ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

ECONOMIA

 

  

La Nuova Bretton Woods in breve

Helga Zepp-LaRouche rilancia l'appello per una commissione ad hoc per la Nuova Bretton Woods (maggio 2006)

L’America Latina propone la Nuova Bretton Woods all’Assemblea Generale dell’ONU

Adesioni da tutto il mondo al Comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods (maggio 2005)

La Camera dei Deputati approva la mozione per la nuova Bretton Woods (6 aprile 2005)

Dibatto alla Camera sulla nuova Bretton Woods (marzo-aprile 2005)

Mozioni parlamentari all’inizio del 2004

Mozione Peterlini al Senato per la Nuova Bretton Woods 

Unanimità del parlamento italiano per la Nuova Bretton Woods

Il testo della risoluzione

Prime reazioni internazionali

Nuovo appello per un Comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods

I grandi passi della Nuova Bretton Woods

Eneas Carneiro al parlamento brasiliano stravince con il programma di LaRouche

LaRouche negli Emirati Arabi e a São Paulo

Senatori italiani : risolvere la crisi argentina con la Nuova Bretton Woods

Crollano i mercati finanziari torniamo a BrettonWoods!

Commercio senza valuta ma con un paniere di merci

Comitato ad Hoc per una nuovaBretton Woods

A Chiang Mai il primo polo della sopravvivenza



[Solidarietà, anno X n. 3, novembre 2002]


Il testo della risoluzione finale approvata il 25 settembre alla Camera dei Deputati

La Camera,
premesso che:

il crescendo delle crisi finanziarie e bancarie – a partire da quelle del 1997 in Asia, Russia e America Latina, fino al più recente crollo della new economy in Usa, alla gigantesca crisi bancaria giapponese in corso e alla bancarotta dell’Argentina – non può che impensierire le popolazioni, le classi dirigenti, le imprese, gli investitori e i risparmiatori, in quanto non si tratta di una serie di casi isolati, ma costituisce piuttosto la manifestazione di una crisi dell’intero sistema finanziario caratterizzato dalla speculazione che ha raggiunto la vetta dei 400.000 miliardi di dollari (di cui 140.000 solamente negli Usa), in rapporto ad un prodotto interno lordo mondiale di circa 40.000 miliardi di dollari, e questo divario è andato accentuandosi soprattutto negli ultimi anni;
tra Italia ed Argentina esistono, oltre ad un rapporto di partenariato strategico da cui discendono particolari doveri di cooperazione; fortissimi vincoli culturali in ragione della storia comune condivisa da generazioni di italiani emigranti e, da ultimo, di processi formativi congiunti scaturiti con le numerose cooperazioni interuniversitarie tra i nostri due paesi;
il Governo italiano è già intervenuto tempestivamente per sostenere l’economia argentina reinserendo il paese tra i beneficiari del fondo italiano per la cooperazione allo sviluppo, potenziando il personale degli uffici consolari e diplomatici in Argentina, intervenendo a favore delle piccole e medie imprese italiane, favorendo, d’intesa con le organizzazioni non governative presenti in Argentina, iniziative miranti a mitigare gli effetti della crisi sulle fasce sociali più deboli, e facendo fronte all’emergenza sanitaria con l’invio di medicinali e altre forniture di servizi sanitari;
impegna il Governo
a proseguire nell’azione già intrapresa per favorire l’individuazione di una soluzione alla crisi economica, finanziaria e sociale dell’Argentina, anche in considerazione della significativa presenza di cittadini italiani e di origine italiana, con particolare riferimento alle fasce di popolazione maggiormente disagiate;
ad utilizzare a tale proposito tutti gli strumenti di cui dispone, ed in primo luogo quello della cooperazione allo sviluppo;
a sostenere, anche con la partecipazione diretta, i progetti di rilancio degli investimenti nell’economia produttiva;
a sostenere l’introduzione, nel sistema comunitario di preferenze tariffarie generalizzate, di una serie di prodotti esportabili dall’Argentina, in modo da favorire lo ripresa delle piccole e medie imprese;
a sostenere iniziative in materia di promozione culturale, scientifica e diffusione della lingua italiana, con particolare riguardo ad attività volte a divulgare l’immagine attuale del nostro Paese nei settori di particolare eccellenza;
ad attribuire adeguata priorità, nell’ordine del giorno dell’agenda della Commissione europea, alla realizzazione dì un accordo interregionale Unione europea-Mercosur che possa essere di aiuto e sostegno all’economia argentina;
a rafforzare le forme di cooperazione bilaterale e multilaterale attraverso organismi internazionali preposti allo sviluppo e alla difesa dell’ambiente;
a riconsiderare l’eventuale richiesta di ristrutturazione della quota di debito estero pubblico argentino nei confronti dell’Italia, nell’ambito di accordi multilaterali con il «club di Parigi»;
a rafforzare le misure e gli interventi in campo socio-assistenziale e sanitario in favore delle fasce di popolazione maggiormente disagiate, anche in collaborazione con le organizzazioni non governative;
a prendere, in particolare, l’iniziativa di proseguire nelle sedi internazionali competenti, l’attività di studio e di proposta per una nuova architettura finanziaria in grado di sostenere l’economia reale e di evitare bolle speculative e crac finanziari;
ad assumere ogni opportuna iniziativa politica ed economica volta ad assicurare la massima attenzione del governo argentino verso i risparmiatori italiani coinvolti nel dissesto del sistema finanziario;
a consolidare, più in generale, il rilancio della politica italiana nei confronti dell’intera America Latina – soprattutto in vista del semestre di turno di presidenza dell’Unione europea – dandole un carattere di priorità nel contesto di politica estera del Paese, in considerazione dei tradizionali legami politici e culturali che ci legano a quella regione, dell’ampia ed articolata presenza di nostri connazionali o cittadini di origine italiana nell’intero continente, di una presenza imprenditoriale forte e radicata;
a facilitare il rientro nel nostro Paese di cittadini italiani residenti in Argentina e, più in generale, nel Mercosur, nel quadro di una gestione più razionale e vicina agli interessi nazionali dei flussi migratori. (6-00030)
«Volontè, Brugger, Ricciotti, Boato, Landi di Chiavenna, Benvenuto, Rossi, Rocchi, Intini, Pisicchio, Moroni, Pisapia, Collé, D’Agrò, Gianfranco Conte, Pistone, Spini».