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Chi sono i "piratizzatori"
Dallo Strategic Alert dell'EIR del 20 gennaio
Stephen Moore è uno dei promotori della riforma previdenziale mirante a riversare fondi pubblici su Wall Street. In una intervista al Washington Post del 1 gennaio ha spiegato come lancerà una campagna molto costosa: "occorrerà spendere dai 50 ai 100 milioni di dollari per convincere la gente che occorre l'approvazione di questa legge. Costerà molto perché è la lotta per la politica pubblica più significativa degli ultimi 25 anni". C'è anche chi parla di spendere fino a 250 milioni.
Al centro di quest'apparato che non bada a spese figura la Mont Pelerin Society. Fondata nel 1947 da quelle famiglie olimpiche che avevano dato vita ai movimenti fascisti nel periodo tra il 1921 e il 1945, la Mont Pelerin continua a promuove il fascismo economico secondo le ricette di Friedrich von Hayek e Milton Friedman. Questi sono gli stessi ambienti che hanno promosso la dittatura cilena di Pinochet, che oggi è il modello per i privatizzatori delle pensioni. Il telecomando delle operazioni cilene fu tenuto soprattutto da George Shultz.
Gli ingranaggi principali di questa macchina infernale sono:
* Il Cato Institute. Fondato nel 1977 a Washington, è diretto da William Niskanen e Edward Crane. Forte dei finanziamenti di Wall Street, il Cato è impegnato soprattutto a promuovere la speculazione. Ha sostenuto campagne come quella per la deregulation che ha rovinato le compagnie aeree e il sistema ferroviario USA; sostiene apertamente la legalizzazione di cocaina ed eroina (il suo vice presidente David Boaz è tra i dirigenti della Drug Policy Foundation).
Nel 1995 il Cato ha dato vita al Project on Social Security Choice, il progetto per privatizzare le pensioni. Co-presidente di questo progetto è Jose Pinera, il principale artefice della privatizzazione delle pensioni realizzata in Cile dalla dittatura di Pinochet nel 1981.
La proposta del Cato è nota come la "soluzione del 6,2%". Il 6,2% dei versamenti dovrebbe essere affidato ad un fondo di Wall Street, che si appropria subito del 10-20% in imposte e onorari, e scommette il resto sui mercati finanziari, soprattutto quelli azionari, nel disperato tentativo di tenerli a galla. Il progetto del Cato è finanziato soprattutto da JP Morgan Chase, Citibank, American Express e Fidelity Investments.
* Il Club for Growth. Fondato come filiazione del Cato Institute nel 1999, si occupa soprattutto di finanziare i candidati al parlamento della destra conservatrice, solitamente su indicazione di Tom DeLay, capogruppo parlamentare repubblicano. Il Club spenderà circa 15 milioni nella campagna per privatizzare la Social Security. Il fondatore è il già menzionato Stephen Moore, che è stato direttore della "politica fiscale" del Cato. Tra i suoi principali esponenti ci sono Art Laffer, assistente di Shultz nelle amministrazioni Nixon e Ford, Lawrence Kudlow della banca Bear Stearns, in odore di riciclaggio di narcodollari, Brent Bozell, imparentato con Willam F. Buckley e attivo nel sottobosco dell'intelligence.
* La National Review, famosa rivista della destra conservatrice fondata negli anni Cinquanta da Willian F. Buckley. E' la tribuna del Club for Growth.
* FreedomWorks. I suoi co-presidenti sono:
Dick Armey, capogruppo repubblicano tra 1995 e 2002 è stato uno dei massimi esponenti della "Rivoluzione Conservatrice" e dell'iniziativa per l'impeachment di Clinton. Ha promosso la carriera di una serie di conservatori a cominciare da Stephen Moore.
C. Boyden Gray. E' l'erede delle fortune della R.J. Reynolds tobacco. Suo padre fu consigliere del presidente Eisenhower e lui è stato consigliere di Bush senior alla Casa Bianca. In tale veste ha personalmente diretto la persecuzione giudiziaria ai danni di Lyndon LaRouche.
Jack Kemp, seguace dell'economista della Mont Pelerin Robert Mundell. Kemp è stato al parlamento per nove legislature occupandosi di promuovere le misure di Mundell, in particolare la Kemp-Roth Act del 1981, legge a cui si deve la crescita sempre maggiore del deficit del bilancio.
Nella stessa galassia operano: l'Institute for Policy Innovation, l'Hoover Institution for War, Peace, e l'Americans for Tax Reform.
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