[Solidarietà, anno XI n. 3, agosto 2003]
Il vice presidente Cheney deve andarsene
O lascia per motivi di salute o verrà travolto
dallimpeachment. Nella sua caduta
trascinerà con sé la cordata dei neo-conservatori
In un incontro elettorale del 2 luglio (foto), molto seguito su Internet anche internazionalmente, Lyndon LaRouche ha sottolineato che la svolta guerrafondaia degli Stati Uniti si ferma soltanto allontanando il vice presidente Dick Cheney: il motivo per il suo impeachment è che ha mentito sugli arsenali di Saddam.
Abbiamo finito per decidere la guerra in Iraq perché è stato dato a credere che Cheney avesse delle prove che lIraq stesse allestendo degli arsenali nucleari, e questo è bastato a neutralizzare il partito democratico che ha così rinunciato ad opporsi alla guerra.
Cheney sapeva che quelle armi nucleari non cerano e che la storia del minerale duranio che lIraq avrebbe acquistato dal Niger era un bidone. Ma, pur sapendolo, Cheney ha giocato quella carta per convincere il Congresso a cedere e ad acconsentire alla guerra.
Adesso questo bidone sulle armi di Saddam è stato scoperto, ma i democratici omologati tentennano e, invece di prendersela con Cheney, se la prendono con il presidente Bush. Per LaRouche i suoi rivali nella candidatura presidenziale sono proprio degli sciocchi, perché un impeachment contro il presidente non ha possibilità di riuscire: Non lo potete accusare di aver avuto un proposito deliberato! Anche perché non è uno che è capace di sapere quello che vuole! Ma se invece vogliamo mettere fine alla guerra allora bisogna liquidare Cheney, come capisce chiunque consideri seriamente la questione. LaRouche aveva anche detto che Cheney farebbe bene ad accampare problemi di salute e andarsene in pensione, risparmiando a sé e agli altri la procedura di impeachment. (In effetti occorre notare che una settimana più tardi Cheney si è sottoposto a un esame clinico non programmato).
Prove schiaccianti
La conferma definitiva delle accuse di LaRouche è giunta il 6 luglio, quando lex ambasciatore Joseph C. Wilson IV ha dato una serie di interviste a Meet the Press (NBC-TV), New York Post, Washington Post e New York Times rendendo noto di essere lui lex diplomatico inviato in Africa a controllare la storia degli acquisti di Yellow cake, lossido di uranio che lIraq avrebbe acquistato dal Niger, e di aver riferito compiutamente come quella storia fosse infondata, e di essere certo che il suo rapporto sia stato inoltrato al vice presidente Dick Cheney.
Wilson ha detto di essersi recato nel Niger, nel febbraio 2002, su richiesta dei funzionari della CIA che dovevano fare accertamenti su un rapporto, secondo una richiesta proveniente dallufficio del Vice Presidente. Dopo aver trascorso una decina di giorni nel Niger, Wilson ha detto di poter concludere che è molto dubbioso che una transazione dellossido duranio tra Niger e Iraq possa essere mai avvenuta. Ha presentato il suo dettagliato resoconto allambasciatore USA in Niger e, al suo rientro a Washington, ai funzionari della CIA come pure allufficio per lAfrica del Dipartimento di Stato. Negli schedari del governo debbono esserci almeno quattro documentazioni sulla mia missione, spiega Wilson.
La questione era così definitivamente chiarita già a marzo. A settembre però la storia rispunta nel famoso dossier di Blair e nel discorso sullo Stato dellUnione di Bush, e, in forma meno diretta, in unintervista di Cheney a Meet the Press.
Lambasciatore ha sottolineato di ritenere inconcepibile che Cheney, il primo a commissionare laccertamento, possa dire di non essere stato messo al corrente dei risultati della missione Wilson.
Qualcuno nellufficio del Vice Presidente doveva sapere, ha detto Wilson alla CNN il 7 luglio. Se mentono su cose come questa possono anche mentire su ogni altra cosa, ha aggiunto sul New York Post del 6 luglio. Wilson riserva una frecciata per Condy Rice, secondo la quale forse qualche oscuro analista giù nelle viscere della CIA sapeva qualcosa sui documenti falsi, ma nellamministrazione non ne sapevano nulla. Forte della sua esperienza nel Consiglio di Sicurezza Nazionale, Wilson ha spiegato: Se sei abbastanza in alto per porti una domanda del genere, non sei giù nelle viscere della burocrazia ma sei ai vertici.
L8 luglio il Los Angeles Times ha pubblicato un commento di Robert Scheer intitolato: Il diplomatico lo dice poco diplomaticamente: hanno mentito. Hanno finalmente trovato le prove flagranti sul conto dei responsabili della guerra in Irak. Purtroppo non le hanno trovate in uno dei palazzi di Saddam ma nellufficio del vice presidente Dick Cheney.
Le dimissioni di Tenet
Il governo americano ha risposto alle dichiarazioni di Wilson lanciando unoperazione per limitare i danni, cercando di presentare lintera storia sotto unaltra luce. Il direttore della CIA George Tenet si è dichiarato responsabile delle informazioni false con un comunicato stampa dell11 luglio: Primo, la CIA ha approvato il discorso sullo stato dellUnione del presidente prima che fosse pronunciato. Secondo, io sono responsabile del processo di approvazione nella CIA. Terzo, il Presidente ha ogni motivo per credere che il testo che gli è stato sottoposto è di provata validità. Quelle 16 parole non dovevano essere contenute nel testo scritto per il Presidente.
LaRouche ha subito notato che si tratta di un depistaggio giacché non si fa alcuna menzione del fatto che fu lufficio del vice presidente a chiedere alla CIA di fare gli accertamenti sulluranio dal Niger. Mentre Bush ha confermato la sua fiducia a Tenet ed ha dichiarato chiusa la vicenda, gli interrogativi sinfittiscono e nei giorni successivi sono emerse varie prove del fatto che in realtà la CIA aveva già censurato quelle affermazioni infondate da altri discorsi del Presidente.
Gli interventi di LaRouche
20 settembre 2002. Nella dichiarazione intitolata lIraq è una miccia, ma la bomba lha costruita Cheney, LaRouche denuncia la dottrina imperiale che Cheney persegue attivamente dagli anni Novanta. Conclude chiedendo le dimissioni del vice presidente.
Ottobre 2002. Nuove richieste di dimissioni in una serie di spot radiofonici e inserzioni sui giornali, soprattutto nella regione di Washington.
25 marzo 2003. Una nuova dichiarazione intitolata: Guerra, Hitler e Cheney, in cui LaRouche dice tra laltro: Laspetto centrale della guerra in cui gli Stati Uniti già in bancarotta si sono gettati è lusurpazione dei poteri presidenziali da parte del vice presidente Cheney della Halliburton e di una banda legata al crimine organizzato che infesta non solo i dipartimenti della Difesa e di Stato, ma che guasta sostanzialmente qualsiasi opposizione in seno al Partito Democratico.
A prescindere da ciò che il presidente Bush può aver sbagliato, lui resta il povero sprovveduto dal quale la banda di Cheney e Rumsfeld ha ottenuto tutto quello che vuole, fin ora. Ma questo non sarebbe potuto accadere se il partito democratico non fosse caduto sotto il completo controllo delle stesse forze che controllano Cheney.
9 Aprile 2003. Il movimento di LaRouche inizia la distribuzione di centinaia di migliaia di copie del dossier sugli straussiani che usurpano il potere negli USA e che fanno capo al duo Cheney-Rumsfeld.
7 giugno 2003. La campagna elettorale di LaRouche diffonde un appello in cui si chiede limpeachment del vice presidente. Motivo: la menzogna deliberata sulluranio dal Niger come motivo per iniziare la guerra.
23 luglio 2003. La campagna elettorale di LaRouche diffonde un milione di copie di un volantino in cui si sottolineano le responsabilità di Cheney alla luce dei nuovi fatti e si denuncia la stupidità del Presidente che, se continua a restare ipnoticamente aggrappato al suo vice, finirà per doversi assumere lui le conseguenze dei suoi misfatti.haa