Dal 28 novembre al 4 dicembre è stata in visita a Roma Amelia Boynton Robinson, la 94enne eroina del movimento per i diritti civili degli afro-americani, medaglia doro Martin Luther King, nonché vicepresidente dello Schiller Institute negli Stati Uniti e presidente donore del Movimento internazionale per i diritti Civili Solidarietà.
Il suo messaggio al Parlamento Italiano ed Europeo, dove è stata ricevuta, ai partiti politici con cui si è incontrata, tra cui il gruppo parlamentare DS e il gruppo giovanile della Margherita, a cui si è unito anche Francesco Rutelli, ed ai mezzi dinformazione che hanno riferito della sua visita a cui è stato molto chiaro: “questa guerra è illegale, non è voluta dal popolo americano, ma da un gruppo al potere intorno al vicepresidente Dick Cheney, che lha imposta facendo ricorso a menzogne e false prove. LItalia può aiutare lAmerica a far dimettere Dick Cheney ritirando le proprie truppe dallIraq, e questo darà un chiaro segnale al Presidente Bush”. Quanto a Bush, nellincontro al Parlamento Europeo, con Lucia Annunziata e il Sen. Michele Lauria, lha definito un presidente “selected, not elected”, selezionato e non eletto, ricordando non soltanto gli enormi finanziamenti ricevuti dalle grandi corporations, ma anche la soppressione del voto dei neri messa in rilievo da uninchiesta del Congresso USA. “Bush è stato scelto perché era un donnaiolo, uno che beveva e si drogava, quindi poteva facilmente essere manipolato, così come ha fatto Cheney programmando non soltanto la guerra in Iraq, ma anche contro lIran, la Siria ed altri paesi. Ed è grazie a LaRouche ed al suo movimento giovanile, che ha distribuito a Washington, al Congresso, al Senato, al Pentagono, ovunque, milioni di pamphlet denunciando Cheney e questa guerra illegale, oggi abbiamo una possibilità concreta di cambiare politica. Vi imploro dunque: ritirate le vostre truppe, e aiutate la vera America, quella di Martin Luther King, quella di LaRouche, a ritrovare la sua anima”.
Il 29 novembre Amelia Robinson è stata ricevuta dal vicepresidente della Camera dei Deputati Alfredo Biondi, insieme a una delegazione di donne di DS (vedi qui), guidata dallon. Silvana Pisa, a Paolo Raimondi e Liliana Gorini, rispettivamente presidente e vicepresidente del Movimento Solidarietà, e da Marguerite Lottin, presidente dellAssociazione Interculturale Griot, e rappresentante del voto per gli immigranti. Dopo averle dato il benvenuto a Roma ed alla Camera dei Deputati, il Presidente Biondi ha apprezzato molto le sue “bellissime parole”, quando Amelia ha ricordato che fin da bambina è sempre stata “cieca di fronte al colore della pelle” ed ha sempre cercato piuttosto la bellezza che sta dentro ciascun essere umano sulla terra. Biondi le ha donato un libro su Palazzo Montecitorio e Bernini, e uno scialle. Subito dopo la rappresentante della “vera America”, come lha giustamente definita lon. Silvana Pisa, ha incontrato, nella Sala Berlinguer, le donne parlamentari DS, alle quali cui si è presto unito anche il capogruppo ed ex Presidente della Camera Luciano Violante. Nel presentarla, lon. Elena Montecchi ha ricordato che già conosceva LaRouche dagli Stati Uniti: “passo un mese ogni anno negli Stati Uniti e durante la campagna elettorale del 2004 mi sono imbattuta nella campagna di LaRouche e nella propanda per la nuova Bretton Woods che facevano i suoi militanti del movimento giovanile in ogni università”.
“Questa guerra non è una guerra voluta dagli Stati Uniti” ha detto Amelia Robinson alle donne DS “ma da un sistema che lha provocata, ed ecco perché stiamo lavorando per costringere alle dimissioni il vicepresidente Cheney. Aver lavorato con Martin Luther King negli anni Sessanta, allepoca in cui ci battemmo per il diritto di voto degli afro-americani, e lavorare oggi con LaRouche mi dà la forza di continuare a battermi per la giustizia e per la pace. Sono una donna orgogliosa del mondo”.
Prima di incontrare anche la Sinistra Giovanile, il gruppo giovanile dei DS, Amelia ha fatto tappa ad una conferenza organizzata da Articolo 21 (vedi qui) e da Il Manifesto per presentare il filmato di RaiNews24 sulluso del fosforo bianco nella battaglia di Fallujah. Il direttore del Manifesto Gabriele Polo le ha chiesto come vengono viste queste rivelazioni negli Stati Uniti. “Non ho visto il filmato alla TV americana, ma so di una nota dellUPI che rivela come a Fort Garden, in Georgia, 80 soldati americani reduci dalla guerra in Iraq, e con problemi fisici e mentali, vengono tenuti in una baracca senza assistenza medica, forse per nascondere le vere conseguenze della guerra anche sui nostri soldati”. Anche allincontro organizzato dalla Sinistra Giovanile Amelia ha avuto occasione di parlare delle sue battaglie in Alabama, iniziate 30 anni prima che arrivasse Martin Luther King, quando lei e suo marito insegnavano alla gente di colore a registrarsi come elettori, ma anche della sua battaglia nellAmerica odierna, con il movimento giovanile di LaRouche (LYM). Molti giovani, dopo averle fatto numerose domande sugli Stati Uniti, si sono messi in fila alla fine per ottenere un autografo sulla sua autobiografia (Un Ponte sul Giordano: la mia lunga marcia con Martin Luther King, edizioni Palomar, Bari, 15 Euro).
“Un Ponte sul Giordano” è stato presentato il giorno dopo al Campidoglio, da Maurizio Bertolucci, presidente della Commissione Consiliare Diritto al Voto degli Stranieri, Franca Eckert Coen, consigliera delegata del sindaco Veltroni alle Politiche della Multietnicità e Bernardino Gasparri, presidente della Commissione Consiliare Permanente Politiche Sociali, che ha letto alcune pagine dellautobiografia citando anche il discorso sullimmortalità di Martin Luther King pronunciato da LaRouche a Talladega, in Alabama qualche anno fa. Bartolucci ha partecipato anche ad un incontro con Amelia Robinson organizzato dal Liceo Eugenio Montale, a cui erano presenti 500 studenti. Amelia Robinson ha celebrato il 50esimo anniversario dellevento della sua grande amica Rosa Parks sullautobus di Montgomery, Alabama, quando il 1 dicembre 1965 rifiutandosi di alzarsi per lasciare il posto a un bianco, secondo le leggi segregazioniste, diede vita alla protesta che portò alla nascita del movimento di Martin Luther King. Anche il Dipartimento Comunicazioni dellUniversità Roma Tre ha invitato Amelia a parlare della sua storia, e delle sue battaglie odierne, presentata da Nella Condorelli di Articolo 21.
Non sono mancati gli incontri politici, al Congresso Regionale di DS, a cui Amelia ha portato il saluto della “vera America” poco prima del discorso finale di Luciano Violante, e nella sede nazionale della Margherita, dove si è incontrata col gruppo giovanile. Unora dopo si è unito a loro anche Francesco Rutelli, che ha accompagnato Amelia Robinson alla sua conferenza stampa sul Partito Democratico in Italia, in cui ha incontrato anche delegati da altri paesi, tra cui una congressista democratica della California che la conosceva bene di fama. Della visita hanno riferito lUnità, Il Manifesto, la ADN kronos e Yahoo news. Rai 2 Nettuno manderà in onda prima della fine dellanno un lungo ritratto su questa donna straordinaria, che da 80 anni si batte per i diritti fondamentali, tra cui il diritto al voto, allo sviluppo economico ed alla pace, e pur essendo vicina ai 95 anni dimostra più energia, entusiasmo e lucidità di molti politici più giovani di lei.