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Fischi per Bush al Congresso

La riforma previdenziale è stata il tema centrale del discorso sullo Stato dell'Unione pronunciato dal presidente americano il 2 febbraio. Bush ha affermato che la Social Security è "diretta verso la bancarotta". Chi ha più di 55 anni non rischia di subire le conseguenze di tale "bancarotta" mentre "per i lavoratori più giovani il sistema della Social Security presenta problemi seri che diventeranno più gravi col passare nel tempo ... Entro il 2042 l'intero sistema sarà esausto e in bancarotta". Senza una "riforma" subito, ha sentenziato Bush, "le soluzioni che restano sono un drastico aumento delle tasse, un vasto indebitamento, o tagli improvvisi e profondi nei benefici della Social Security", cioè un decurtamento delle pensioni.
Bush è passato quindi a presentare la sua "riforma", che consiste essenzialmente nei conti privati, i cosiddetti Personal Retirement Accounts: "Il vostro denaro aumenterà, nel tempo, più di quanto il sistema attuale può offrire", ha affermato. "Noi garantiremo che i vostri guadagni non saranno fagocitati dalle commissioni di Wall Street e che disporrete degli strumenti adeguati per proteggere i vostri investimenti dalle improvvise oscillazioni del mercato".
Dopo il discorso sullo Stato dell'Unione, Bush ha iniziato un tour in quattro stati -- Nebraska, Arkansas, North Dakota, Florida e Montana -- per fare propaganda alla sua "riforma" previdenziale. Nel fine settimana che ha preceduto il discorso del 2 febbraio, dirigenti e parlamentari repubblicani si erano incontrati al Greenbrier Resort per definire le strategie necessarie per "convincere" i repubblicani recalcitranti a sostenere la riforma pensionistica di Bush.

... ed è accolto da fischi al Congresso

Quando Bush ha cercato di presentare un quadro disperato della situazione della Social Security, non ha riscosso nessun applauso ma ha raccolto solo dei fischi e dei "no". Bush è rimasto visibilmente interdetto e i repubblicani hanno dovuto faticare qualche minuto prima di riprendere a sostenerlo con gli applausi di circostanza. La protesta dei parlamentari non ha precedenti in tutta la storia dei discorsi sullo Stato dell'Unione.
Secondo Lyndon LaRouche è evidente che George Shultz stia forzando la mano su Bush e Cheney, affinché si spiccino ad eseguire a tappe forzate gli ordini provenienti da quegli strati dell'establishment finanziario che vedono nei fondi della Social Security l'unica alternativa al prosciugamento dei capitali stranieri disponibili sul mercato finanziario USA.
Mentre Bush e Cheney si sono avviati in quella che appare sempre più come una trappola, i democratici cominciano a manifestare segni di resistenza effettiva. "Sarà una battaglia brutale", ha commentato LaRouche. Lo stratega della Casa Bianca Karl Rove si rende perfettamente conto che Bush e Cheney sono finiti se escono sconfitti dall'impresa di privatizzare le pensioni: perderanno il controllo sia sul partito repubblicano che sulla sua rappresentanza al Congresso.
I parametri che definiscono questo scontro sono la necessità di una nuova Bretton Woods e il precipitare della crisi finanziaria e monetaria. Il 3 febbraio il capogruppo democratico al senato Harry Reid, tre altri senatori democratici e l'indipendente Jim Jeffords hanno parlato al Franklin D. Roosevelt memorial di Washington. Il sen. Schumer ha affermato che la "riforma" di Bush "non onora di certo la grande personalità a cui è dedicato questo monumento, Franklin D. Roosevelt, l'architetto del più importante programma americano del ventesimo secolo". Jeffords ha notato che in quegli stessi giorni ricorreva il sessantacinquesimo anniversario del primo assegno emesso dalla Social Security. 65 anni fa "Hitler e Stalin erano a cavalcioni della Polonia e la Francia cadde pochi mesi dopo. La Depressione c'era già da dieci anni e la disoccupazione era ancora quasi al 15 per cento. Se Roosevelt poté istituire la Social Security in una situazione del genere non c'è ragione per non poterla rafforzare oggi", ha detto Jeffords.
Reid ha criticato il presidente Bush accusandolo di fuorviare la popolazione americana in merito ai suoi piani per la Social Security. Mentre i democratici sono pronti a lavorare insieme all'amministrazione per "rafforzare la Social Security", ha spiegato Reid, ridurre i benefici e aggiungere al debito federale le migliaia di miliardi di dollari che occorrono per creare i "conti privati" sono decisioni che i democratici combatteranno fino in fondo. Bush deve "abbandonare l'obiettivo di ridurre drasticamente i benefici e di aumentare paurosamente il debito". Questo è anche il contenuto di una lettera che lo stesso Reid ha inviato a Bush, sottoscritta insieme a 42 colleghi democratici e a Jeffords. I senatori democratici che non l'hanno firmata sono solo due. Il 1 gennaio Reid aveva detto chiaro e tondo: "Il presidente Bush deve scordarsi di privatizzare la Social Security, non ci riuscirà".


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