Gore sotto il titolo di "ecologia" (4) e propagandata, insieme da Clinton e Gore, sotto il titolo di "uso duale" di quelle che vengono presentate come "armi di distruzione di massa". Tutto ciò è essenzialmente coerente con il romanticismo della nuova Confederazione di Robert Penn Warren e William Yandell Elliot, l'odio dei sudisti di Nashville contro l'America della tradizione di Abramo Lincoln.

    Dalla fondazione della repubblica statunitense, il Sistema Americano di economica politica, come pure i suoi ammiratori ed emuli in Europa ed altrove, seguono la scienza dell'economia fisica secondo l'iniziale impostazione di Gottfried Leibniz, di cui sono esempio Alexander Hamilton, Abramo Lincoln, Franklin Roosevelt ed altri. In effetti le idee di fondo dei re Luigi XI di Francia ed Enrico VII di Inghilterra che hanno fondato l'economia moderna degli stati nazionali sul principio del bene comune riflettono lo stesso impegno di tutta la moderna economia politica razionale a sostenere il principio secondo cui il bene comune richiede un aumento costante del potere dell'umanità sulla natura, che è misurabile, fisicamente, pro-capite e per chilometro quadrato. Quest'aumento è sempre dipeso dai miglioramenti nella tecnologia applicata, derivata da scoperte valide di principi universali.

    La nozione di "informazione", così com'è assiomaticamente definita, matematicamente, da parte dei russelliani Norbert Wiener e John von Neumann, esclude l'esistenza di principi fisici universali tutti da scoprire, proprio come prescritto dal loro maestro Russell. La "teoria dell'informazione" riduce la società, assiomaticamente, all'amministrazione dell'uomo dall'uomo, o, in altre parole, la riduce all'amministrazione di un allevamento da parte di una minoranza oligarchica e da parte di coloro che questa sceglie come assistenti. La mentalità è quella degli armatori che migliorarono le prestazioni del Titanic, l'inaffondabile, riducendo il numero delle scialuppe di salvataggio rispetto al numero dei passeggeri.

    Così, l'idea di economia che alberga nella testa di Al Gore e di altri, Clinton compreso, spesso è ripresa dalla fantasia di Tolkien per i baby-boomers, quella de "Il signore degli anelli". E' una mentalità per la quale l'economia reale non esiste, conta solo la dinamica che determina la preminenza dei posti a tavola (finché ci sono sedie), e si finisce -- come avviene con l'attuale politica sanitaria USA -- per seguire le indicazioni di Aldolf Hitler sul come abbreviare quelle vite reputate "non meritevoli di essere vissute". (...)

    Il giorno in cui il denaro scompare

    Se accettiamo la terza alternativa, quella che io propongo, come un nuovo sistema di Bretton Woods, capiamo che gli USA, in particolare, sono diretti verso il momento, decisamente imminente, in cui il denaro cesserà di esistere, come avvenne nel 1923 in Germania, o in cui solo una parte minima dei livelli attuali potrà sopravvivere una depressione deflativa peggiore di quella tra il 1929 ed il 1931. Che faranno allora tutti i poveri disillusi, quelli che avranno condiviso fino all'ultimo le opinioni popolari così evidentemente fallite?

    Tutta questa gente ha comunque bisogno delle infrastrutture economiche di base: trasporti, elettricità, acqua, infrastrutture urbane, scolastiche, ospedaliere, ecc. Questa gente ha bisogno di mangiare; bisogna quindi produrre e distribuire il cibo. C'è bisogno di altre merci, che debbono essere prodotte e consegnate dove servono. C'è bisogno di posti di lavoro, specialmente nella produzione e manutenzione delle infrastrutture primarie, nell'agricoltura e nell'industria. Se tutte queste cose non ci sono, a che cosa servono allora i soldi?

    Invece, se si riesce a produrre le condizioni ed i prodotti necessari, e se i costi fisici della produzione e del funzionamento sono inferiori a quel che viene consegnato, non sarebbe allora possibile emettere tanta moneta, e prestarla attraverso i canali bancari, in maniera tale da garantire la continuazione e la crescita di questa produzione fisica? In altre parole, persino se il denaro svanisse di colpo sotto un'esplosione iperinflativa, si potrebbe sopravvivere agevolmente riuscendo a mantenere le condizioni fisiche delle infrastrutture, dell'agricoltura, dell'industria, con la relativa occupazione. Se queste condizioni di crescita -- misurate in termini fisici -- possono essere soddisfatte, il governo può generare ed estendere il credito di stato, nella forma di emissioni di cambiali di stato scontabili, per il mantenimento dei requisiti di partenza che rendono una crescita economica possibile.

    Vista la natura della divisione globale del lavoro nella produzione di queste condizioni fisiche dell'economia, dovrebbe essere ovvio che gli accordi commerciali tra le nazioni sono un aspetto essenziale di un qualsiasi tentativo valido di ripresa. Dovrebbe essere anche chiaro che la cooperazione regionale riveste un'importanza preminente. Presi in considerazione questi fatti, resta da vedere l'aspetto cruciale concernente la cooperazione tra le nazioni che sono esportatrici primarie dei beni capitali che rappresentano tecnologie di produzione più avanzate e quei settori mondiali che sono naturalmente i principali importatori a medio e lungo termine di queste tecnologie.

    A tal fine occorre un sistema stabile di tassi di cambio tra le monete, che dovrebbero essere quasi fissi, perché altrimenti i crediti a medio e lungo termine si prospetterebbero troppo costosi. Occorre inoltre un sistema di accordi protezionistici, grazie ai quali le industrie nazionali si proteggono da importazioni a basso costo e si impedisce la povertà forzata alla quale il "libero mercato" condanna le nazioni esportatrici.

    Il risultato netto è che la forma ottimale di un nuovo sistema monetario globale è quella che riprende gli aspetti migliori del sistema di Bretton Woods, le relazioni vigenti tra il 1945 ed il 1958 tra America Settentrionale, Europa, Giappone, Australia ecc. Un sistema a tassi di cambio fissi favorevole al protezionismo. Per coordinare la partnership regionale e tra i blocchi regionali, occorre una struttura più o meno globale, come ad esempio il progettato Fondo Monetario Asiatico.

    Un sistema ottimale dovrebbe comprendere questi elementi di base: una partnership continentale europea, un sistema di cooperazione trans-eurasiatica di cooperazione comprendente Russia, Cina, India, Giappone e il gruppo dell'ASEAN, un gruppo ibero-americano, un gruppo Mediorientale/Nordafricano, un'associazione di sviluppo sub-sahariano, un sistema generale di collaborazione tra gli USA, l'Europa continentale, un gruppo trans-eurasiatico, ed altri.

    Gli stati sovrani membri del nuovo sistema globale fanno parte delle loro associazioni regionali e attraverso queste sono rappresentate nel sistema globale. Una tale struttura politico-economica, che si richiama ai progetti del Presidente Franklin D. Roosevelt per il dopoguerra, dovrebbe prendere ciò che resta del sistema internazionale attualmente in bancarotta e le sue istituzioni, sottoporli ad una procedura fallimentare, e dare vita ad un nuovo sistema.

    Il problema su cui porre l'accento è il seguente. Quando tre potenze appartenenti all'autorità delle quattro potenze di occupazione della Germania -- l'Inghilterra della Thatcher, la Francia di Mitterrand e gli USA di George Bush -- tra il 1989 ed il 1992 hanno fatto in modo da imporre sia alla Germania che al mondo una caricatura dell'Impero Romano, ovvero un impero Anglo-Americano che domina in senso lato sul mondo intero, si è determinata una situazione in cui, nel corso dell'ultimo decennio, il mondo ha sprecato la grande opportunità offerta dagli avvenimenti del 1989. La buona volontà che poteva essere dimostrata dagli ex avversari della "guerra fredda", dalle potenze della NATO e dal settore in via di sviluppo più generalmente, è stata dissipata pressoché completamente nel corso dell'ultimo decennio. La follia più recente del governo americano è quella di mettersi contro gli interessi più vitali dell'Europa e del Giappone contemporaneamente, nell'inqualificabile impresa di candidare Al Gore alla Casa Bianca, senza lasciare al mondo intero altra scelta ragionevole se non quella di affidarsi allo sviluppo di blocchi di cooperazione regionale come via per sottoporre i sistemi monetario e finanziario esistenti alla bancarotta e quindi sostituirli.

    NOTE:

    1. In passato, nello stato dell'Utah, il condannato a morte poteva scegliere il metodo della sua esecuzione capitale.
    2. Über die Fortpflanzung ebener Luftwellen von endlicher Schwingungsweite, (Sulla propagazione di onde soniche di grandezza finita), In {Riemanns Gesammelte Mathematische Werke}, H. Weber, (New York: Dover Publications, 1953).
    3. H.G. Wells The Open Conspiracy: Blueprints For A World Revolution, (London: Victor Gollancz, 1928).
    4. Albert Gore, Jr., Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit, (New York: Houghton Mifflin, 1992).