ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

ECONOMIA

   

 

  

La Nuova Bretton Woods in breve

Helga Zepp-LaRouche rilancia l'appello per una commissione ad hoc per la Nuova Bretton Woods (maggio 2006)

L’America Latina propone la Nuova Bretton Woods all’Assemblea Generale dell’ONU

Adesioni da tutto il mondo al Comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods (maggio 2005)

La Camera dei Deputati approva la mozione per la nuova Bretton Woods (6 aprile 2005)

Dibatto alla Camera sulla nuova Bretton Woods (marzo-aprile 2005)

Mozioni parlamentari all’inizio del 2004

Mozione Peterlini al Senato per la Nuova Bretton Woods 

Unanimità del parlamento italiano per la Nuova Bretton Woods

Il testo della risoluzione

Prime reazioni internazionali

Nuovo appello per un Comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods

I grandi passi della Nuova Bretton Woods

Eneas Carneiro al parlamento brasiliano stravince con il programma di LaRouche

LaRouche negli Emirati Arabi e a São Paulo

Senatori italiani : risolvere la crisi argentina con la Nuova Bretton Woods

Crollano i mercati finanziari torniamo a BrettonWoods!

Commercio senza valuta ma con un paniere di merci

Comitato ad Hoc per una nuovaBretton Woods

A Chiang Mai il primo polo della sopravvivenza

  

Appello per un Comitato Ad Hoc per una Nuova Bretton Woods

Facendo seguito ad appelli precedenti, dal 1997 al 2000, con cui migliaia di personalità da tutto il mondo, tra cui ex capi di stato, parlamentari, sindacalisti, imprenditori, giuristi ed economisti hanno chiesto a viva voce la riorganizzazione del sistema finanziario mondiale, Helga Zepp LaRouche, presidente dello Schiller Institute, ha lanciato il 5 maggio 2006 un nuovo appello, che circola in tutto il mondo e sarà pubblicato con i nomi dei firmatari su Internet e in vari giornali.

“La truffa compiuta dalla gestione uscente della Federal Reserve USA di Alan Greenspan, nascondendo le cifre M3 [il volume monetario, di cui la Fed non rende più disponibili i dati al pubblico - Ndr] evidentemente è tesa a nascondere il fatto che l'accelerazione dell'aumento dei prezzi delle materie prime più importanti ripercorre la stessa curva iperinflazionaria che afflisse la Germania di Weimar nella seconda metà del 1923.
Facendo il confronto tra la l'accelerazione dell'aumento dei prezzi delle principali materie prime e l'impennata dei prezzi nella Germania del 1923, si può concludere che con tutta probabilità, ferme restando le attuali politiche vigenti negli USA e in Europa, il sistema mondiale potrebbe raggiungere la fase di collasso non più tardi del settembre 2006, e forse anche prima”.

Così scrive l'economista e leader democratico americano Lyndon LaRouche in una dichiarazione del 20 aprile. Quando LaRouche pubblica un pronostico economico, generalmente gli esperti economici e finanziari in tutto il mondo prestano la massima attenzione, perché le sue analisi economiche si sono dimostrate giuste negli ultimi decenni, mentre i suoi critici si sono screditati.
Questa volta la sua valutazione ha lasciato di stucco il mondo politico di Washington e di altre capitali, perché il parallelo tra l'accelerazione dei prezzi delle principali materie prime e l'iperinflazione del 1923 è così ovvio, che non funzionano più i normali meccanismi per tenere nascosta la realtà.
Le banche centrali sono di fronte ad un dilemma insolubile: se si atterranno alla politica seguita da Greenspan negli ultimi 19 anni, ovvero una politica di continua espansione della liquidità dovuta ai derivati finanziari ed alla speculazione di hedge funds e private equity funds, esploderanno i prezzi del petrolio e delle materie prime. Se tenteranno di ridurre tale liquidità, come stanno facendo adesso abbandonando lo yen carry trade ed aumentando i tassi di interesse, cominceranno a scoppiare le bolle speculative, come sta accadendo negli Stati Uniti con la bolla immobiliare.
Sia che si verifichi un crollo iperinflazionistico del sistema finanziario mondiale come nel novembre 1923, oppure un'esplosione a catena delle bolle - quelle immobiliari, quella dei mercati azionari, e poi ancora gli hedge funds, i fondi pensioni, i private equity funds e le banche - le conseguenze per la popolazione mondiale sarebbero catastrofiche. Le più colpite saranno gli strati più poveri della popolazione mondiale, mentre la classe media verrà privata di tutti i suoi risparmi. Se lo stato non sarà più in grado di finanziare i propri obblighi verso la società, essa rischierà di precipitare nel caos. Il risultato sarebbero nuovi secoli bui.
Per impedire danni irreparabili alla popolazione, provocati da un collasso incontrollato del sistema finanziario mondiale, i firmatari di questo appello chiedono l'immediata convocazione di una conferenza internazionale di emergenza, che dia vita ad un nuovo sistema finanziario globale nella tradizione del sistema di Bretton Woods promosso da Franklin Delano Roosevelt nel 1944.
I firmatari indicano inoltre che il Parlamento italiano ha ripreso la proposta di LaRouche, nella mozione approvata alla Camera dei Deputati il 6 aprile 2005, che “impegna il governo ad attivarsi nelle competenti sedi internazionali per costruire una nuova architettura finanziaria finalizzata ad evitare futuri crac finanziari ed il ripetersi di bolle speculative e quindi orientata al precipuo obiettivo di sostenere l'economia reale e a intraprendere tutte le iniziative necessarie per arrivare al più presto, insieme alle altre nazioni, alla convocazione di una conferenza internazionale a livello di capi di stato e di governo simile a quella tenutasi a Bretton Woods nel 1944 per definire globalmente un nuovo e più giusto sistema monetario e finanziario. (1-00320)”.

La necessità di tale riorganizzazione è ancor più urgente oggi di allora, ma oggi vi sono anche più opportunità per realizzarla. Questo per un'ironia della storia. Quando l'Unione Sovietica cominciò a sgretolarsi nel 1991, i neoconservatori nell'amministrazione del Presidente Bush padre decisero di trasformare la repubblica americana in un impero, secondo i principii del “Project for a New American Century”. Questa dottrina della forza si fondava sul presupposto che a nessuna nazione, o gruppo di nazioni, sarebbe stato permesso di minacciare la posizione dominante degli Stati Uniti, in termini politici, economici e militari.
Tuttavia l'unilateralismo del regime neoconservatore di Bush e Cheney, con la sua politica delle guerre permanenti e dei cambiamenti di regime, ha avuto l'effetto di accelerare la cooperazione tra le nazioni dell'Eurasia e dell'America Latina, in un processo che avrebbe altrimenti richiesto decenni. Capi di stato di importanti paesi hanno messo in chiaro che avrebbero difeso il bene comune della loro popolazione dallo strapotere delle istituzioni finanziarie legate alla globalizzazione. E' aumentata dunque l'opportunità di mettere all'ordine del giorno la questione di un nuovo ordine economico mondiale più giusto.
Eppure sarebbe un'illusione credere che la riorganizzazione del sistema finanziario mondiale ormai in bancarotta sia possibile senza, o contro, gli Stati Uniti. Per questo motivo i firmatari si dichiarano a favore della collaborazione con la “vera” America, nella tradizione della Rivoluzione Americana e della Dichiarazione di Indipendenza, l'America legata a nomi quali Alexander Hamilton, John Quincy Adams, Abramo Lincoln, Franklin D. Roosevelt e Martin Luther King, l'America che viene ispirata oggi da Lyndon LaRouche. Questa America entrerà a far parte di una nuova comunità di principii tra repubbliche sovrane, legata dagli interessi comuni per il genere umano.
Per correggere i fallimenti provocati dalla politica economica degli ultimi 40 anni, ma soprattutto da quando è stato abbandonato il sistema di cambi fissi per opera del Presidente Nixon nel 1971, dando vita alla globalizzazione ed al liberismo più sfrenati, dobbiamo attuare le seguenti misure:

La conferenza per una nuova Bretton Woods deciderà:

1. L'immediata attuazione di un sistema di cambi fissi.
2. Le misure necessarie a proibire la speculazione dei derivati finanziari che dovranno essere condivise dai governi
3. La riorganizzazione e in alcuni casi cancellazione dei debiti.
4. L'apertura di nuove linee creditizie, tramite l'elargizione del credito da parte dello Stato nella tradizione di Alexander Hamilton e del Sistema Americano di Economia Politica, che renderanno possibile il pieno impiego produttivo grazie ad investimenti nelle infrastrutture di base e nel rinnovamento tecnologico.
5. Il completamento del ponte di sviluppo eurasiatico, nucleo centrale della ricostruzione dell'economia mondiale, non solo renderà possibile un miracolo economico, ma diventerà anche la base di un sistema di pace per il XXI secolo.
6. Un nuovo “Trattato di Westfalia” garantirà l'accesso alle materie prime e alla possibilità di svilupparle a tutte le nazioni sulla terra per almeno 50 anni.

I firmatari sono del parere che il sistema della “globalizzazione” che ha esaltato gli aspetti più brutali del liberismo sfrenato, sia fallito economicamente, finanziariamente e moralmente. Al suo posto occorrerà tornare a mettere l'Uomo al centro dell'economia, e questa che dovrà prima di tutto essere al servizio del Bene Comune. Il nuovo ordine economico dovrà dunque garantire i diritti inalienabili a tutto il genere umano.

Firmato:

Helga Zepp LaRouche, presidente dello Schiller Institute