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truffa statistica
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Il test del Quoziente Intellettuale in economia
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[Solidarietà, anno XII n. 1, febbraio 2004]
USA: la grande ripresa che non cè
Le categorie principali delleconomia reale mostrano
quanto sia lontano il boom raccontato da Bush
Nel numero di febbraio Solidarietà ripropone alcuni studi dell'EIR che danno un quadro dell'economia reale:
la disoccupazione si diffonde a macchia d'olio, colpisce soprattutto i lavoratori dell'industria, ma è mascherata da grossolani trucchi statistici dettagliatamente denunciati dallo studio. In tale contesto è posto in risalto il tracollo del settore delle macchine utensili che sono il pilastro fondamentale di una vera economia industriale.

Il potere d'acquisto reale dei lavoratori ha subito un dimezzamento netto nel corso degli ultimi trent'anni. Questo è stabilito prendendo i consumi di base essenziali: 1) vitto; 2) alloggio; 3) automobile; 4) spesa sanitaria 5) Costo minimo per mandare un figlio alluniversità 6) parco infrastrutturale (calcolato a parte).
L'aspetto originale dello studio è che misura la spesa per questo paniere di beni essenziali in rapporto al salario e arriva alla conclusione che nel 2002 il paniere assorbe un 53% in più della busta paga rispetto al 1963. La spesa non è calcolata "in dollari", ma in rapporto alla busta paga del lavoratore medio; quindi non importa quanto i prezzi dei beni, da un lato, e la busta paga, dall'altro, siano cambiati nel corso degli anni, il loro rapporto dà il potere d'acquisto reale dei beni fondamentali della moderna esistenza.

Pensioni. Negli anni dei boom della borsa, la gente è stata convinta a investire la pensione nei fondi che speculavano a Wall Street. Adesso, nel dopo boom, la pensione si riduce a vista d'occhio. Anche gli enti di stato che assicurano le pensioni private si trovano di fronte ai buchi enormi lasciati dalla imprese private incapaci di versare i propri contributi, soprattutto come coenseguenza dell'orgia delle fusioni e acquisizioni dell'ultimo ventennio.

Di seguito l'introduzione al servizio di Solidarietà:
La stagione elettorale americana è entrata nella fase calda e gli ambienti di governo non risparmiano le menzogne. Una delle più clamorose è stato lannuncio della crescita del Prodotto Interno Lordo del 8,2% che il dipartimento del Commercio ha dato il 25 novembre. Le ragioni della crescita, secondo gli analisti governativi, sono un aumento della spesa al consumo, una caduta dellimportazione, un aumento delle esportazioni e un aumento delle vendite di computer e software.
Guardando bene, qui si spaccia per crescita laumento del dedito dei consumatori e la variazione dei rapporti import-export provocati dalla svalutazione del dollaro: esportare costa meno e importare costa di più. Ma laumento del debito e la caduta del dollaro dicono chiaramente a chi mantiene il senso della realtà che leconomia USA sta andando a rotoli. In ottobre lagenzia Challenger, Gray & Christmas calcolava la liquidazione di 172 mila posti di lavoro, il doppio del mese precedente.
In ogni caso, l8,2% è la cifra annualizzata, significa che il risultato di un trimestre viene moltiplicato per quattro. Fa più bella figura del 2,05% che i ragionieri sono riusciti a tirar su con gli estrogeni. Le cifre ufficiali dicono infatti che il PIL sarebbe passato dai 9.629 miliardi del secondo trimestre ai 9.821 del terzo. La differenza è 192 miliardi, e cioè l2,05%.
Questo però è solo uno dei trucchi. Guardiamo bene se i 192 miliardi di cui si parla ci sono davvero. Il fattore a cui si deve maggiormente la crescita del PIL del terzo trimestre è la spesa in computer: da 354,9 a 391 miliardi, usando come unità di conto i dollari del 1996. Ma il dipartimento del commercio ammette, nel rapporto preliminare del 30 ottobre, che le vere vendite di computer sono aumentate soltanto da 82,4 a 88,4 miliardi. Comè possibile una cosa del genere? Insomma, laumento è di 36,1 o di 6 miliardi di dollari? La lievitazione è dovuta ai metodi tutti particolari con cui si elaborano i dati originali delle vendite affinché tengano conto di un aumento della qualità del prodotto. Lo chiamano apprezzamento edonistico. In parole povere: il Dipartimento del Commercio sostiene che un computer che oggi sul mercato costa 1000 dollari, nel 1996 sarebbe costato la bellezza di 4420 dollari, se fosse stato allora sul mercato. Pertanto, secondo la logica del Dipartimento del Commercio, se unimpresa spende mille dollari in computer, il PIL cresce di botto di 4420 dollari. Un aumento da trimestre a trimestre delle vendite reali di computer pari a 6 miliardi di dollari è stato trasformato in un aumento del PIL di 36,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre: sei volte tanto. Lapprezzamento edonistico ha gonfiato le vendite di computer del secondo trimestre da 82,4 di fatturato reale a 354,9 miliardi nel PIL, e gli 88,4 miliardi del terzo trimestre a 391 miliardi nel PIL: la crescita del PIL risulta così di 36,1 miliardi. (I dati sono attinti dal sito del governo USA www.bea.gov)
Il PIL inoltre, mette sullo stesso piatto della bilancia cose come il fatturato di Las Vegas, le parcelle degli avvocati di grido e la produzione industriale. Chi è in grado di apprezzare la differenza capirà che non si può parlare di crescita quando in uno stato industriale come il Michigan i fallimenti sono triplicati rispetto a tre anni fa. Lindotto dellauto lavora in tanti casi solo per evitare la bancarotta ma senza nessun margine di reinvestimento e profitto.
Gli Stati Uniti sono diventati il paese più colpito dalla povertà infantile e con lattesa di vita più bassa rispetto agli altri paesi dellOCSE. Lo ha scritto anche il Guardian di Londra che riferisce anche il fatto che nelle 25 principali città degli states i buoni pasto distribuiti ai poverissimi sono aumentati del 19%. Due milioni di abitanti su undici dello stato dellOhio hanno mangiato alla mensa dei poveri. Sono complessivamente 22 milioni gli americani che vivono con i buoni pasto per i poveri.
Il servizio completo, corredato di grafici, è pubblicato nel numero del febbraio 2004 di Solidarietà, il bollettino d'informazione del Movimento Solidarietà che i non iscritti possono richiedere telefonicamente agli uffici di Milano: 02/2613058 02/26110612
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