Il mondo è scivolato in un nuovo girone di conflitti armati. Dopo le aggressioni in Irak e nei Balcani, ciò che a partire dall'estate sta avvenendo in Indonesia, in Asia Centrale e nella regione caucasica, insieme allondata di terrore che ha scosso la Russia, costituisce un livello qualitativo nuovo di destabilizzazione di portata globale
Solidarietà sostiene che cè una coordinazione, una "stanza dei bottoni", dove i conflitti strategici, sia quelli condotti sotto le "sacre bandiere" dellONU e della NATO sia quelli condotti con il terrorismo cieco, vengono innescati e manipolati.
Zbignew Brzezinski, che fu il consigliere di sicurezza nazionale USA del Presidente Carter, è il più noto esponente attuale del pensiero geopolitico. È lautore del libro "The Grand Chessboard" di cui ha recentemente riproposto il contenuto in una serie di articoli sulla rivista Foreign Affairs.
La geopolitica risale allInghilterra di Edoardo VII ed ha i suoi massimi luminari nellinglese Halford Mackinder e nel tedesco Karl Haushofer. Con quelle dottrine lInghilterra ha orchestrato la Prima e la Seconda guerra mondiale per impedire che il continente eurasiatico si integrasse e desse vita ad un decisivo sviluppo economico mondiale.
Già negli anni di Carter, Brzezinski si fece promotore della teoria dellArco di Crisi, cioè la destabilizzazione di tutti i paesi che vanno dal vicino allestremo oriente tramite conflitti etnico-religiosi o dispute territoriali. Allora la scusa con cui ci si riprometteva di perseguire questa strategia era quella di "lavorare ai fianchi" limpero sovietico. Oggi la razionalizzazione in voga è la teoria sui "conflitti di razze e di religioni" di Samuel Huntington.
LEIR ha prodotto diversi studi sulle teorie di Brzezinski mettendo anche in luce i suoi interessi personali nelle compagnie petrolifere che contano di appropriarsi degli enormi giacimenti dellAsia Centrale.
Lyndon LaRouche ha in diverse occasioni denunciato la follia geopolitica in quanto comporta il rischio sempre più concreto di un nuovo conflitto mondiale ribadendo questo suo monito in una dichiarazione sulla crisi di Timor Est .
Sul piano politico e diplomatico, a tessere le trame di Brzezinski cè la sua discepola Madeline Albright, il segretario di Stato USA che notoriamente segue unimpostazione tuttaltro che "in sintonia" con i propositi politici di un Presidente Clinton ormai debilitato da scandali e "veleni".
A Washington è risaputo che la Albright sia convinta che gli avvenimenti che scuotono i Balcani, lIndonesia, la Russia, ecc. costituiscano una opportunità unica per la realizzazione di una globale "comunità di democrazie", unespressione in cui riassume il suo programma politico. In realtà è solo un eufemismo dietro cui si cela il programma di interventi illimitati da parte dellalleanza tra USA, Inghilterra e altri paesi del Commonwealth negli affari di qualsiasi stato nazionale.
Questa formula, secondo alcuni osservatori qualificati, rappresenta una tarda riedizione del programma "Progetto Democrazia" della politica estera e di sicurezza dellepoca Reagan-Bush. Si trattava di un programma in cui la "democratizzazione a tutti i costi" serviva in realtà a giustificare i traffici di armi in cambio di droga dellIran/Contras, gestiti direttamente da Bush (senior). In quel progetto la Albright ricoprì un ruolo notevole con un incarico ufficiale. Per questo rinnovato Progetto Democrazia, sotto il nome di "comunità di democrazie", la Albright starebbe attualmente mobilitando tutta una serie di organizzazioni non governative, le NGO.
Chi si sforza di individuare i fili tra burattini e burattinai dovrebbe leggere il libro di Jim Huntley "Pax Americana", pubblicato nel 1998, in cui si auspica la costituzione di una "unione di democrazie" sotto una preminenza americana, ovviamente solo nominale. Si dice infatti che il libro avrebbe affascinato la Albright al punto da farne la sua bandiera e il suo programma. Lautore è un professore ultrasettantenne che ha insegnato per tanti anni allAtlantic College del Galles, università nota per linfluenza che vi ha per lungo tempo esercitato lord Louis Mountbatten, esponente di spicco della famiglia reale inglese.
Il libro è dedicato a Clarence Streit, uno dei pochissimi americani ammessi nel "The Milner Group", centro ristretto di coordinamento dellintera Tavola Rotonda londinese. Streit gestiva lorganizzazione delle borse di studio Rhodes grazie alle quali gli americani più "idonei" venivano fatti studiare a Oxford, secondo i precetti stabiliti dal massimo fautore dellimperialismo inglese Cecil Rhodes.