ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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Cheney rilancia la politica guerrafondaia contro l'Iran

Benedetto XVI a Ratisbona e Bernard Lewis

Guerra asimmetrica globale: il presidente George W. Nerone

Il generale Ivashov: come dice LaRouche, dietro questa guerra c’è l’oligarchia finanziaria internazionale

L’eredità di Wohlstetter nella strategia nucleare dei neo-cons

La guerra di Halliburton

Gli USA nella trappola della privatizzazione delle forze armate

Il pericolo di guerra e i “piegatori di cucchiai” tra i militari USA

Per Cheney la guerra è l'alternativa alla minaccia della pace

Mini-nukes: il fantasma di Bertrand Russell abita nel Pentagono di Cheney e Rumsfeld

Per un nuovo Trattato di Westfalia

Come gli USA vedono la NATO e l'Unione Europa

La dottrina LaRouche

Impeach Cheney

Dopo il pastrocchio: Cheney e i neo conservatori se la prendono con LaRouche

Halliburton: il teorema neo-con è fallito

Il vice presidente Cheney deve andarsene

Un mondo di stati nazionali sovrani

Preparare un controgolpe a Washington

Il partito della guerra non è invincibile

La vera alternativa alla guerra

LaRouche: l'11 settembre un anno dopo

Guerre e terrorismo, conseguenze del crac finanziario

Gli USA verso lo stato di polizia

Brzezinski e l’11 settembre

LaRouche, Rafsanjani e l’11 settembre

Gli USA minacciati dal colpo di stato

Dialogo delle civiltà per la ricostruzione mondiale

Nuove considerazioni sullo scudo spaziale

Medio Oriente: il fondamentalismo che viene dall'occidente

Organizzazione regionale sotto una nuova Bretton Woods

La destabilizzazione geopolitica globale


[Stralci di un articolo di Jeff Steinberg, EIR 26 agosto 2005]


Il pericolo di guerra e i “piegatori di cucchiai” tra i militari USA

Un raggruppamento di militari utopisti nella cordata di Cheney caldeggia l'offensiva nucleare preventiva contro l'Iran. È dietro la politica delle torture. Se ne intravedono le tracce nella creazione delle bande terroristiche "islamiche" e dei dirottatori dell'11 settembre.

Nelle interviste concesse intorno alla metà di agosto alle emittenti radiofoniche statunitensi WLIB e TRNS, ed alla televisione libanese NewTV SAT, il fondatore dell'EIR Lyndon LaRouche ha denunciato i piani di guerra nucleare preventiva che l'amministrazione Cheney-Bush si ripropone di scatenare contro l'Iran e il rischio che venga orchestrata una nuova atrocità terroristica contro gli Stati Uniti. LaRouche ha quindi annunciato la pubblicazione immediata di un nuovo dossier speciale sul conto di un raggruppamento di militari, i più impegnati a promuovere tale guerra, che sono soprannominati "i piegatori di cucchiai", cioè promotori di balordaggini come le tecniche parapsicologiche e occultiste ma che sostanzialmente si ricollegano all’idea del superuomo di Nietsche.
Secondo LaRouche: "Negli Stati Uniti, come pure nei servizi segreti britannici, c'è un raggruppamento che abbiamo soprannominato 'i piegatori di cucchiai' per la loro eccentricità molto pericolosa, che possono provocare dei grossi guai. Cheney è molto vicino a questa gente (...) Secondo me sono pazzi da legare, e della mia stessa convinzione sono personaggi come Bill Colby, ex direttore della CIA, e gran parte dei nostri alti ufficiali. Ma fintanto che Cheney resterà alla vice presidenza costoro saranno un fattore importante, e questo è il nostro problema principale".

Farli filare dritti a suon di bombe nucleari

Un esempio è il gen. Paul E. Vallely, presidente del Comitato militare del centro di politica di sicurezza di Frank Gaffney ed esponente del centro di propaganda anti-iraniana Iran Policy Committee [1] e cliente della Benador Associates [2]. Vallely, il cui pedigree è illustrato più avanti, si è espresso favorevolmente al ricorso degli USA alle armi nucleari contro l'Iran in una intervista a Bill Jones dell'Executive Intelligence Review. Il 15 agosto Jones gli ha chiesto: "Ci parli allora delle opzioni possibili nei confronti dell'Iran. Lei ci dice che gli israeliani tengono sotto tiro dei siti iraniani. Si dice inoltre che anche gli USA tengano quei siti sotto tiro".
Wallely: "Si, è così. 81 obiettivi sono già sotto tiro". Ha quindi aggiunto che sebbene alcune strutture realizzate sotto terra siano difficili da colpire, importante è "l'impatto psicologico di indirizzare su quei siti alcune JDAMs ...", cioè le 'bombe intelligenti'. Vallely ha quindi parlato della sua "strategia di deterrenza nucleare contro l'Islam radicale" che è "molto simile a ciò che affrontammo nella Guerra Fredda, quando dicemmo ai russi: se lanciate un solo missile spariranno dieci vostre città. OK. In qualche modo dobbiamo far capire all'Islam radicale che se si presenta una qualsiasi indicazione di una sola arma nucleare che arriva negli Stati Uniti, Mecca e Medina verranno ridotte in sabbia. Non ci sarà più un altro hajj [pellegrinaggio alla Mecca]. Ma essi debbono fare un hajj nell'arco della loro vita. (Ride). Non che vogliamo farlo, ma occorre incutere in loro un timor di Dio. E' l'unica cosa che capiscono..."

Chi sono i "piegatori di cucchiai" di Cheney?

Le figure principali di questi ambienti sono:
Il general maggiore Albert N. Stubblebine III. E' stato il direttore dell'intelligence dell'esercito INSCOM (Intelligence and Security Command) tra il 1981 ed il 1984. In quel periodo lanciò una serie di progetti segreti a Fort Meade per la 'visione remota' e altre cose del genere. Stubblebine è stato forse il più esplicito nel proporre una versione New Age delle tecniche militari di combattimento. Nel 1981 fondò una "unità di spie psichiche" a Fort Meade e promosse progetti analoghi a Fort Bragg. Era convinto che applicando le tecniche giuste del controllo "della mente sulla materia" gli sarebbe stato possibile attraversare i muri, cosa che però pare che non gli sia ancora riuscita.
Il gen. Peter Schoomaker, attualmente Capo di stato maggiore dell'esercito, è stato comandante generale del Comando congiunto per le Operazioni speciali (1994-1996), comandante delle Operazioni speciali dell'esercito (1997-2000). Secondo il libro molto ben documentato di Jon Ronson sulla diffusione della New Age nell'esercito USA ("The Men Who Stare at Goats", Simon & Schuster, New York, 2004 – gli uomini che fissano le capre), il gen. Schoomaker ha costituito un centro studi dell'ufficio del Capo di stato maggiore dell'esercito per diffondere l'applicazione di bislacche tecniche para-normali nell'esercito USA, come suo contributo alla guerra globale al terrorismo di George W. Bush.
Il gen. Wayne Downing, anch'egli è stato comandante in capo delle Operazioni speciali. In precedenza aveva diretto le operazioni speciali in occasione dell'invasione di Pamana del 1989, in cui furono impiegate alcune delle tecniche di "guerra mentale" nell'assedio della nunziatura apostolica in cui si era rifugiato Manuel Noriega. Dopo l'11 settembre 2001 il gen. Downing fu nominato Direttore nazionale e vice consigliere di sicurezza per la lotta al terrorismo della Casa Bianca, dove è rimasto in carica fino al giugno 2002. Secondo fonti militari il gen. Downing avrebbe lasciato l'incarico dopo che gli Stati maggiori riuniti respinsero come "pura follia" il suo piano di bombardamento massiccio dell'Iraq, che avrebbe dovuto "sbigottire ed atterrare" il paese, a cui doveva far seguito un'invasione di terra di 25 mila elementi delle forze speciali.
Il gen. William Boykin. Comandante generale delle Operazioni speciali dell'esercito di Fort Bragg dal 1998 al 2000. In precedenza, tra il 1992 ed il 1995, aveva comandato la nota unità anti-terrorismo Delta Force. Era a capo delle forze speciali che a Mogadiscio, in Somalia, provocarono nel 1993 il grave incidente del "Black Hawk" in cui molti soldati americani furono uccisi e feriti, e altri picchiati a morte dai locali "signori della guerra" e trascinati per le strade della città. Nell'operazione furono impiegate alcune delle innovative tecniche non-letali (illustrate più avanti) promosse dal col. John Alexander, che evidentemente fecero cilecca. Dal marzo 2000 al giugno 2003 il gen. Boykin ha diretto il Centro forze speciali John F. Kennedy dell'esercito. E' stato poi promosso vice sottosegretario alla Difesa per l'intelligence, carica che ancora ricopre. Il giornalista Seymour Hersh ha scritto in un articolo del The New Yorker che Boykin e il suo diretto superiore, Stephen Cambone, sono i responsabili delle operazioni speciali delle squadre "cerca e uccidi". Boykin sollevò molto scalpore con un discorso che tenne - in divisa - in una chiesa di fondamentalisti cristiani in cui caratterizzò l'Islam come una religione "satanica" e l'invasione dell'Iraq da parte degli USA come una "crociata". Disse anche che "Dio ha posto George W. Bush alla presidenza”. Il suo equilibrio mentale fu posto in discussione e l'ispettorato generale del Pentagono dovette aprire un'inchiesta.

”Guerra mentale” e satanismo

Uno squarcio sull'ideologia dei "piegatori di cucchiai" si ottiene dalla lettura delle opere del già menzionato Paul E. Vallely, del maggiore Michael A. Aquino e del gen. Thomas McInerney. Il primo si è laureato a West Point ed è andato in congedo nel 1991 dopo essere stato vice comandante generale dell'US Army per il Pacifico. Ha poi ottenuto un posto alla Fox TV di Rupert Murdoch come commentatore militare.
Il maggiore Aquino era un esperto di guerra psicologica che nel 1975 fondò una setta satanica chiamata "Il tempio di Set", che subentrò alla Chiesa di Satana di Anton LeVay. Fu sospettato di essere al centro di un giro di pedofilia.
McInerney, insieme a Vallely, ha fondato l'Iran Policy Committee.
Recentemente Vallely e McInerney hanno pubblicato un libro intitolato "Endgame--Blueprint for Victory for Winning the War on Terror" (Resa dei conti, il piano per vincere la guerra al terrorismo) la cui sostanza si ritrova in un documento che Vallely scrisse insieme ad Acquino nel 1980. In quello scritto, intitolato "From PSYOP to MindWar: The Psychology of Victory" (dalla guerra psicologica alla guerra mentale: la psicologia della vittoria) si presentava un piano per una guerra psicologica perpetua, rivolta anche contro la stessa popolazione americana. Nel documento, che si colloca sulla scia di un'opera altrettanto balorda del col. John Alexander, si afferma tra l'altro: "La guerra mentale strategica deve iniziare nel momento in cui la guerra si ritiene inevitabile. Deve ricercare l'attenzione della nazione nemica attraverso ogni mezzo possibile e deve colpire i potenziali soldati della nazione prima che essi indossino le uniformi. Essi sono più vulnerabili alla guerra mentale nelle loro case e comunità..."
"La guerra mentale è soprattutto strategica ... Nel suo contesto strategico deve estendersi in ugual modo ad amici, nemici e neutrali in tutto il globo - non attraverso i primitivi volantini gettati sui campi di battaglia o gli altoparlanti della guerra psicologica, né attraverso gli sforzi deboli, imprecisi e limitati della psicotronica - ma attraverso i mezzi d'informazione posseduti dagli Stati Uniti che hanno la capacità di raggiungere virtualmente ogni popolo sulla faccia della terra. Questi mezzi d'informazione ovviamente sono quelli elettronici, radio e televisione. Gli sviluppi più avanzati delle trasmissioni consentono una penetrazione delle menti ovunque nel mondo come non sarebbe stato concepibile fino a pochi anni fa. Come la spada di Excalibur, noi dobbiamo arrivare ad impossessarci di questo strumento e questo può trasformare il mondo per noi, se avremo il coraggio e l'integrità di promuovere con esso la civiltà..."
"Per essere efficace la guerra mentale deve prendere di mira tutti i partecipanti. Non deve soltanto indebolire il nemico ma deve rafforzare gli Stati Uniti. Lo fa negando alla propaganda nemica di poter raggiungere il nostro popolo e spiegando e sottolineando alla nostra gente quali sono gli interessi nazionali in una data guerra". Vallely promosse anche le tecniche subliminali di lavaggio del cervello e le armi che aggrediscono direttamente il sistema nervoso e cerebrale delle popolazioni prese di mira: "Vi sono delle condizioni puramente naturali in cui le menti posso diventare più o meno recettive e la guerra mentale deve avvantaggiarsi completamente di questi fenomeni come l'attività elettromagnetica dell'atmosfera, ionizzazione dell'aria ed onde alle frequenze estremamente basse".

Ascendenti su Rumsfeld

Una cosa importante da sottolineare è che gli schemi della “guerra mentale” di Vallely e del satanista Aquino assomigliano paurosamente alla Total Information Awareness (TIA), un programma varato nel Pentagono di Rumsfeld sotto la direzione dell’ammiraglio John Poindexeter, salito alle cronache nel caso Irangate. Ufficialmente questo progetto, che comprendeva un colossale sistema di data-mining (tecniche informatiche per l'esplorazione delle grandi banche dati), è stato poi accantonato a seguito di una serie di rovesci, ma secondo alcuni osservatori c’è da sospettare che il programma sia semplicemente gestito “con altri mezzi”, i meno trasparenti.
In effetti lo scorso 16 agosto Philip Shenon ha scritto sul The New York Times che nel Pentagono c’è un programma super segreto, denominato Able Danger, che aveva individuato Mohammed Atta e altri tre dirottatori dell’11 settembre 2001 già un anno prima dell’attacco, ma i legali del Pentagono, presso lo Special Operations Command, si rifiutarono di inoltrare le informazioni alla FBI perché così facendo avrebbero rischiato di suscitare polemiche e inchieste sul super programma di data-mining. Il New York Times avrebbe appreso del programma Able Danger dal col. Anthony Schaffer che era allora l’ufficiale di collegamento tra il programma e la Defense Intelligence Agency.
Il giornalista investigativo Seymur Hersh riferiva in un articolo pubblicato all’inizio dell’anno sul The New Yorker, intitolato “The Coming Wars”, che le forze speciali hanno dei programmi segreti di “guerra delle pseudo-bande”, l’infiltrazione dei movimenti insurrezionali o di resistenza.
Hersh fa riferimento ad un articolo apparso nel settembre 2003 sul San Francisco Chronicle. L’autore è John Aquilla, analista della Naval Postgraduate School e consigliere per la controinsurrezione del Pentagono. L’articolo fa capire che le Forze Speciali USA ricorrono alla creazione delle “pseudo bande” con cui infiltrare formazioni come Al Qaeda: “Quando le operazioni militari convenzionali e i bombardamenti non riuscirono a sconfiggere l’insurrezione dei Mau Mau in kenya, negli anni Cinquanta, gli inglesi costituirono squadre con elementi della tribù amica dei Kikuyu che si atteggiarono come terroristi. Queste ‘pesudo bande’, come furono chiamate, facilmente costrinsero i Mau Mau sulle difensive, o facendo prima amicizia e poi aggredendo le bande dei combattenti oppure segnalando ai bombardieri i campi dei terroristi. Ciò che funzionò nel Kenya mezzo secolo fa può meravigliosamente servire per minare la fiducia e il reclutamento nelle reti terroristiche di oggi. Formare delle nuove pseudo bande non dovrebbe essere tanto difficile”.

Un manuale che ha fatto storia

Nel libro citato, Jon Ronson ricostruisce gli albori di questa rete del New Age che si consolidò nei primi anni Ottanta, in particolare attorno alla “Cospirazione dell’Acquario”. Tutto però può essere fatto risalire ad un manualetto del colonnello Jim Channon, intitolato “First Earth Battalion”, una raccolta delle teorie New Age applicata alla difesa, pubblicato nel 1979, con il proposito di mettere a punto “tecniche non distruttive di controllo”. Marilyn Ferguson, autrice del famoso libro “La Cospirazione dell’Acquario” con cui si tornò a riproporre nel 1980 la “Cospirazione aperta” di H. G. Wells, era in contatto con il col. Jim Channon. Le diverse iniziative di Channon maturarono nel 1983 nella Task Force Delta, che comprendeva un raduno trimestrale dei circa 300 ufficiali interessati al New Age e all’occultismo. Inizialmente costoro si tenevano in contatto tra loro attraverso la famosa Defense Advanced Research Project Agency, DARPA, un sistema di interconnessione a distanza dei computer che successivamente si evolse nell’internet.
Questi ambienti tirarono dentro anche l’originale “piegatore di cucchiai” israeliano Uri Geller, ex prestigiatore che fu introdotto nell’intelligence USA dal dott. Andrija Puharich, esperto di parapsicologia e telepatia della Divisione Guerra Psicologica dell’US Army i cui esperimenti in questo campo risalgono agli anni Cinquanta. Il dott. Puharich dirigeva la Round Table Foundation of Electrobiology, dedita agli esperiementi sulle onde cerebrali. Era un personaggio vicino al fondatore della cibernetica McCulloch e al guru della controcultura, il britannico Aldous Huxley.

Wolfowitz e le armi non letali

Ronson racconta che nell’ottobre 2001 Uri Geller gli riferì, nel corso di una intervista, di essere stato “richiamato” dal governo USA subito dopo gli attacchi dell’11 settembre. Pare che l’amministrazione Bush fosse allora convinta che le “spie psichiche” avrebbero potuto essere utili nella caccia ad Osama e impedire così una qualche nuova atrocità.
In effetti, l’allora vice segretario della Difesa Paul Wolfowitz era stato un grande sostenitore di alcune idee di Alexander e Channon, nel periodo in cui aveva ricoperto l’incarico di primo consigliere politico di Dick Cheney, quando questi fu capo del Pentagono sotto Bush padre.
Il 10 marzo 1991 Wolfowitz inviò a Cheney un promemoria intitolato: “Abbiamo bisogno di una Iniziativa di Difesa Non Letale?”.
La Croce Rossa Internazionale ha compiuto studi e compilato valutazioni sulle tecniche “non letali” promosse da Alexaneder, Channon, ecc. Per armi non letali si intendono armi che infliggono una mortalità inferiore al 25%. Oltre a stramberie vere e proprie, queste armi comprendono basse frequenze sonore, i laser e certe categorie di armi chimiche e batteriologiche. Provocano cecità e sordità, rovinano il sistema gastro-intestinale ecc. Secondo la Croce Rossa è necessario che la materia sia affrontata nei trattati e convenzioni internazionali. Le tecniche in questione sono anche quelle impiegate negli interrogatori di Guatanamo e Abu Graib, notoriamente sviluppate a Fort Bragg, roccaforte delle Forze Speciali. Jim Channon ha confermato a Ronson che le tecniche per spezzare la volontà dei prigionieri negli interrogatori sono derivate dal suo manuale.
Nel memorandum che presentò a Cheney Wolfowitz scrisse: “Un vantaggio degli USA nelle tecnologie non letali aumenterebbe le nostre possibilità e rinsalderebbe la nostra posizione nel mondo del dopo guerra fredda”. Ovviamente Wolfowitz si astenne dall’elencare le tecniche più strane sviluppate da Alexander, il quale si era già congedato ed era passato a dirigere il Programma per le Armi non Letali del Los Alamos National Laboratory.
Nel 1990 il col. Alexander aveva pubblicato un libro intitolato “The Warrior Edge” (“La lama del guerriero”, nel senso del suo vantaggio o punto di forza) dove si va verso l’idea nietschiana del soldato-superuomo capace di scatenare la propria energia psichica. Su queste idee egli tenne già dei seminari, nel 1983, a cui parteciparono Albert Gore (poi senatore e vicepresidente), il gen. Max Thurmann e il gen. Stubblebine, che abbiamo già incontrato. Da allora, spiega Alexadner, lui e Al Gore sono rimasti grandi amici.
L’obiettivo del suo libro, scrive Alexander è “aprire la porta dello straordinario potenziale umano in ciascuno di noi. Per questo noi, come i governi nel resto del mondo, dobbiamo riconsiderare i metodi non tradizionali per intervenire sulla realtà. Dobbiamo aumentare la conoscenza del potenziale del sistema corpo/mente dell’individuo, la capacità di manipolare la realtà.”
Uri Geller non è stato l’unico ad essere “richiamato in servizio” dopo l’11 settembre. Anche Schoomaker, spiega Ronson, è stato riattivato all’inizio del 2004. Avrebbe tenuto una serie di incontri e “circolano voci che il gen. Schoomaker stia considerando di richiamare in servizio anche Jim [Channon] per creare un nuovo centro studi segreto concepito per incoraggiare l’esercito a pensare in termini sempre più diversi da quelli che vanno per la maggiore”.
Ronson arriva ad ipotizzare una riattivazione della Task Force Delta e questa sua ipotesi gli fu poi confermata per e-mail dallo stesso Channon il quale aggiunge che si parlava del centro studi “perché Rumsfeld ora è più aperto a contributi creativi nella guerra al terrorismo...”
Channon aggiunge: “L’esercito mi ha chiesto di tenere corsi ad un gruppo altamente selezionato di maggiori. Il First Earth Battalion è il manuale di base in questi corsi. Ne ho parlato alla presenza del gen. Pete Schoomaker ... Sono in contatto con gente che si trova o è appena rientrata dall’Afghanistan e dall’Iraq. Ho presentato dei piani per una exit strategy formulati sulla base del First Earth Battalion. Sono in contatto settimanale con un esponente del battaglione di controllo dello stress in Iraq, che si serve del mio manuale e lo usa per informare i suoi commilitoni su come contribuire al servizio...”

Chi scatenò “l’energia psichica” l’11 settembre?

Jon Ronson ha chiesto a Stuart Heller, grande amico di Jim Channon e di Marilyn Ferguson, chi potesse meglio di altri simboleggiare le idee del “First Earth Batallion” ed Heller ha risposto senza esitare: “Bert Rodriguez. E’ uno degli individui più spirituali che conosco, o meglio, spirituale è la parola sbagliata. E’ occultista. E’ come l’incarnazione vagante della morte. Può fermarti in lontananza. Può influenzare eventi psichici con la sua mente soltanto. Se ti afferra l’attenzione può fermarti senza toccarti”.
Jon Ronson passa quindi a spiegare che “nell’aprile 2001 Bert Rodriguez prese un nuovo allievo, Ziad Jarrah. Ziad si era semplicemente presentato all’ US 1 Fitness Center dicendo di aver sentito parlare molto bene di Bert. Perché Ziad avesse scelto Bert, tra tutti gli istruttori di arti marziali che popolano i litorali della Florida è oggetto di pura speculazione. Forse Bert aveva una reputazione unica come occultista che lo precedeva, o forse a motivo dei suoi collegamenti con i militari. Inoltre Bert una volta era stato l’istruttore del capo della sicurezza di un principe saudita. Forse sarà stato per questo”.
Ziad si presentò come uomo d’affari libanese che viaggiava molto e aveva bisogno di sapersi difendere. “Ziad mi piacque davvero”, ha poi raccontato Rodriguez a Ronson, “era molto umile, tranquillo, in ottima forma, molto diligente”. Gli insegnò “la presa alla gola e lo spirito del kamikaze. Hai bisogno di qualcosa per cui moriresti, un desiderio di farcela o morire”, ha raccontato Rodriguez, aggiungendo che per lui: “Ziad era come Luke Skywalker. Sai quando lui cammina sul sentiero invisibile? Ci devi credere che c’è, e se ci credi c’è davvero. Certo, Ziad ci credeva, era come Luke Skywalker”.
Rodriguez addestrò Ziad Jarrah per sei mesi, dandogli da leggere i suoi libri sul combattimento con il coltello, che Jarrah lesse insieme ad un amico, Marwan al-Shehhi, con il quale condivideva un appartamento del Panther Motel di Deerfield Beach.
L’11 settembre 2001 Ziad Jarrah prese il controllo del volo 93 della United Airlines che andò a schiantarsi in un campo della Pennsylvania. Marwan al-Shehhi comandò i dirottatori del volo 175 che colpì la Torre Sud del World Trade Center di Manhattan.

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[1] L'Iran Policy Committee è una formazione della galassia neo-con che 1) promuove Mujahideen-e-Khalq (MEK), formazione che figura sulla lista del Dipartimento di Stato delle Organizzazioni Terroristiche Internazionali (avendo assassinato diversi funzionari militari USA in Iran); 2) pretende che gli Stati Uniti compiano azioni militari per imporre un "cambiamento di regime" A Teheran. Questo comprende anche la richiesta di bombardamenti massicci dei presunti laboratori militari segreti in cui l'Iran lavorerebbe alal bomba atomica e un blocco navale dello stretto di Hormuz.

[2] La Benador Associates è un'impresa di pubbliche relazioni di New York che fa capo alla peruviana Eleana Benador, attiva nella rivista di propaganda anti-islamica Middle East Qarterly pubblicata dal Foreign Policy Research Institute (FPRI), centro studi diretto da Daniel Pipes. I finanziamenti di questa operazione provengono dalla Smith Richardson Foundation, dalla Bladley Foundation, dalla Olin Foundation e la Scaife Family Foundation. Tra i clienti della Benador figurano James Woolsey, Richard Perle, Michael Ledeen e Laurie Mylroie, tutti esponenti di spicco del tempio neoconservatore, l'American Enterprise Institute (AEI), e poi Khidir Hamza, un iracheno che saltò il fosso e va dicendo che il suo paese ha la bomba nucleare.