ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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La Nuova Bretton Woods in breve

Helga Zepp-LaRouche rilancia l'appello per una commissione ad hoc per la Nuova Bretton Woods (maggio 2006)

L’America Latina propone la Nuova Bretton Woods all’Assemblea Generale dell’ONU

Adesioni da tutto il mondo al Comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods (maggio 2005)

La Camera dei Deputati approva la mozione per la nuova Bretton Woods (6 aprile 2005)

Dibatto alla Camera sulla nuova Bretton Woods (marzo-aprile 2005)

Mozioni parlamentari all’inizio del 2004

Mozione Peterlini al Senato per la Nuova Bretton Woods 

Unanimità del parlamento italiano per la Nuova Bretton Woods

Il testo della risoluzione

Prime reazioni internazionali

Nuovo appello per un Comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods

I grandi passi della Nuova Bretton Woods

Eneas Carneiro al parlamento brasiliano stravince con il programma di LaRouche

LaRouche negli Emirati Arabi e a São Paulo

Senatori italiani : risolvere la crisi argentina con la Nuova Bretton Woods

Crollano i mercati finanziari torniamo a BrettonWoods!

Commercio senza valuta ma con un paniere di merci

Comitato ad Hoc per una nuovaBretton Woods

A Chiang Mai il primo polo della sopravvivenza

     
    [Solidarietà, anno XII n. 2, luglio 2004]


Mozioni parlamentari per la Nuova Bretton Woods

Tra febbraio e marzo 2004, le nuove iniziative alla Camera, al Senato e al parlamento di Strasburgo ispirate dalla proposta dell’economista LaRouche


Il 13 febbraio 2004 una nuova mozione per la riorganizzazione del sistema finanziario internazionale è stata presentata alla Camera dei Deputati. Prontamente riproposta al Senato da Oskar Peterlini, la mozione ha anche ispirato una iniziativa analoga promossa al parlamento europeo dall’on. Cristiana Muscardini.
La mozione alla Camera ha raccolto il sostegno di 50 deputati dell’intero arco parlamentare, soprattutto quelli della Margherita, ma anche di alcuni partiti di governo. È stata presentata dall’on. Mario Lettieri, segretario della Commissione Finanze. Tra i firmatari l’on. Giovanni Bianchi, che promosse nel 2001 a Roma una conferenza con LaRouche affinché esponesse la sua proposta di riorganizzazione, la Nuova Bretton Woods, gli on. Antonio Maccanico, Nerio Nesi e l’ex sottosegretario agli Esteri Ugo Intini. Nella mozione, alla cui stesura ha contribuito il presidente del Movimento Solidarietà Paolo Raimondi, si legge:
“La Camera,premesso che:
“il recente crac della Parmalat, con un buco di 14,3 miliardi di euro ancora tutto da definire, rivela certamente una mancanza di strumenti efficaci e controlli su operazioni finanziarie e sui comportamenti dei vari attori della vita economica come possono essere le agenzie di certificazioni di bilancio, di rating, di consulenza, di collocamento di azioni e obbligazioni eccetera; ...
“le crisi finanziarie e bancarie suscitano diffuse preoccupazioni non solo tra i risparmiatori e le imprese serie, ma anche tra le classi dirigenti dei vari paesi interessati. C’è una crisi dell’intero sistema finanziario sempre più finalizzato alla pura speculazione. Si stima infatti che l’ammontare dell’intera bolla finanziaria, sommando titoli derivati e tutte le altre forme di debito esistente, sia intorno a 400.000 miliardi di dollari a fronte di un PIL mondiale di poco più di 40.000 miliardi di dollari;
“nel frattempo i dati più recenti riportati ufficialmente dalla Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea indicano non solo un aggravarsi del divario tra l’economia reale e quella puramente finanziaria, ma rivelano una vera e propria esplosione della bolla degli strumenti derivati. Infatti nel rapporto della BRI «Il mercato dei derivati OTC (Over The Counter) nella prima metà del 2003», pubblicato il 12 novembre 2003 si ammettono i seguenti valori nozionali dei derivati OTC in miliardi di dollari:
“giugno 2002: 127.500 dicembre 2002: 141.700 giugno 2003: 169.700;
“cioè un aumento di 42.000 miliardi di dollari in 12 mesi!;
“oltre alle principali banche italiane coinvolte nel caso Cirio e Parmalat, le tre banche americane interessate nella vicenda Parmalat la JP Morgan Chase, Bank of America e Citigroup sono da sole i massimi responsabi1i di questa crescita vertiginosa, come si evince anche dai report dell’istituto governativo americano Comptroller of the Currency: sempre a giugno 2003 la JP Morgan ha raggiunto il livello di 33.300 miliardi di dollari in derivati con un aumento di 4.500 miliardi in soli 6 mesi, la Bank of America ha raggiunto i 14.300 miliardi di dollari e la Citgroup 13.000 miliardi. Il che è una vera distorsione se si considera che PIL degli USA si aggira intorno agli 11.000 miliardi di dollari:
“impegna il Governo
“ad attivarsi nelle competenti sedi internazionali per costruire una nuova architettura finanziaria finalizzata ad evitare futuri crac finanziari ed il ripetersi di bolle speculative e quindi orientata al precipuo obiettivo di sostenere l’economia reale e a intraprendere tutte le iniziative necessarie per arrivare al più presto, insieme alle altre nazioni, alla convocazione di una conferenza internazionale a livello di capi di stato e di governo simile a quella tenutasi a Bretton Woods nel 1944 per definire globalmente un nuovo e più giusto sistema monetario e finanziano.
«Lettieri, Soro, Delbono, Tolotti, Widmann, Villani Miglietta, Rosato, Albertini, Morgando, Diana, Luigi Pepe, Damiani, Ostillio, De Brasi, Maccanico, Carbonella, Paola Mariani, Grandi, Pistone, Giovanni Bianchi, Giacco, Benvenuto, Piscitello, Camo, Realacci, Squeglia, Rocchi, Iannuzzi, Intini, Meduri, Santino Adamo Loddo, Boccia, Villari, Chianale, Siniscalchi, Sandi, Cusumano, Cennamo, Annunziata, Rotundo, Bonito, Buemi, Pennacchi, Fanfani, Tarantino, Rodeghiero, Angioni, Detomas, Nesi».

Senato

Nel presentare una simile mozione al Senato, insieme a 17 colleghi senatori di partiti diversi, il sen. Oskar Peterlini ha detto tra l’altro: “Chiediamo che il Governo italiano non si limiti a fare dichiarazioni in quest’Aula ... ma si attivi su base internazionale – perché il mondo finanziario è internazionale – per ristabilire finalmente con i paesi industrializzati in primo luogo ma anche con gli altri paesi del mondo un nuovo riassetto finanziario.
“... rivolgo questo appello conoscendo un po’ il settore e tutte le preoccupazioni che ci sono tra i piccoli risparmiatori e i lavoratori ma anche nel mondo economico, che richiedono uno sforzo del nostro Governo per una nuova Bretton Woods o comunque per un incontro mondiale per un riassetto dei mercati finanziari”.

Parlamento europeo

Anche grazie all’opera di denuncia ed informazione portata avanti dal Movimento Solidarietà, l’on. Cristiana Muscardini, deputata di Alleanza Nazionale al Parlamento Europeo, ha presentato il 23 marzo una Proposta di Risoluzione e una Interrogazione Scritta sollecitando la Commissione e il Consiglio Europeo a prendere urgentemente delle iniziative concrete per far fronte all’emergenza. La Proposta di Risoluzione dice:
“Il Parlamento Europeo,
“Visto il rapporto trimestrale della Banca dei Regolamenti Internazionali dell’8 marzo 2004,
“Considerato che, rispetto all’anno precedente, il volume totale delle operazioni (turnover) in strumenti finanziari derivati nel 2003 è aumentato del 26%, raggiungendo lammontare di 874 mila miliardi di dollari,
“Considerato che i contratti derivati Over The Counter (OTC) a giugno 2003 registravano in un solo anno un aumento di 42 mila miliardi, raggiungendo un valore nozionale di 170.000 miliardi di dollari,
“Costatando che l’attuale PIL mondiale corrisponde soltanto a 41 mila miliardi di dollari,
“Costatando che il totale delle operazioni mondiali commerciali nel 2003, è stato di 7.840 miliardi di dollari (6.270 per il commercio di beni e 1.570 per quello dei servizi),
“Considerando catastrofico l’enorme divario tra la bolla speculativa e l’economia reale, invita la Commissione e il Consiglio
“a informare il Parlamento su questa pericolosa crisi finanziaria e sui rimedi da adottare a livello internazionale,
“a presentare proposte per ridurre il divario denunciato e per evitare il rischio di un crac finanziario d’immense proporzioni.