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Si smonta la furia privatrizzatrice di Bush contro la Social Security

Una serie di conferenze tenutesi a fine marzo lascia ipotizzare che forse Bush finirà per rimettere nel cassetto il progetto di privatizzare le pensioni degli americani. Le reazioni più dure provengono dalla stessa base conservatrice del partito.
L'esempio migliore è senz'altro un incontro all'American Enterprise Institute (AEI), una delle massime roccaforti del pensiero neo-con, che nel 2003 Bush definì, tra il serio e il faceto, "la mia base". Fatto sta che furono 23 gli aderenti dell'AEI cooptati nell'amministrazione Bush.
Il 29 marzo 2005, invece, ad una conferenza all'AEI, Bush si è accorto come la diserzione serpeggi in questa sua "base", a motivo della politica della Casa Bianca sulla Social Security.
Lo stesso giorno il Washington Post riferiva come "l'intelligentzia conservatrice" si sia schierata contro Bush sulla privatizzazione delle pensioni, perché non vede nella riforma proposta i tagli profondi ritenuti necessari, e ritiene che Bush finirà davvero per istituire una "previdenza integrativa", come ha talvolta detto, senza riuscire a dirottare a Wall Street le entrate del fondo pensionistico pubblico.
Il discorso principale alla conferenza del 29 marzo è stato pronunciato da Alex Pollack, "esperto finanziario" dell'AEI. Pollack ha definito il piano di Bush "completamente confuso e addirittura preoccupante". Ha poi detto di avere un suo piano semplice e sicuro. Secondo Pollack il Tesoro dovrebbe prendere il surplus dei contributi pensionistici e restituirlo ai contribuenti sotto forma di "Titoli del tesoro garantiti dall'inflazione" (TIPS), in modo che ciascuno si faccia il suo conto privato. Così si eliminerebbe il fondo fiduciario e si taglierebbero decisamente le pensioni di tutti.
Il piano di Pollack ha riscosso l'approvazione di Alan Meltzer, astro economico dell'Hoover Institution, che si è poi esibito in una critica all'inconcludenza di Bush, alla "politica monopolistica" della potente associazione dei pensionati AARP, all'avidità del Congresso e alla stupidità della popolazione americana. Anche Ronald Penner, dell'Urban Institute, ha criticato il piano di Bush, affermando: "Non credo che il piano del presidente potrebbe mai funzionare".
Il 30 marzo Bush si è recato nello Iowa, , accompagnato dal senatore repubblicano dello stato Charles Grassley, per fare propaganda al suo piano di privatizzazione previdenziale. Invece di sostenere il presidente però, il sen. Grassley, a cui in qualità di presidente della Commissione Finanze del Senato compete la stesura del disegno di legge per modificare la Social Security, si è limitato a dire che in effetti è ora di fare qualcosa per le pensioni: "Siamo daccordo su un piano di massima, siamo d'accordo che occorre fare qualcosa per garantire la Social Security ai nostri figli ... ed evitare di fare qualcosa non è ammissibile".
Con Bush c'era anche l'on. Jim Leach, eletto nella circoscrizione visitata dal Presidente. La radio NPR ha riferito che dopo 15 incontri con gli elettori nella sua circoscrizione, Leach ha commentato di non aver riscontrato alcun sostegno al piano del presidente, e per questo motivo lui non lo sostiene.


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